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«Basta polemiche, il Ponte va fatto. Per il lavoro usare tutte le risorse del Pnrr»


AMANTEA «Credo che non sia il caso né il tempo di fare polemiche. Il Ponte sullo Stretto va fatto perché se è vero – come tutti diciamo – che c’è bisogno di connettere la Sicilia alla Calabria e l’Italia all’Europa, bisogna creare le infrastrutture». Lo ha sostenuto la segretaria della Cisl Daniela Fumarola, parlando con i giornalisti ad Amantea dove partecipa ai lavori del congresso regionale della Cisl Calabria, con riferimento alle ultime polemiche sul Ponte sullo Stretto. «Lo dico – ha aggiunto Fumarola – in una terra in cui c’è bisogno di ulteriori infrastrutture. Va bene che ci siano maggiori controlli: noi lo diciamo da sempre e a maggior ragione per un’opera così importante, quando ci sono tante risorse a disposizione la malavita organizzata si organizza, e allora a maggior ragione bisogna stare attenti e fare in modo che anche in quei cantieri venga garantita legalità, venga garantito il rispetto dei contratti perché ci saranno tantissime migliaia di lavoratori e lavoratrici coinvolti. Quindi – ha rimarcato la leader della Cisl – io direi che bisogna abbandonare ogni forma di polemica, rimboccarsi le maniche e fare le cose. Questo è un Ponte che già 54 anni fa si diceva che dovesse essere fatto. Siamo nel 2025 e ancora non lo abbiamo fatto».

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Il tema del lavoro

Fumarola si è poi soffermata sul tema del lavoro, specificando che in Italia «non c’è un problema di quantità del lavoro quanto di qualità del lavoro e questo riguarda un po’ tutte le regioni, e chiaramente riguarda a maggior ragione le regioni che erano in sofferenza e magari ancora lo sono. Noi – ha proseguito Fumarola – abbiamo il compito di migliorare questo trend e quindi rendere il lavoro un lavoro degno, sicuro, ben contrattualizzato. Per far questo bisogna investire, bisogna far crescere il Paese, bisogna fare in modo di utilizzare tutte le risorse del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: il 2026, che è la scadenza, è alle porte, quindi noi dobbiamo essere pronti per affrontare quest’ultimo miglio. Abbiamo l’esigenza di includere nel mercato del lavoro giovani e donne, alle quali dobbiamo offrire la possibilità di restare nel mercato del lavoro, la possibilità di coniugare la vita personale con la vita familiare, di vivere la genitorialità insieme ai propri partner e quindi di non lasciare il proprio posto di lavoro dopo la nascita del primo figlio. Questo – ha rilevato la leader della Cisl – significa più contrattazione, più partecipazione. Noi siamo riusciti a far approvare la legge sulla partecipazione: significa più coinvolgimento nei luoghi di lavoro e individuare strumenti e tutele che possano, appunto, agevolare questo percorso».  

«Urgente recuperare i divari con il resto del Paese»

«Grazie a tutta la comunità della Cisl Calabria per la capacità di battersi per i bisogni di un tessuto sociale sempre più diseguale, in una regione del Sud che come le altre ha grandi opportunità di crescita ma deve scontare ancora troppi divari nelle infrastrutture, nei servizi, nelle possibilità produttive e industriali, nella capacità di garantire lavoro, legalità, diritti di cittadinanza pari a quelli del resto del Paese. Ridurre questi divari, ricucire queste ferite è la più grande urgenza che abbiamo di fronte», ha poi aggiunto la Fumarola evidenziando che «oggi in Calabria un giovane su 3 non studia, non lavora, non è inserito in programmi di formazione. La questione dei Neet è una di quelle che non possono e non devono avere colore politico, e che devono stringere in un vincolo di responsabilità istituzioni, politica e parti sociali. Perdere giovani significa dover fare a meno delle migliori energie, intelligenze, capacità di innovazione. Per questo è necessario investire per creare un’occupazione di qualità, puntare su formazione e adeguamento delle competenze, con un più stretto raccordo tra università, mondo delle imprese, sindacato e istituzioni. Così come non possiamo rassegnarci all’idea di un sistema sanitario che da decenni vede la Calabria sistematicamente in fondo a tutte le classifiche per mancanza non solo di personale ma anche di strumenti, presidi territoriali e strutture, come ambulanze, consultori, studi medici. E’ una questione prioritaria per la Cisl su cui non accettiamo rinvii. Vanno potenziati gli organici e garantiti investimenti strutturali, spendere bene tutte le risorse del Pnrr, evitando che chi se lo può permettere si rivolge al privato per visite specialistiche e interventi, mentre chi non può deve rinunciare a curarsi. Tutto questo – ha concluso Fumarola – è inaccettabile in un paese civile. Lo dimostrano anche gli ultimi dati Istat sulla speranza di vita che vedono la Calabria di ben quattro anni staccata dalla media nazionale».

Il segretario della Cisl Calabria Lavia

L’intervento di Lavia

Ad accogliere la Fumarola l’intero gruppo dirigente della Cisl guidato dal segretario generale Giuseppe Lavia, che ieri ha aperto i lavori congressuali. «Abbiamo l’ambizione di dare il nostro contributo per una Calabria “generativa”, che non si arrende, che resta e resiste, che crea, che fa nascere. Rivendicare e Rigenerare: in questi due verbi le nostre opzioni strategiche. La Partecipazione è la chiave di volta di una nuova stagione di progresso e sviluppo ben distribuito. Il lavoro dignitoso è l’unico antidoto alla desertificazione della nostra regione. Il tema del lavoro interseca, abbraccia, riempie tutti gli altri. Costruire una Calabria Generativa – ha aggiunto Lavia – significa costruire nuove possibilità di lavoro, crescita, coesione, costruire appigli concreti per la “Restanza”, il diritto a restare nei nostri luoghi da proteggere e nel contempo da rigenerare radicalmente. Il sistema universitario calabrese rappresenta uno dei punti di forza ed insieme una opportunità per lo sviluppo della nostra regione. Per la Calabria, per i suoi atenei, la terza missione, deve diventare prima missione, per raggiungere l’obiettivo della crescita culturale, sociale, del benessere della società attraverso il dialogo, la collaborazione fra attori sociali, enti, istituzioni, imprese, parti sociali. Un progetto di riscatto della nostra regione, passa anche dal superamento dei divari nelle infrastrutture. Serve una fortissima attenzione alle grandi opere, ma serve anche un impegno forte per la manutenzione delle opere esistenti. La sanità calabrese resta in emergenza, consapevoli che per un problema così complesso non esistono soluzioni semplici. Ravvisiamo – ha proseguito Lavia –  la necessità di procedere con la massima urgenza ad una profonda revisione del Sistema Sanitario regionale, perché Il diritto alla salute non può essere negato. Per questo occorre dare il nostro contributo per curare una sanità malata. Così come serve una grande alleanza per il futuro dei comuni interni, periferici, ultra periferici, un Piano Strategico per le aree interne. Per resistere, restare, rinascere. Abbiamo il dovere di non rassegnarci e di continuare a credere che la Calabria non sia condannata. Che la Calabria possa redimersi, riscattarsi. Che ci sia spazio per una Calabria generativa, che inizia, intraprende, disegna il suo futuro». Concluso il congresso, si è immediatamente riunito il neoeletto Consiglio generale che, alla presenza della segretaria nazionale Daniela Fumarola, ha confermato Giuseppe Lavia quale segretario generale della Cisl calabrese. Con lui, saranno in segreteria Antonella Zema e Sergio Colosimo, anch’essi confermati nel loro incarico. (a. c.)

Fumarola con la segreteria Cisl Calabria

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