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5 leve per tradurre il primato nell’economia circolare in sviluppo economico e industriale


“L’Italia, leader nell’economia circolare, fatica a tradurre questo primato in uno sviluppo economico e industriale realmente competitivo”. Anche per questo il nostro Paese, inoltre, registra una cronica dipendenza dalle importazioni di materiali: il 48% contro una media europea del 22%. Il tutto in un contesto continentale in cui (dati 2023) i volumi di materie prime seconde (cioè riciclate) scambiate nell’UE sono cresciuti solo del 4,5%, rispetto al 2014, “a dimostrazione delle difficoltà incontrate dall’industria del riciclo in questi ultimi anni”.

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Sono questi i numeri dai quali è partito il confronto durante il “Forum Erion sui modelli circolari per la crescita” tenuto a Roma il 10 giugno scorso. Organizzato dal sistema multi-consortile Erion, ha riunito istituzioni, imprese e stakeholder del settore, per discutere, partendo da quei dati, “il ruolo strategico dell’economia circolare nel quadro che sarà presto delineato dalla Commissione Europea”.

Obiettivo principale dell’incontro è stato ragionare sul ruolo che l’economia circolare deve avere nelle policy industriali e ambientali europee. “La circolarità non può più essere vista soltanto come un obiettivo ambientale – ha sottolineato Danilo Bonato, Direttore Sviluppo Strategico e Relazioni Istituzionali di Erion – va intesa come asset industriale strategico per rafforzare l’autonomia produttiva europea, creare nuova occupazione e accelerare la decarbonizzazione. Operiamo in un quadro normativo troppo frammentato e complesso, che scoraggia le imprese e ostacola la circolazione dei rifiuti da cui ricavare Materie Prime Critiche.”

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5 leve strategiche

Per valorizzare il primato italiano nell’economia circolare e tradurre questa leadership in sviluppo economico e industriale concreto, Erion propone di rafforzare cinque leve strategiche:

 

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  1. SVILUPPARE UNA POLITICA DI FILIERA INTEGRATA PER LA GESTIONE DEI RIFIUTI:è necessario costruire un ecosistema connesso, che superi l’attuale approccio frammentato in cui ogni attore opera in modo indipendente, per adottare un modello di filiera che assicuri all’industria del riciclo un flusso adeguato di prodotti a fine vita da trasformare in materie prime e un efficiente mercato di sbocco per queste ultime;
  2. IMPLEMENTARE UN MERCATO UNICO DEI RIFIUTI; serve armonizzare le normative europee per facilitare la circolazione dei rifiuti e dei materiali riciclati tra Paesi UE, ridurre i costi e favorire lo sviluppo di una filiera industriale competitiva a livello sovranazionale. Inoltre, è necessario migliorare l’architettura normativa dell’end of waste, ampliandone il raggio d’azione e omogeneizzandone l’applicazione negli Stati Membri;
  3. COSTRUIRE MODELLI DI RACCOLTA EFFICIENTI ED ARMONIZZATI: è fondamentale uniformare i sistemi di raccolta dei rifiuti, adottando le migliori pratiche e investendo in infrastrutture moderne per garantire quantità e qualità elevate di materiali da riciclare;
  4. VALORIZZARE LE COMPETENZE DEI SISTEMI EPR: i sistemi di Responsabilità Estesa del Produttore hanno una approfondita conoscenza dei processi delle filiere di competenza e comprendono le problematiche degli attori coinvolti, potendo così facilitare una gestione integrata ed efficace dei prodotti a fine utilizzo, con particolare attenzione al riciclo di Materie Prime Strategiche;
  5. INCREMENTARE LA CULTURA DELL’ECONOMIA CIRCOLARE: per far funzionare bene il sistema del riciclo, è essenziale un cambiamento culturale rilevante.  Serve investire per educare cittadini e imprese sull’importanza del riciclo, promuovendo comportamenti sostenibili attraverso campagne informative incisive e progetti di formazione innovativi.

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 Chi è Erion

Costituito da sei Consorzi (Erion WEEE, Erion Professional, Erion Energy, Erion Packaging, Erion Care ed Erion Textiles) Erion è il più grande sistema multi-consortile di responsabilità estesa del produttore in Italia. 

Guardando ai numeri del Bilancio di Sostenibilità 2024 presentato questa settimana, il sistema ha gestito su tutto il territorio nazionale un totale di 268.350 tonnellate di rifiuti, in crescita del 6% rispetto al 2023. Di questi: 237.728 tonnellate di Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) Domestici, 4.358 tonnellate di RAEE Professionali, 5.719 tonnellate di Rifiuti di Batterie e 20.545[1] tonnellate Rifiuti di Imballaggi. Un impegno che, calcola Erion, “ha permesso di evitare l’emissione in atmosfera di 795.000 tonnellate di CO2eq (corrispondenti alle emissioni prodotte da un’auto che percorre circa 110 mila giri intorno all’equatore), con un risparmio di 332 milioni kWh di energia (pari al consumo medio di circa 123 mila famiglie italiane in un anno) e 1,4 milioni mdi acqua (corrispondenti al consumo idrico medio di circa 9 mila famiglie italiane in un anno)”.

Allo stesso tempo, i sei Consorzi del sistema hanno distribuito un valore economico pari a 135.271.370€, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente.

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