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Cinema, in vigore le nuove regole per il tax credit


È stato pubblicato sul sito del Ministero della Cultura il decreto interministeriale di riforma delle agevolazioni fiscali a favore dell’industria cinematografica. Il provvedimento modifica i criteri di assegnazione e riconoscimento del tax credit per le aziende cinematografiche e dell’audiovisivo, spiega una nota, «correggendo alcune distorsioni e inserendo maggiore equità, efficienza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse pubbliche».

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Alessandro Giuli

Nuovi requisiti per il credito d’imposta

Oltre a rimodulare i requisiti da soddisfare per la richiesta del credito d’imposta per le opere cinematografiche, televisive e web, documentari, animazione, cortometraggi e videoclip, il decreto introduce due nuovi obblighi per i beneficiari di tale misura fiscale.

Il primo riguarda la trasparenza delle spese di produzione: per una maggiore tracciabilità dei costi, le fatture, i documenti di spesa e la documentazione attestante i pagamenti di importo superiore ai 1.000 euro dovranno ora riportare obbligatoriamente l’indicazione del titolo dell’opera a cui si riferiscono.

Reinvestimento obbligatorio in opere difficili

Il secondo concerne l’obbligo per il produttore beneficiario del credito di imposta a reinvestire entro cinque anni dal suo riconoscimento una quota dei proventi dell’opera nello sviluppo, nella produzione o nella distribuzione in Italia e all’estero di una o più nuove opere difficili, ossia: documentari; cortometraggi; opere prime e seconde; opere di giovani autori; opere di animazione non in grado di attrarre risorse finanziarie significative dal settore privato.

Le opere devono avere un costo di produzione inferiore ai 3.500.000 euro, ridotto a 1.000.000 euro per i documentari e 200.000 euro per i cortometraggi.

Sono inoltre classificate come opere difficili sia i film che hanno ottenuto contributi selettivi, sia i film con un costo di produzione inferiore ai 3.500.000 euro, sia i film distribuiti in meno del 20% degli schermi attivi e che, in tutti e tre i casi, non siano in grado di attrarre risorse finanziarie significative dal settore privato.

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Le sanzioni per dichiarazioni mendaci

Il decreto, inoltre, modifica i requisiti di circuitazione per accedere ai contributi selettivi e introduce la sanzione dell’esclusione per cinque anni dal tax credit per i beneficiari colpevoli di dichiarazioni mendaci, omessa documentazione o falsa documentazione o inadempienti riguardo l’obbligo di reinvestimento in opere difficili.

L’incontro con la delegazione cinema

Per illustrare i contenuti del decreto, il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha ricevuto una delegazione di alcuni esponenti del mondo del cinema col sottosegretario Lucia Borgonzoni e il direttore generale Cinema e audiovisivo Nicola Borrelli.

«L’incontro di oggi», hanno dichiarato gli esponenti della delegazione, «si è svolto in un’atmosfera di rinnovato dialogo, che ci auguriamo metta fine ad attacchi contro il cinema che riteniamo pericolosi e dannosi per tutto il Paese. Sono state chiarite l’importanza e l’urgenza di far funzionare con più efficienza e equilibrio il sistema dei sostegni pubblici al settore cine-audiovisivo, per superare la situazione critica di molte imprese e di molti lavoratori e per evitare distorsioni e errori avvenuti in passato».

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