C’è grande attesa per i nuovi incentivi auto elettriche 2025, che dovrebbero essere approvati a breve. Il governo italiano ha annunciato una ricollocazione di parte delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, destinandole a un bonus per sostituire i veicoli inquinanti. Questa è la situazione.
Considerato lo stop agli incentivi auto 2025, ormai dato per certo da mesi, si tratta di una novità di assoluto rilievo. I dettagli operativi non sono ancora stati ufficializzati, ma il quadro normativo è in via di definizione. Il via libera definitivo dipenderà anche dall’approvazione della revisione al PNRR da parte della Commissione Europea, attesa per la fine di giugno.
Nel frattempo, fino a quando non arriverà il nulla osta da Bruxelles, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, guidato da Gilberto Pichetto Fratin, ha chiesto alla propria struttura tecnica di iniziare a predisporre le basi per l’attuazione della misura.
Nuovi incentivi auto elettriche: cosa prevedono
I nuovi incentivi auto elettriche si concentreranno nelle aree urbane con maggior inquinamento atmosferico e saranno rivolti a nuclei familiari con basso reddito. Le agevolazioni prevedono bonus fino a 11.000 euro per chi ha un ISEE inferiore a 30.000 euro e fino a 9.000 euro per la fascia compresa tra 30.000 e 40.000 euro. Condizione essenziale è la rottamazione auto: la nuova vettura deve sostituirne un’altra a motore endotermico.
Oltre alle auto private (categoria M1, secondo la classificazione dei veicoli a motore), saranno interessate anche le micro imprese, con incentivi dedicati all’acquisto di veicoli commerciali a zero emissioni di CO2 (categorie N1 e N2). Si stima che il programma porterà alla sostituzione di oltre 39.000 veicoli, contribuendo così alla mobilità sostenibile e alla transizione ecologica.
Il provvedimento si basa su una deviazione di circa 597 milioni di euro inizialmente destinati all’espansione della rete di infrastrutture di ricarica elettrica, in seguito al mancato raggiungimento degli obiettivi PNRR in tale ambito. La scelta di Palazzo Chigi è quindi favorire l’aumento di auto elettriche circolanti e la contestuale riduzione delle auto inquinanti. Ciò va ad aggiungersi agli incentivi delle regioni, ma è necessario informarsi se incentivi statali e regionali sono cumulabili o no.
Ecobonus auto 2025: i rischi
Se da un lato il successo degli incentivi auto 2024 fa guardare con favore alle nuove misure, dall’altro permangono alcune preoccupazioni. Soprattutto ci si interroga sulla riduzione delle risorse destinate all’espansione della rete di colonnine di ricarica elettrica. Cioè un elemento fondamentale per favorire la mobilità sostenibile in Italia.
Sul tema sono arrivati i dubbi di UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), che evidenzia come gli incentivi auto elettriche 2025, seppur consistenti, presentino stringenti limiti temporali. Il loro utilizzo dovrà avvenire entro il 30 giugno 2026. Considerando che il provvedimento non è ancora ufficiale, questo si traduce in meno di un anno per esaurire i fondi a disposizione.
UNRAE avverte inoltre del possibile effetto paralizzante sul mercato auto nei prossimi mesi. Molti potenziali acquirenti potrebbero attendere l’entrata in vigore del nuovo bonus o valutare soltanto gli incentivi regionali. Tuttavia, con le procedure di revisione del PNRR ancora in corso e la necessità del via libera europeo, ci vorranno almeno alcune settimane prima di vedere la misura attiva. Il tutto mentre la UE è già impegnata con un proprio piano di rilancio dell’automotive.
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