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Condotte colabrodo nell’isola: cantieri per 55 per garantire l’acqua


Sassari Un piano di manutenzione straordinaria, il più esteso mai avviato negli ultimi decenni in Sardegna, è attualmente in corso sui due principali acquedotti del nord dell’isola: il Coghinas 1 e il Coghinas 2. A guidare l’operazione è Enas (Ente acque della Sardegna), che ha dato il via a un vasto intervento di sostituzione e relining delle condotte idriche, vecchie di oltre 50 anni, grazie a un finanziamento di oltre 53 milioni di euro del Pnrr .

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I cantieri

I lavori sono articolati in quattro lotti principali, a loro volta suddivisi in numerosi sub-lotti che coinvolgono una rete idrica estesa per circa 100 chilometri. Di questi fondi, oltre 31 milioni sono destinati alla sostituzione completa dei tubi e delle apparecchiature idrauliche, mentre circa 22 milioni finanziano gli interventi di risanamento interno delle tubazioni esistenti.

Attualmente, sono operativi sette cantieri per la sostituzione dei tubi e delle apparecchiature in punti strategici come la diga di Casteldoria, l’impianto di sollevamento di Santa Maria Coghinas, La Ciaccia, Punta Tramontana, Tres Montes, Abbacurrente e in numerosi pozzetti lungo il tracciato. In parallelo, sono attivi tre cantieri dedicati al relining: due a Lu Bagnu (uno dei quali ormai concluso) e uno a Porto Torres.

Altri lavori riguardano la Diga di Monte Lerno (Pattada): miglioramento strutturale dei conci e adeguamento del sistema di drenaggio, finanziato con 7 milioni dal Piano Dighe. I lavori sono in fase di consegna.

La diga di Maccheronis: completamento dell’ampliamento del serbatoio con un investimento di oltre 9,4 milioni di euro, sempre dal Piano Dighe. Anche qui, la consegna dei lavori è imminente.

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I lavori al Sud Enas è attiva su più fronti anche nel centro-sud della Sardegna, con importanti progetti finanziati attraverso PNRR e fondi emergenziali: Diga di Monte Pranu (Tratalias): verifica della sicurezza e ripristino del paramento di valle (PNRR – 4,5 milioni, in corso). Invaso del Rio Leni (Villacidro): rifacimento della condotta Ø1400 per la rete irrigua (PNRR – 11 milioni, in esecuzione). Medio Flumendosa: risanamento del canale adduttore principale, manutenzione straordinaria e automazione degli organi idraulici (PNRR – 10 milioni, in esecuzione). Connessione alle reti dell’ex consorzio di bonifica del cixerri: manutenzione straordinaria del collegamento Murtas – Vasca Carraras (PNRR – 5,5 milioni, in esecuzione). Interconnessione Flumendosa–Is Barroccus: riassetto funzionale per migliorare la gestione della risorsa idrica (PNRR – 8,5 milioni, in esecuzione). Villanovatulo–Isili–Is Barroccus: manutenzione straordinaria del collegamento multisettoriale (4,4 milioni, in esecuzione – Commissario Governativo per l’Emergenza Idrica).

L’emergenza

«Questi interventi – spiega il l’amministratore di Enas Marco Soriga– si sono resi necessari anche a causa delle numerose rotture impreviste degli ultimi mesi. Solo grazie alla piena disponibilità delle imprese esecutrici, al lavoro senza sosta di tutti i nostri tecnici e addetti e alla rapidità nei finanziamenti da parte dell’assessorato ai Lavori Pubblici e della Regione, tramite la Protezione Civile, siamo riusciti a contenere i disagi per l’utenza».

Non si tratta solo di manutenzione ordinaria. Enas è anche impegnata su più fronti per far fronte all’emergenza idrica che ha colpito l’isola, con interventi per circa 5 milioni di euro, finanziati dalla Protezione Civile. I lavori coinvolgono la diga del Temo, le centrali del Coghinas, la zona industriale di Porto Torres e il rio Silis. Lo scopo è garantire continuità di approvvigionamento anche nelle aree più a rischio.

Le condotte

«La situazione delle condotte costruite tra il 1967 e il 1974 è critica – prosegue Marco Soriga – La loro vita utile di progetto, stimata in 50 anni, è stata ampiamente superata, e la mancanza di una programmazione costante negli ultimi 10-15 anni ha aggravato le condizioni. Le tubature attualmente sono un colabrodo e appena ripari una rottura, spesso si apre un’altra falla pochi metri più avanti. In un’occasione recente, ci sono voluti sei giorni per sistemare un guasto nella zona di Castelsardo-Valledoria-Trinità-Badesi. E appena ricaricata la linea, la condotta ha ceduto di nuovo a 50 metri di distanza. È la dimostrazione di quanto siano fragili queste infrastrutture. Allo stato di degrado si aggiungono anni di sottofinanziamento e carenza di personale tecnico, che l’attuale amministrazione regionale sta cercando di correggere, anche con assunzioni mirate e nuovi stanziamenti strutturali e straordinari».

Soluzioni tampone

Proprio per rispondere a queste emergenze, Enas ha avviato un programma di interconnessione tra i vari sistemi idrici, per permettere l’erogazione dell’acqua anche in caso di guasti localizzati.

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«È quanto già successo recentemente con Sassari, dove grazie a un sistema emergenziale si è potuto attingere dal bacino del Cuga, evitando disservizi prolungati – conclude Marco Soriga – Ma non sempre, purtroppo, esiste un “piano B”: molte località costiere, come Castelsardo e Valledoria, dipendono esclusivamente dalla condotta Coghinas. E se questa si rompe, l’unica via è un intervento immediato, altrimenti i rubinetti restano a secco per giorni».



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