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Truffa da 300mila euro alla Cassa Edile di Napoli: bilancio bloccato, ma qualcuno prova a insabbiare


Documenti falsi, sussidi indebiti e una gestione opaca. I revisori rifiutano la certificazione del bilancio 2024. L’indagine interna si blocca nel silenzio generale. È bufera sull’ente gestito da sindacati e costruttori.

Una truffa da oltre 300mila euro scuote la Cassa Edile di Napoli, l’ente paritetico controllato dai sindacati di categoria Fillea CGIL, Filca CISL, Feneal UIL e dall’Associazione dei Costruttori. L’accusa è gravissima: oltre un centinaio di lavoratori hanno percepito assegni di natalità senza requisiti, sussidi concessi illecitamente, contributi per lauree inventate. E non solo. Decine di imprese avrebbero ottenuto rimborsi malattia con certificati fasulli, dilazioni indebite. Un sistema opaco e radicato.

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Secondo quanto appreso da IlDesk.it, le pratiche per la realizzazione delle truffe sarebbero state presentate da tre operatori appartenenti ad una nota organizzazione sindacale. La stessa già nota per metodi poco trasparenti nella raccolta delle iscrizioni e sottoscrizione delle deleghe sindacali.

Molti operai sarebbero stati completamente ignari di ciò che stava accadendo. Una delle tante testimonianze giunte in redazione è emblematica.

Ma il fatto più inquietante non è solo l’illecito: è il muro di silenzio. Dopo la scoperta delle irregolarità, i controlli sarebbero stati interrotti. L’inchiesta interna annunciata si è arenata. E nessuno – né i lavoratori che hanno beneficiato indebitamente dei sussidi, né gli operatori sindacali – sarebbe stato denunciato.

Revisori fermano il bilancio: «Anomalie gravi e incompatibili con la trasparenza»

A suonare il primo allarme è stata la società di revisione Baker Tilly Revisa S.p.A., che ha rifiutato di certificare il bilancio 2024 dell’ente. Una decisione drastica, che raramente si verifica in enti pubblici o paritetici, e che rivela una situazione contabile gravemente compromessa.

Il bilancio, non approvato dal consiglio di amministrazione, è stato di fatto congelato. La situazione potrebbe ora aprire la strada al commissariamento straordinario della Cassa Edile di Napoli.

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Girardi chiede verità, ma le indagini si fermano

Il presidente della Cassa Edile, Rodolfo Girardi, ha chiesto a più riprese chiarezza, invocando un’inchiesta interna per accertare responsabilità. Ma le verifiche sono state sospese senza spiegazioni.

Le segnalazioni erano partite grazie alla segnalazione di un coraggioso lavoratore raccolta da un dirigente della Fillea CGIL, e sembravano portare verso uno scandalo ancora più esteso. “Il numero dei lavoratori coinvolti potrebbe essere molto superiore”, confermano fonti attendibili a Il Desk. Ma da allora, silenzio.

Il passaggio più grave: nessuno è stato denunciato

Nessuno dei lavoratori che hanno beneficiato indebitamente dei sussidi risulta essere stato convocato per la restituzione delle somme, né denunciato. Allo stesso modo, non sarebbe stato sporto alcun atto formale di denuncia nei confronti di tre operatori appartenenti a una nota organizzazione sindacale, indicati in alcune segnalazioni come figure chiave nell’iter di validazione dei documenti falsi. Né audizioni, né sospensioni, né provvedimenti interni. La stessa inchiesta voluta dal presidente Girardi risulta congelata.

Il sospetto: si vuole coprire tutto?

Una Cassa Edile che non approva il bilancio, una società di revisione che si tira indietro, una truffa da centinaia di migliaia di euro connessa a prestazioni sociali destinate agli operai: eppure nessuno muove un dito. A quanto pare solo la Fillea Cgil napoletana e nazionale e l’Associazione dei Costruttori spingerebbero per le denunce. Tacciono, invece, le altre due organizzazioni sindacali, Filca Cisl e Feneal Uil. Tace il vice presidente della Cassa Edile, Valerio Medici(casacca Feneal Uil)

Il sospetto è pesante: si sta cercando di insabbiare. Forse per evitare scandali maggiori, forse per tutelare “interessi consolidati” dentro un ente che dovrebbe essere garanzia di diritti e trasparenza per i lavoratori del settore edilizio.

Il contagio si allarga: metodi analoghi anche nel Casertano

Non sarebbe un caso isolato. Gli stessi metodi truffaldini – secondo alcune segnalazioni raccolte da Il Desk – sarebbero in corso anche sul territorio di Caserta. Un quadro inquietante, che lascia intravedere un possibile schema replicato su scala territoriale, sempre sotto l’egida delle stesse sigle.

A rendere il tutto ancora più sconcertante, la recente pubblicazione su TikTok di video propagandistici da parte di un operatore legato all’organizzazione sindacale coinvolta nella truffa organizzata a Napoli. Nei video – dal contenuto discutibile – la Cassa Edile viene presentata come una sorta di “bancomat” dal quale prelevare facilmente denaro, banalizzando le prestazioni assistenziali e alimentando un clima da “tana libera tutti” intorno all’ente. Sembra quasi un sistema studiato a tavolino.

Su questo nuovo fronte – che riguarda contenuti pubblici e facilmente documentabili – torneremo nelle prossime ore con ulteriori approfondimenti.

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Cosa prevede la legge: le azioni possibili

Il quadro normativo parla chiaro. In casi del genere, con un bilancio non certificato e sospetti fondati di frode, l’ente ha l’obbligo di:

  1. Segnalare immediatamente agli organi di vigilanza (Ministero del Lavoro, Guardia di Finanza).
  2. Avviare ispezioni straordinarie su atti, erogazioni e documentazione.
  3. Procedere allo scioglimento dell’intero consiglio di amministrazione.
  4. Richiedere il recupero coattivo delle somme indebitamente erogate.
  5. Attivare le procure competenti per reati come truffa aggravata, falso in atto pubblico e – in presenza di una regia organizzata – anche associazione a delinquere.

E ora?

Chi tutela i lavoratori onesti dell’edilizia, se a cadere nell’ombra è proprio l’ente che dovrebbe proteggerli? Chi ha il coraggio di far luce su una truffa sistemica che rischia di minare la fiducia in tutto il sistema paritetico? Chi, tra sindacati e costruttori, assumerà una posizione pubblica e trasparente?

Il Desk continuerà a seguire il caso, senza sconti né silenzi. Perché se giustizia deve esserci, non può arrivare tardi o a metà. Un ente che gestisce risorse collettive per i lavoratori non può permettersi opacità. La fiducia si guadagna con la trasparenza, non col silenzio.

Red

📌 BOX INFORMATIVO – CASSA EDILE: COS’È, CHI LA GESTISCE E COSA DICE LA LEGGE

🔍 Cos’è la Cassa Edile?

La Cassa Edile è un ente bilaterale e paritetico costituito per gestire le prestazioni integrative a favore degli operai edili, in attuazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali.

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👷‍♂️ Chi la gestisce?

Il comitato di gestione – che equivale a un consiglio di amministrazione – è composto da:

  • FILLEA CGIL
  • FILCA CISL
  • FENEAL UIL
  • Associazione Costruttori Edili di Napoli (ACEN)
    I componenti sono nominati pariteticamente da parte datoriale e sindacale.

🔹 Perché si parla di “ente parapubblico”?

Pur essendo formalmente privati, questi enti gestiscono:

  • Prestazioni di welfare contrattuale (assegni, sussidi, premi di studio, ferie, malattia, ecc.)
  • Fondi e contributi obbligatori, versati dalle imprese edili per conto dei lavoratori
  • Dati sensibili e contributivi, spesso anche in coordinamento con INPS, INAIL e Ministero del Lavoro

In pratica, svolgono funzioni di interesse pubblico – come il controllo della regolarità contributiva e la tutela dei diritti dei lavoratori (Durc)– utilizzando fondi obbligatori e meccanismi pubblici di vigilanza.

Per questo, sono considerati “parapubblici” o “a rilevanza pubblica”. E sono soggetti a controlli contabili e ispettivi da parte di organi pubblici, come:

  • Ministero del Lavoro
  • Corte dei Conti, in casi di uso improprio di fondi
  • INPS, per il corretto versamento dei contributi

🔹 Implicazioni legali

Essendo enti a rilevanza pubblica:

Conto e carta

difficile da pignorare

 

  • Devono garantire trasparenza e correttezza gestionale
  • La mancata approvazione o la non certificazione del bilancio può costituire causa di commissariamento
  • Frodi, falsi e truffe possono configurare reati gravi, come:
    • Truffa aggravata ai danni di ente pubblico
    • Falso in atto pubblico (se documenti finiscono in banche dati pubbliche)
    • Omesso controllo o concorso in reati contro la pubblica amministrazione

🔹 In sintesi

La Cassa Edile è un ente privato paritetico, ma con funzione pubblica: per legge e per prassi, si configura come un ente parapubblico. Ciò implica obblighi di legalità, trasparenza e responsabilità, al pari – in molti aspetti – degli enti pubblici veri e propri.



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