CASTELLANZA – Più attrattività per giovani talenti, reti tra imprese, investimenti mirati su sostenibilità e digitalizzazione, modelli di lavoro innovativi, filiere più corte e resilienti. Sono alcune delle priorità emerse dalla seconda fase dell’osservatorio “Bcc 5.0: come evolve la banca del territorio”, il progetto promosso dalla Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate in collaborazione con la Liuc Business School. I risultati sono stati presentati nell’aula magna dell’università di Castellanza, nel corso di un incontro con gli imprenditori e i manager locali.
Lo studio
Lo studio ha coinvolto 35 imprese provenienti da 21 settori Ateco, con una rappresentatività territoriale di tutto il Nord Ovest: da Varese a Parabiago, passando per Busto Arsizio, Gallarate, Legnano e Busto Garolfo. E ha messo a confronto diverse generazioni di imprenditori e dirigenti aziendali. La Business School della Liuc ha integrato l’analisi scientifica dei megatrend globali con il punto di vista delle aziende, costruendo una mappa di priorità e prospettive fortemente ancorata alla realtà economica locale. «Oggi si parte per dare vita a un manifesto di intenti e progetti che presenteremo nei prossimi mesi, per dare il nostro contributo al rilancio del territorio del Nord Ovest, a cui siamo da sempre legati e per il quale, esattamente 20 anni fa abbiamo redatto con le Confartigianato di Varese e dell’Altomilanese la Carta dei valori», ha spigato il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi.
Nuove strategie
Sono diverse le evidenze messe in luce dallo studio. Fra queste la necessità di rafforzare le alleanze territoriali per creare ecosistemi competitivi capaci di trattenere talenti e attrarre nuovi residenti. E poi il ruolo della sostenibilità ambientale non più solo una sfida globale, ma un driver locale di innovazione. Ma anche quello della competizione internazionale, che rende sempre più centrale puntare su qualità, innovazione e nicchie ad alto valore; e della trasformazione digitale, che può diventare un’opportunità per il territorio se saprà attrarre competenze e investimenti in grado di abilitare nuove soluzioni tecnologiche. Anche le tensioni geopolitiche spingono a rivedere le catene del valore, con strategie di relocation selettiva e filiera corta da affrontare in sinergia tra attori locali. Infine, i cambiamenti negli stili di vita e nei modelli di lavoro pongono l’urgenza di ripensare l’organizzazione, valorizzare il benessere, e rafforzare l’identità valoriale delle imprese per trattenere competenze.
«L’Osservatorio nasce con l’obiettivo di offrire un quadro solido di lettura dei cambiamenti in atto, utile a individuare le migliori strategie per accompagnare la crescita delle aziende locali», ha spiegato Roberto Solbiati, direttore generale della Bcc. «Nei prossimi mesi, con la conclusione della fase 3, potremo ragionare insieme sui dati consolidati, mettendo a fattore comune una visione strategica che nasce dal basso e guarda lontano».
I dati
A presentare i risultati fin qui ottenuti è stato il professor Andrea Venegoni, associate dean research & applications for business della Liuc Business School e direttore dell’osservatorio. «La forza di questo progetto sta nella sua capacità di incrociare analisi accademica e visione delle imprese, restituendo un’immagine reale e dinamica del nostro territorio», ha sottolineato. «Per il sistema bancario, e in particolare per le Bcc, diventa cruciale oggi saper leggere queste trasformazioni e trasformarle in scelte strategiche radicate nel contesto locale».
Con la fine della seconda fase, l’osservatorio Bcc 5.0 conferma il suo ruolo di laboratorio permanente per l’ascolto e il monitoraggio del territorio, in un dialogo costante tra banca, università e imprese.
Non è un Paese per giovani. La ricerca Liuc e l’appello: «Invertire la tendenza»
castellanza Liuc bcc imprese – MALPENSA24
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