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il rilancio vero del litorale resta un sogno?


Roma riavvia gli stabilimenti di Ostia, quelli più noti, simbolo della Dolce Vita e del litorale romano, ma solo per 4 mesi, salvo ennesima proroga: il rilancio vero del litorale resta un sogno? Tornerebbero a nuova vita – o almeno così ci viene raccontato – alcuni storici stabilimenti balneari di Ostia, tra cui Kursaal, Marinella, Palme e il Dopolavoro Atac. Dopo il rischio che la stagione finisse impantanata tra bandi e ricorsi giudiziari, il Comune di Roma ha annunciato la riassegnazione delle concessioni, presentando la notizia come un segnale di rinascita per il litorale capitolino.

Roma, ripartono gli stabilimenti di Ostia ma per soli 4 ‘miseri’ mesi

Ma sotto l’entusiasmo della Giunta e i titoli a effetto di certi giornali che hanno ricevuto la notizia prima che le carte divenissero pubbliche (chissà perchè?) si cela – proprio nei documenti capitolini – una realtà molto più ‘modesta‘. Si tratta difatti di una riapertura a tempo determinato, limitata a soli quattro mesi. Un’estate breve, insomma, che rilancia gli ombrelloni ma solo fino a settembre. Punto. Salvo ennesima e ‘classica’ proroga.

Una lunga attesa e un bando, per Ostia, a dir poco problematico: ripartono gli stabilimenti

Il bando alla base di questa operazione risale difatti al 2020, epoca della Giunta Raggi. Rimasto congelato per anni in un limbo giudiziario, è tornato ora improvvisamente d’attualità. Questo si legge nelle carte pubblicate dal Campidoglio.

La procedura per l’assegnazione è stata sbloccata dal Campidoglio, che ha deciso di rispolverarlo senza modificarne la durata, rimanendo vincolato alle tempistiche originarie: dal 1° maggio al 30 settembre.

L’assegnazione è stata predisposta il 21 maggio, con ampia eco sui media il giorno seguente, ossia il 22 maggio, la pubblicazione ufficiale dei documenti sull’albo pretorio – per tutti i ‘normali’ cittadini e giornalisti – è arrivata solo il 23 maggio. Ma i dati grezzi dicono questo: 150 giorni di riavvio, niente di più, salvo proroga, per l’appunto.

Riaperture degli stabilimenti simboliche per Roma, rilancio ‘ fantasma’ per Ostia

Il clamore mediatico che ha accompagnato l’annuncio ha fatto pensare a un progetto strutturale, a un piano di rilancio serio e duraturo del litorale romano. Ma la verità, nuda e cruda, è che questa stagione balneare straordinaria finirà ancor prima che quella ordinaria – già prorogata fino al 30 ottobre 2025 – entri nel vivo.

Nulla, nei documenti ufficiali, fa pensare a un progetto che guardi oltre settembre. Nessuna programmazione pluriennale, nessun piano di valorizzazione turistica o infrastrutturale, nessuna ‘visione’. Solo un’estate concessa in deroga, da vivere tutta d’un fiato: che non arriva al momento nemmeno ad Halloween.

Ovviamente, quale imprenditore investirebbe soldi di tasca propria per uno stabilimento da gestire al massimo per 4 mesi, o al massimo 5? Una cosa è certa, difatti, gli stabilimenti sono messi male, molto male: e c’è bisogno di soldi per il loro recupero? E allora come unire una esigenza all’altra? A questo, certo, dovrebbe pensare proprio la politica e la pubblica amministrazione.

Ostia, una costa a intermittenza: sugli stabilimenti la politica di Roma dorme?

Ostia, quindi, continua a vivere in una dimensione di provvisorietà permanente: almeno al momento in cui scriviamo. Ogni estate è una scommessa persa, ogni riapertura un azzardo. I cittadini e i turisti restano ostaggio – ovviamente in senso politico – di una gestione che alterna colpi di scena e marce indietro, con lo spettro perenne delle proroghe come unica costante. La domanda sorge spontanea: la politica di Roma dorme?

La “rinascita” sbandierata dal Campidoglio e da certa stampa si scontra con la realtà di una costa lasciata senza una governance chiara. Dove lo sviluppo è sempre rimandato a data da destinarsi. I quattro mesi di concessione assegnati ora sono solo l’ennesimo tampone: il rilancio vero resta fuori portata.

Il grande assente: un piano politico vero per il futuro della costa di Roma

In assenza di un piano strutturale per Ostia, le concessioni temporanee rischiano di trasformarsi nell’ennesimo specchietto per le allodole. Non c’è traccia di un progetto complessivo di riqualificazione del litorale, che unisca turismo, economia, servizi e sostenibilità.

Le sabbie e il mare di Ostia continuano a raccontare una storia di promesse disattese e decisioni prese all’ultimo momento. Il mare c’è, il sole pure. Ma un progetto credibile, solido, duraturo? Quello no. E, ad oggi, resta ancora un sogno infranto e lontano.

Ostia, uno stabilimento di Ostia - www.7colli.it
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