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Francesco Gaetano Caltagirone, chi è l’imprenditore che punta a Generali e rilancia il suo potere tra finanza ed editoria


Nel 2025, Francesco Gaetano Caltagirone è tornato protagonista del panorama economico italiano. Non tanto per il settore immobiliare, da sempre il cuore del suo impero, quanto per il ruolo decisivo che sta giocando nel complesso scacchiere bancario e assicurativo nazionale. In questa fase, il costruttore romano è coinvolto in tre partite cruciali: lo scontro su Mediobanca, la difesa di Banca Generali e la crescente influenza su Generali, colosso delle assicurazioni.

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Tutto inizia quando Mediobanca, sotto la guida di Alberto Nagel, lancia un’Offerta Pubblica di Scambio (OPS) su Banca Generali. Caltagirone, affiancato dalla holding Delfin (ereditata da Leonardo Del Vecchio e oggi nelle mani di Francesco Milleri), si oppone con decisione. Secondo i due grandi soci, l’operazione manca di coerenza industriale e sottovaluta una realtà di eccellenza come Banca Generali. Da qui la richiesta di un prezzo più adeguato e la ferma volontà di non cedere uno dei “gioielli” del sistema finanziario italiano.

Tra MPS, Mediobanca e Generali: il risiko si complica

La partita si fa ancora più intricata quando Monte dei Paschi di Siena (MPS) lancia a sua volta un’OPS su Mediobanca. In questo intreccio di offerte e contromosse, sia Caltagirone sia Delfin si ritrovano a essere protagonisti con partecipazioni rilevanti in tutte le società coinvolte. Delfin possiede quasi il 20% di Mediobanca e il 10% di MPS, mentre Caltagirone è salito vicino al 10% in entrambe. Questo rafforzamento non è casuale: in caso di fusione tra MPS e Mediobanca, le quote acquisite garantiranno a Caltagirone un’influenza determinante.

Ma al centro resta Generali. Mediobanca controlla ancora il 13,2% della compagnia assicurativa triestina, ma anche Delfin (10%) e Caltagirone (8%) sono saliti con decisione nel capitale. I due investitori vogliono più peso nelle decisioni strategiche del gruppo e soprattutto temono una deriva francese, rappresentata dalla possibilità che Generali stringa accordi opachi con Natixis o altri soggetti parigini. Il rischio percepito è che le scelte chiave dell’assicurazione finiscano per essere prese lontano da Trieste e dall’Italia.

Non solo finanza: l’incursione nell’editoria

Oltre al risiko bancario, Caltagirone ha colpito anche nel mondo dell’informazione economica. L’11 giugno 2025, la sua holding VM2006 raddoppia la partecipazione in Class Editori, portandola al 5,1%. Si tratta del gruppo che edita testate simbolo del giornalismo finanziario italiano, come Milano Finanza e Italia Oggi. La mossa provoca l’uscita polemica dell’amministratore delegato Marco Moroni e viene vista come un ulteriore tassello della strategia d’influenza del costruttore romano.

Per Caltagirone l’editoria non è solo un settore da investimento. È anche un canale di potere e visibilità. Oggi il suo gruppo controlla già sei quotidiani, tra cui Il Messaggero e Il Mattino. Inoltre si parla anche di un’acquisto di una quota di Class CNBC, di Milano Finanza, che però non lo supporterebbe nella corsa a Generali.

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Chi è Francesco Gaetano Caltagirone

Caltagirone ha costruito il suo impero partendo da Roma negli anni Sessanta, insieme ai fratelli Edoardo e Leonardo, ricostruendo l’azienda di famiglia dopo la scomparsa del padre. In un’epoca di rapida espansione urbanistica, l’impresa realizza abitazioni per decine di migliaia di famiglie. “Un romano su tredici vive in una casa costruita da noi“, dirà con orgoglio anni dopo.

Il passo decisivo arriva negli anni Ottanta con l’acquisizione del gruppo Vianini, seguita nel 1992 dall’acquisto di Cementir, allora cementificio di Stato. Cementir, oggi guidata dal figlio Francesco Jr., diventa una multinazionale attiva in Europa, Asia e Turchia. Parallelamente, nel 2000, nasce Caltagirone Editore, quotata in Borsa Italiana, a conferma della volontà di diversificare. La famiglia è coinvolta in prima linea nella gestione del gruppo: Francesco Jr. guida Cementir, Alessandro si occupa del comparto immobiliare e siede nel CdA di Acea, mentre Azzurra, vicepresidente della holding, è attiva soprattutto nel settore editoriale. Tuttavia, non tutto è armonia: con il fratello Edoardo, azionista con oltre il 13% del gruppo, i rapporti sono interrotti da oltre 15 anni, forse a causa di vecchie divergenze sulla governance o di decisioni non condivise.

Francesco Gaetano Caltagirone è noto per il suo riserbo. Non ama le telecamere, parla poco e raramente rilascia interviste. È stato vicepresidente di MPS, membro del CdA di Generali e figura di riferimento nel capitalismo italiano. Ha anche affrontato in passato procedimenti giudiziari: nel 2011fu condannato in primo grado per insider trading, ma fu definitivamente assolto nel 2013 nel caso Unipol-BNL.

Oggi, a 82 anni, il suo patrimonio personale è stimato da Forbes in 6,4 miliardi di dollari. Il suo gruppo, con partecipazioni in Cementir, Vianini e Caltagirone Editore, ha chiuso il 2024 con un patrimonio netto di oltre 3,2 miliardi di euro e un utile di 449,3 milioni. Ma oltre ai numeri, ciò che colpisce è la sua capacità di muoversi nei punti nevralgici del potere economico italiano, tra costruzioni, banche, assicurazioni ed editoria.





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