Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

Serini saluta CNA: “Le imprese non votano, ma sono l’unico motore stabile dell’economia”


Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 

LIVORNO – Maurizio Serini, presidente provinciale di CNA Livorno, chiude ufficialmente il suo secondo mandato con una conferenza stampa densa di contenuti politici ed economici, più proiettata al futuro che al consuntivo. A norma di statuto, non potrà essere rieletto. Nessuna indicazione netta sul successore, anche se le voci giunte al Messaggero Marittimo convergono sull’attuale vicepresidente Carlo Santucci, nome che tuttavia non ha ancora ricevuto conferme ufficiali. Serini, dal canto suo, non si è sbilanciato: “Non è il momento dei nomi, è il momento delle visioni”.

E proprio di visione ha parlato ampiamente, ponendo l’accento su ciò che è stato il cuore dei suoi due mandati: la necessità di rimettere al centro il sistema produttivo reale, quello delle piccole e micro imprese, che – sottolinea – “solo nel nostro territorio generano quasi il 70% della ricchezza”.

“Non sono le imprese a votare, è vero. Ma sono sempre lì, sul territorio. E continueranno a esserci, anche dopo le urne, se glielo permettiamo. Servono politiche economiche serie e una pubblica amministrazione capace di ascoltare, prima ancora che decidere.”

Serini rilancia un messaggio politico inequivocabile: le associazioni di categoria non possono essere semplici comparse nel teatro istituzionale. “Collaborare non è facoltativo – dice – è necessario. I governi passano, le imprese restano”.

Assistenza e consulenza

per acquisto in asta

 

Aree di crisi, strade chiuse e infrastrutture fantasma

Il presidente uscente ha puntato il dito anche contro l’immobilismo infrastrutturale che continua a penalizzare la provincia. Piombino e Livorno, entrambe riconosciute come aree di crisi complessa, sono ancora in attesa di risposte risolutive.

“La Darsena Europa è un progetto straordinario, ma ancora fermo. E nel frattempo? Le decisioni continuano ad arrivare dall’alto, come nel caso della chiusura della SR206 ai mezzi pesanti per sei mesi, senza ristori, senza mediazione, senza visione.”

Serini evidenzia come la chiusura della 206 abbia avuto un impatto macroeconomico anche su settori apparentemente distanti, come ristorazione e accoglienza, spesso legati proprio al traffico di trasportatori: “I bar e gli alberghi della zona vivono anche grazie agli autisti. Quando li tagli fuori, tagli fuori un’economia”.

Preoccupazione è stata espressa anche per la proposta di introdurre il pedaggio per i mezzi pesanti sulla Fi-Pi-Li: “Un pedaggio selettivo, che colpisce solo chi lavora. Una misura al limite dell’incostituzionalità. E non dimentichiamolo: l’articolo 1 dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”.

Lo sviluppo che manca: economico, sociale, concreto

In chiusura, Serini ha tracciato un quadro disilluso ma lucido: fare impresa in Italia diventa ogni giorno più difficile, non solo per chi è già attivo, ma anche per chi – dall’estero – vorrebbe investire nel Paese.

“Manca una strategia credibile di sviluppo. Lo sviluppo non può essere solo privato o solo sociale. Deve essere entrambi. E le imprese vanno messe in condizione di contribuire a questo sviluppo, non di sopravvivere a ostacoli sempre nuovi.”

Serve, in sintesi, una nuova stagione di dialogo tra pubblico e privato, altrimenti, avverte Serini, “non si farà più impresa, e senza impresa, semplicemente, non ci sarà crescita”.

 

Assistenza per i sovraindebitati

Saldo e stralcio

 

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Trasforma il tuo sogno in realtà

partecipa alle aste immobiliari.