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Guerra e bollette: per imprese abruzzesi aumento di 309 milioni


La guerra e il caro bollette: in Abruzzo le imprese affronteranno un aumento di 309 milioni di euro. I rincari dell’energia continuano a tenere banco nelle discussioni economiche italiane, e l’Abruzzo non fa eccezione.

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Nonostante la recente guerra in Medio Oriente non abbia, per il momento, causato un’impennata dei prezzi dei carburanti come avvenne con l’invasione russa in Ucraina nel 2022, le imprese italiane si trovano comunque ad affrontare un significativo aumento dei costi per luce e gas.

Si stima un incremento complessivo di 13,7 miliardi di euro a livello nazionale per il 2025 rispetto al 2024, di cui 9,7 miliardi per l’energia elettrica e 4 miliardi per il gas.

Analizzando i dati a livello regionale, forniti dalla Cgia di Mestre, l’Abruzzo si posiziona tra le regioni con un incremento di spesa per l’energia elettrica e il gas stimato in +309 milioni di euro per il 2025, passando da 1.587 milioni di euro nel 2024 a 1.896 milioni di euro nel 2025. Questo si traduce in un aumento percentuale del +19,4%, leggermente superiore alla media nazionale del +19,2%.

Anche se l’impatto assoluto sia minore rispetto a regioni come Lombardia (con un aumento di 3,2 miliardi di euro) o Emilia-Romagna (con +1,6 miliardi), l’incremento percentuale in Abruzzo evidenzia una pressione non trascurabile sulle imprese locali. Le regioni settentrionali, con la maggiore concentrazione di attività produttive e commerciali, assorbiranno circa il 64% dell’aumento totale a livello nazionale.
L’aumento dei costi energetici avrà ripercussioni su diversi settori produttivi.

Considerando la struttura economica dell’Abruzzo, con settori importanti come l’agroalimentare, il manifatturiero e il turismo, è probabile che le imprese in queste aree sentiranno maggiormente il peso di questi rincari.

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È fondamentale sottolineare che la situazione attuale, pur presentando rincari per luce e gas, si differenzia da quella del 2022. All’epoca, l’invasione russa in Ucraina portò a un’impennata vertiginosa dei prezzi dei carburanti (benzina +16,9%, diesel +23,8% dopo 15 giorni), con il costo della “verde” che superò i 2 euro al litro. L’Iran, a differenza della Russia, ha una capacità produttiva di petrolio di molto inferiore, limitando così l’impatto diretto sulla quotazione dei prodotti petroliferi. Ma, un’escalation del conflitto o una chiusura dello Stretto di Hormuz, cruciale per il transito del petrolio e del gas mondiale, potrebbero comunque scatenare uno shock petrolifero globale.

Le stime sui costi dell’energia per il 2025 si basano su un prezzo medio dell’energia elettrica di 150 euro per MWh e di 50 euro per il gas. È importante notare che l’aumento dei costi energetici per le imprese sarà meno che proporzionale rispetto alla variazione dei prezzi della borsa energetica, poiché l’aumento del prezzo della materia prima non incide sull’intero costo della bolletta, che comprende anche oneri di commercializzazione, trasmissione, tasse e margini.

In sintesi, l’Abruzzo, come il resto d’Italia, si trova a fronteggiare un aumento significativo dei costi di luce e gas per le imprese. È essenziale monitorare l’evoluzione dei prezzi e valutare l’implementazione di misure di supporto per le imprese più colpite, al fine di salvaguardare la competitività del tessuto economico regionale.



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