Alessandria – Si raffredda il clima dell’economia nel trimestre d’estate: i mercati internazionali risentono delle tensioni geopolitiche e dell’instabilità creata dai dazi statunitensi. Si prolunga l’incertezza e anche le imprese alessandrine, in questo periodo problematico, esprimono maggiore prudenza rispetto alla rilevazione di primavera.
Ad attestarlo sono stati i risultati della 203a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria che rileva le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre luglio-settembre 2025.
I principali indici SOP, che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti, indicano andamenti più cauti a confronto con il precedente trimestre: gli indici sono tutti in lieve flessione per occupazione, produzione e ordini totali ed export, la redditività migliora ma è ancora negativa, mentre sono sempre elevate e stabili la propensione ad investire e l’utilizzo degli impianti, ed è sempre bassa ed in calo la previsione di ricorso alla cassa integrazione.
La rilevazione che riguarda i prezzi migliora ed evidenzia meno timori rispetto al precedente trimestre: il 33% delle imprese prevede un aumento dei prezzi delle materie prime (era il 47% in primavera), il 35% prevede aumenti per quelli dell’energia (era il 56%) e sono stabili i costi della logistica per il 40% degli intervistati come nella precedente indagine.
In dettaglio: la previsione dell’occupazione scende a –4 (era +6 nell’ultimo trimestre), quella della produzione a –2 (era +4), quella degli ordini totali a –2 (era +9), quella degli ordini export a –1 (era +3). Migliora ma resta negativa la previsione sulla redditività a –4
(era –6). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è sempre bassa e in calo ed è formulata dal 2% degli imprenditori intervistati (era il 5%) e sono sempre in maggioranza al 78% (era l’80%), quelli che prevedono invariata l’occupazione. Sempre elevata e stabile la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali che è dichiarata dal 71% degli intervistati (era il 71%), e anche il tasso di utilizzo degli impianti è sempre alto al 77% della capacità (era 77%). Ha lavoro per più di un mese l’83% degli intervistati (era l’80%). Tra i segnali positivi l’indagine evidenzia che la maggioranza delle imprese, i due terzi degli intervistati, prevede costanza per i prossimo trimestre e andamenti invariati non solo per l’occupazione ma anche per produzione e ordini.
I principali settori produttivi hanno andamenti non peggiori, e in alcuni casi migliori rispetto all’indagine complessiva: il metalmeccanico con occupazione negativa ma ordini a zero ed export negativo. Sono a zero gli indici dell’alimentare, settore che risente della stagionalità e ancor più nel periodo feriale. Segnali positivi, invece, nuovamente, per le imprese della chimica, gomma e plastica.
Per il settore dei servizi alle imprese le previsioni sono meno positive rispetto al precedente trimestre: occupazione a +5 (era +11), il livello di attività a zero (era +7), gli ordini interni scendono a +5 (erano +30), la redditività cala a zero (era +4).
Nel raffronto con l’andamento regionale i dati locali sono in maggioranza allineati, ma per l’alessandrino sono anche migliori per ordini totali ed export, redditività, utilizzo degli impianti e per un minore ricorso alla cassa integrazione.
I risultati dell’Indagine Congiunturale, elaborata dall’Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato 99 imprese associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati il 17 luglio da Gian Paolo Aschero, Presidente di Confindustria Alessandria, e dal Direttore, Renzo Gatti.
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