Le indicazioni del piano d’azione industriale per il settore automobilistico europeo
Il Piano d’azione industriale per il settore automobilistico e la Comunicazione sulla Decarbonizzazione delle flotte aziendali, sono gli strumenti della nuova Commissione Europea per superare le criticità riscontrate nelle strategie in vigore. L’obiettivo dichiarato è di salvaguardare la competitività dell’industria automobilista Europea, così strategica nel percorso di transizione verde avviato.
A parere di CNA, i due documenti oggetto di analisi, contengono elementi positivi, innanzitutto per l’ingente quantitativo di risorse che la nuova Commissione destina alle politiche di decarbonizzazione. Riteniamo positiva l’intenzione della Commissione di avviare un dialogo costante con gli interlocutori del settore, in cui però devono essere coinvolte CNA e le Associazioni delle piccole imprese. Associazioni che rappresentano imprese centrali nel processo produttivo, ma che non sono state coinvolte nelle strategie sin qui definite. Le osservazioni presentate, unitariamente al Piano d’azione automobilistico, evidenziano come il limite delle politiche europee di forzare con vincoli normativi una transizione ad una sola tecnologia e senza adeguate misure di accompagnamento, abbia determinato notevole incertezza sul mercato e sui consumatori.
La transizione alla mobilità sostenibile richiede un intervento graduale e accompagnato, che non produca scossoni e non scarichi su imprese e cittadini i costi. CNA sostiene la proposta di modifica al Regolamento UE 2019/631 per la misurazione bilanciata delle emissioni dei veicoli. Le osservazioni presentate sono relative a due dei cinque pilastri del Piano, i comparti strategici per il nostro sistema, la produzione/componentistica e la manutenzione dei veicoli. La produzione motoristica tradizionale subirà una contrazione rilevante: deve essere evitato il rischio della deindustrializzazione di un settore chiave dell’economia europea. A nostro parere, è fondamentale che l’UE sostenga domanda e offerta del settore automotive. Sul lato domanda, riteniamo utile un “ecobonus incentive” per i veicoli “Made in Europe”. Sul fronte offerta, un Fondo automotive UE per sostenere la transizione delle imprese e dei lavoratori europei. CNA ritiene che questo processo di sostegno debba essere esteso anche alle Officine, in quanto la transizione ecologica e la digitalizzazione dei veicoli determinano nuovi bisogni: formazione tecnica e manageriale, nuove attrezzature, accesso ai dati e per queste ragioni deve essere tutelato il diritto degli operatori indipendenti di ottenere le informazioni tecniche per la riparazione del veicolo, senza restrizioni, in maniera standardizzata e non discriminatoria.
In considerazione dell’insufficienza di infrastrutture di ricarica, a parere di CNA è impensabile che il parco circolante possa essere sostituito velocemente, da auto elettriche; meglio prevedere una riconversione con l’installazione di impianti ibridi per attenuare le emissioni e l’utilizzo dei carburanti sintetici che si stanno sviluppando.
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