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Ue: avvia riforma cartolarizzazione a favore; più investimenti


La Commissione europea ha presentato un pacchetto di proposte legislative per rilanciare il mercato della cartolarizzazione nell’Unione, con l’obiettivo di facilitare l’accesso al credito per famiglie e imprese – in particolare le Pmi – rafforzare la capacità di finanziamento dell’economia reale e stimolare la crescita senza compromettere la stabilità finanziaria. Si tratta del primo intervento legislativo nell’ambito della nuova Unione del risparmio e degli investimenti, che mira a rafforzare i mercati dei capitali europei e mobilitare maggiori investimenti privati.
“La cartolarizzazione consente di liberare capitale nei bilanci bancari e creare un ponte tra banche e mercati”, spiegano dall’esecutivo europeo. Ma il quadro normativo attualmente in vigore – introdotto nel 2019 in risposta alla crisi finanziaria – è stato giudicato dalla Commissione eccessivamente prudente e poco calibrato sul rischio effettivo, ostacolando l’uso di uno strumento oggi ritenuto cruciale per diversificare i canali di finanziamento e rafforzare la competitività dell’Ue.
Il pacchetto legislativo include modifiche al Regolamento sulla cartolarizzazione, al Regolamento sui requisiti patrimoniali (Crr) per le banche, a due atti delegati sulla copertura della liquidità (Lcr) e – a luglio – alla normativa Solvency II per le assicurazioni.
Tra le misure chiave figurano: la semplificazione delle regole di trasparenza e due diligence per gli investitori, la riduzione dei requisiti patrimoniali per le tranche senior delle cartolarizzazioni sintetiche, l’estensione del riconoscimento dell’etichetta Sts (semplice, trasparente e standardizzato) anche a operazioni con almeno il 70% di prestiti a Pmi (rispetto all’attuale soglia del 100%), e l’inclusione delle cartolarizzazioni tra gli attivi idonei ai buffer di liquidità bancari.
In parallelo, la Commissione ha confermato che saranno introdotti requisiti prudenziali più bassi anche per le assicurazioni, con un trattamento favorevole delle tranche senior, incluse quelle non Sts, per favorire la partecipazione degli investitori istituzionali. “Vogliamo eliminare ostacoli ingiustificati all’emissione e all’investimento, mantenendo al contempo elevate garanzie di stabilità finanziaria”, ha evidenziato un funzionario europeo. “La cartolarizzazione non deve più portare lo stigma della crisi dei subprime americani: l’Europa ha sempre mantenuto standard di credito molto più elevati”, ha aggiunto.
Secondo Bruxelles, un mercato più efficiente della cartolarizzazione consentirà alle banche di liberare capitale, ridurre i costi del credito e aumentare l’accesso ai finanziamenti. Attualmente il mercato europeo vale circa 1.600 miliardi di euro, ma è fortemente concentrato in pochi Stati membri (Francia, Germania, Italia, Spagna e Paesi Bassi) e resta molto più piccolo rispetto a quello statunitense o britannico.
La Commissione ha anche escluso, per ora, la creazione di una piattaforma europea comune per la cartolarizzazione, invocata da alcuni operatori. Le forti differenze giuridiche e contrattuali tra i Paesi membri rendono al momento impraticabile una soluzione unica, ma Bruxelles invita l’industria a lavorare su standardizzazione e interoperabilità dei prodotti.
Restano in vigore le garanzie principali previste dal quadro post-crisi: tra queste, l’obbligo per gli emittenti di trattenere almeno il 5% del rischio associato ai titoli, in modo da allineare gli incentivi tra chi vende e chi acquista. Tuttavia, non ci sarà alcun vincolo legale che imponga alle banche di utilizzare il capitale liberato per nuovi prestiti: “Monitoreremo da vicino come verranno impiegati questi capitali”, ha precisato un funzionario. (AGI)
BRA

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