L’Internal Corporate Venturing è un metodo per generare innovazione autentica all’interno dell’azienda, mettendo in moto energie imprenditoriali spesso già presenti ma latenti. Serve coraggio, visione e struttura. Ma chi riesce, può costruire oggi i business di domani, senza uscire dalla propria casa.
- L’ICV è un pilastro strategico per l’innovazione sistemica: non spot, ma percorso sostenuto e replicabile.
- La combinazione di strumenti (intrapreneurship, venture builder, venture client), struttura e misurazione è ciò che determina il successo.
- I casi internazionali confermano che modelli strutturati e indipendenti (versus programmi temporanei) portano a risultati più incisivi.
In questo articolo vediamo che cos’è l’Internal Corporate Venturing (ICV), quali vantaggi ha, come strutturarlo e con quali strumenti.
Che cos’è l’Internal Corporate Venturing (ICV)
L’ICV consiste nel creare e sviluppare startup interne all’azienda: strutture indipendenti, guidate da dipendenti (intrapreneur) o team interni, ma supportate da risorse e competenze del gruppo madre.
A differenza del Corporate Venture Capital, che investe in realtà esterne, l’ICV nasce dalla volontà di esplorare nuovi mercati o tecnologie partendo da dentro. L’azienda individua un’idea promettente – spesso proposta da team interni – e la trasforma in una sorta di “startup interna”, dotata di un team dedicato, un budget autonomo e obiettivi propri.
Non si tratta di progetti a breve termine, ma di veri percorsi imprenditoriali. Secondo gli esperti, servono anche 8-12 anni perché queste iniziative generino ritorni paragonabili al core business. Per questo, l’ICV richiede una mentalità da “patient capital”: visione di lungo periodo, cultura della sperimentazione, accettazione del rischio.
Gli obiettivi principali sono:
* Esplorare nuovi settori e tecnologie emergenti.
* Sostenere la cultura dell’intrapreneurship, ossia lo spirito imprenditoriale dentro l’azienda .
* Favorire l’innovazione continua senza rinunciare ai vantaggi di budget, asset e rete corporate.
Perché adottarlo: vantaggi e sfide
Per funzionare, un Internal Corporate Venture deve uscire dalla logica gerarchica dell’azienda madre. È necessario concedere al team una governance autonoma, libertà d’azione e anche una certa tolleranza all’errore.
Se affrontato con questo approccio, l’Internal Corporate Venturing ha diversi vantaggi:
- Agilità e rapidità nel testare prototipi e soluzioni sul mercato.
- Sperimentazione “fail fast” con rischio contenuto.
- Coinvolgimento attivo dei talenti: la cultura interna diventa più innovativa e orientata al cambiamento.
Ovviamente non mancano le sfide, ecco quali sono le principali:
- Raggiungere risultati economici richiede spesso 8–12 anni e ingenti investimenti.
- Avere un forte supporto culturale e organizzativo: autonomia operativa, governance dedicata, sponsor nel top management.
- Creare un portafoglio strutturato e una gestione strategica e operativa efficace .
Le fasi dell’ICV: un percorso strutturato
Definizione chiara di obiettivi: novità di portafoglio, mercato, tecnologie. Coinvolgimento di sponsor aziendali per budget e sostegno operativo.
2. Ideazione & Scouting
Alert interni (idee spontanee, hackathon, challenge) o attività strutturate (workshop, intrapreneurship program) per selezionare proposte scalabili.
3. Validazione rapida
Approccio Lean Startup: prototipi, MVP, customer discovery e market testing in tempi rapidi con feedback reali .
4. Costituzione di un venture interno
Formazione di team dedicati, governance separata, budget autonomo, KPI chiari, per garantire autonomia operativa.
5. Scaling & Portfolio Management
Allocazione progressiva di risorse, eventuali emissioni di equity interna o esterna, misurazione dei risultati, creazione di un ecosistema di initiative parallele.
Strumenti e modelli in uso
- Corporate Venture Builder (CVB): strutture interne chiuse che creano startup corporate ex novo, spin-off a pieno titolo.
- Acceleratori / Startup Studio vs Venture Builder: i primi supportano startup esterne con programmi temporanei, mentre i Venture Builder (interni) producono imprese operative interne strutturate e scalabili.
- Venture Client Model: l’azienda si comporta da cliente early-adopter di soluzioni startup, con focus su metriche di business e integrazione nei processi aziendali.
Il ruolo centrale dell’intrapreneurship
Al centro di ogni Internal Corporate Venture ci sono persone: gli intrapreneur. Figure che vivono l’azienda come se fosse la propria impresa, si prendono rischi, cercano nuove strade, combattono con i limiti burocratici.
EconomyUp ha dedicato una lunga serie di articoli all’intrapreneurship, individuando le competenze chiave (creatività, resilienza, propensione al rischio) e le condizioni organizzative per farla funzionare. Tra queste: la possibilità di sbagliare, la libertà di sperimentare e un ambiente che valorizzi l’iniziativa personale.
L’Internal Corporate Venturing, in questo senso, è la palestra ideale per allenare una cultura imprenditoriale diffusa.
Il termine intrapreneurship identifica l’atteggiamento imprenditoriale all’interno delle organizzazioni: dipendenti che si assumono rischi, guidano progetti innovativi e evolvono nuovi business.
Casi internazionali rilevanti
Siemens – next47
- Fondato nel 2016 come business unit indipendente con circa €1 miliardo in 5 anni (assets.new.siemens.com).
- Attività: ideazione interna, investimenti in venture esterne, startup building, accelerazione interna (Next47 Accelerator).
- Scelte strategiche: AI, Digital Industry, elettrificazione. Con oltre 30 aziende nel portfolio tra cui Fetch Robotics, Claroty e Konux.
Eni – Eniverse Ventures
Corporate Venture Builder che ha creato “Enivibes” usando tecnologie e-vpms per il monitoraggio delle pipeline.
Mastercard – Start Path
Programma di accelerazione con investimenti in fintech e collaborazione operativa (co-development).
Risorse e link utili da EconomyUp
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