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Banca d’Italia – Presentazione del rapporto annuale sul 2024 “L’economia dell’Abruzzo”


Viene presentato oggi a L’Aquila il rapporto annuale “L’economia dell’Abruzzo”.

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Il quadro macroeconomico

Secondo l’indicatore ITER della Banca d’Italia, nella media del 2024 l’attività produttiva è cresciuta in Abruzzo di circa lo 0,6 per cento, sostanzialmente in linea con il dato dell’Italia, sebbene in rallentamento rispetto all’anno precedente (2,1 per cento).

Le imprese

Nel corso del 2024 il clima di fiducia delle imprese manifatturiere del Mezzogiorno è peggiorato, scendendo al di sotto dei valori mediamente osservati dopo la ripresa seguita alla crisi energetica del 2022. In Abruzzo ha pesato in particolare la contrazione dei livelli di produzione del comparto automotive, che ha penalizzato le esportazioni. Anche i risultati dell’Indagine sulle imprese industriali e dei servizi (Invind), realizzata dalla Banca d’Italia presso un campione di imprese regionali, confermano nel complesso il quadro di debolezza della congiuntura nell’industria; il consolidamento dei segnali di ripresa emersi nei primi mesi del 2025 rimane condizionato dall’evoluzione delle tensioni geopolitiche internazionali in atto e dagli sviluppi della politica commerciale degli Stati Uniti.

Nelle costruzioni l’effetto espansivo impresso dagli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio si è fortemente attenuato; secondo il campione di imprese del settore intervistate nell’indagine della Banca d’Italia, il comparto delle opere pubbliche avrebbe comunque beneficiato dell’avanzamento della spesa per la realizzazione degli interventi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Nel mercato immobiliare il miglioramento delle condizioni di finanziamento ha inciso positivamente sull’andamento delle compravendite di abitazioni, cresciute in misura sostenuta.

Relativamente ai comparti del terziario, il commercio ha beneficiato dell’aumento seppur moderato dei consumi, in un contesto di graduale ripresa del potere di acquisto delle famiglie. Il recupero delle presenze turistiche, dopo la caduta nel periodo della pandemia, è proseguito con il contributo prevalente della componente nazionale.

Nel complesso i risultati economici delle imprese sono rimasti positivi per gran parte delle aziende intervistate nell’indagine, a conferma della tendenza alla crescita della redditività osservata negli anni successivi alla pandemia; la liquidità ha continuato ad attestarsi su livelli storicamente elevati.

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Il mercato del lavoro

Nel 2024 è proseguita in Abruzzo la crescita dell’occupazione, anche se a un ritmo inferiore a quello dell’anno precedente. Le assunzioni nette sono aumentate, soprattutto nelle imprese dei servizi e in quelle di maggiori dimensioni; sono prevalse le attivazioni di posizioni lavorative con contratti a tempo indeterminato. La partecipazione al mercato del lavoro si è attestata sugli stessi livelli del 2023 e in linea con il dato nazionale; il divario di genere è tuttavia cresciuto per la prima volta dalla pandemia. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è tornato ad aumentare in modo sostenuto, in particolare da parte delle imprese del comparto dei mezzi di trasporto e dell’indotto.

I finanziamenti alle imprese e alle famiglie

I prestiti alle imprese della regione hanno continuato a diminuire, riflettendo soprattutto la debolezza della domanda di finanziamenti per esigenze di investimento; le condizioni di offerta praticate dalle banche sono rimaste nel complesso caute. Relativamente alle famiglie, la crescita del credito al consumo è proseguita a un ritmo sostenuto; l’avvio della fase di riduzione dei tassi di interesse ha favorito una progressiva ripresa delle erogazioni di nuovi mutui. La qualità degli affidamenti ha fatto registrare un peggioramento per le imprese, in particolare per quelle della manifattura, e un lieve miglioramento per le famiglie.

La finanza pubblica decentrata

La spesa corrente primaria delle Amministrazioni locali ha accelerato nel 2024, trainata dalla dinamica dei pagamenti per beni e servizi e dalle spese per il personale, soprattutto in ambito sanitario. L’espansione della spesa in conto capitale è proseguita, in particolare nella componente degli investimenti fissi, sostenuti dall’impiego delle risorse del PNRR destinate alla regione, leggermente superiori in rapporto alla popolazione rispetto alla media nazionale. Alla fine del 2024 le gare aggiudicate riguardanti opere pubbliche afferenti al PNRR ammontavano all’80 per cento del valore complessivo bandito, un dato solo lievemente inferiore alla media del Paese; i lavori avviati o conclusi costituivano oltre la metà delle gare aggiudicate, in linea con il dato nazionale.

Crescita di lungo periodo e fattori di competitività

Un’analisi di lungo periodo sulla crescita dell’Abruzzo dai tempi della grande crisi finanziaria internazionale del 2007 rivela il contributo positivo della produttività del lavoro e della forte ripresa dell’occupazione dopo la pandemia, mentre le dinamiche demografiche hanno penalizzato la regione rispetto all’Italia. Tra i fattori che influiscono sui divari di crescita e di benessere di un territorio, il grado di digitalizzazione dell’economia abruzzese è decisamente migliorato, in particolare a seguito della spinta impressa dall’emergenza sanitaria del 2020, pur continuando a collocarsi su livelli inferiori alla media nazionale. Anche nella qualità dell’azione pubblica permane un ritardo rispetto all’Italia, nonostante i progressi realizzati negli ultimi anni. La regione risulta pressoché allineata al dato medio nazionale sul fronte della formazione del capitale umano negli ambiti scientifici e del trasferimento tecnologico al mondo produttivo da parte del sistema universitario. Un certo dinamismo si registra nella creazione di start up innovative.



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