AGI- In Tunisia, il settore artigianale si sta affermando come strumento strategico per la creazione di posti di lavoro inclusivi e l’emancipazione economica delle donne. È in questo contesto che si colloca l’impegno dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS), che ha partecipato di recente al lancio ufficiale del marchio collettivo di prodotti a base di alfa nella città di Kasserine, nel centro-ovest del Paese. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto Tunisia Creativa (Tounes Wijhetouna), promosso dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO), con il cofinanziamento dell’Unione Europea e della stessa AICS, in collaborazione con l’Ufficio Nazionale Tunisino dell’Artigianato (ONAT). La pianta alfa, un’erba resistente alla siccità e al calore, è stata utilizzata per secoli nelle zone rurali per produrre tappeti, lampade e persino alcuni tipi di carta, ed è ora al centro di una filiera che mira a promuovere il patrimonio artigianale come motore di sviluppo locale sostenibile.
Nel corso della cerimonia di apertura a Kasserine, la sede AICS di Tunisi ha ribadito l’importanza di sostenere il settore artigianale come fonte di lavoro dignitoso e inclusivo, capace di rafforzare le competenze locali, promuovere la creatività e generare concrete opportunità economiche, in particolare per le donne e i giovani. “L’artigianato rappresenta un patrimonio vivo che unisce tradizione, innovazione e resilienza. Rafforzarne le catene del valore è una priorità per garantire crescita e coesione sociale”, ha affermato l’AICS. Il progetto Tounes Wijhetouna mira a trasformare il settore del design e dell’artigianato in un vero e proprio settore economico a valore aggiunto, supportando le piccole e medie imprese (PMI), gli artigiani e i designer nella creazione di prodotti competitivi sui mercati nazionali e internazionali.In questo processo il ruolo delle donne è centrale. In molte zone rurali, l’artigianato è una delle poche attività che consente alle donne di generare un reddito indipendente, contribuendo così al bilancio familiare e rafforzando la propria posizione all’interno della comunità. Rafforzare le filiere produttive attraverso programmi di formazione, accesso al credito e ai mercati rappresenta quindi anche un’azione importante per l’emancipazione delle donne.
Il dinamismo del settore deve però far fronte a sfide strutturali. Nonostante la creatività traboccante e l’aumento delle registrazioni nel settore del design (4.000 modelli nel database dell’OMPI), il contesto economico tunisino resta fragile. Il potere d’acquisto limitato e la stagnazione dei salari stanno influenzando la domanda interna, che si concentra principalmente sui beni di prima necessità o sui progetti di ristrutturazione delle abitazioni. Tuttavia, nuove tendenze suggeriscono un’evoluzione positiva: cresce l’interesse per la progettazione sostenibile, l’architettura eco-responsabile e la promozione degli elementi tradizionali nella pianificazione urbana. Il rafforzamento del settore artigianale, sostenuto dalla cooperazione internazionale e da politiche pubbliche mirate, può quindi contribuire a ridurre le disuguaglianze, a stimolare l’economia locale e a creare nuove opportunità, in particolare per le donne e i giovani nelle aree più fragili della Tunisia.
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