Papa Leone XIV ha deciso di reintrodurre la gratifica ai dipendenti in occasione dell’elezione del nuovo Pontefice, riprendendo una tradizione romana che era stata sospesa durante il pontificato di Francesco. Oggi è stata distribuita una somma di 500 euro a ciascun dipendente.
Cos’è la gratifica e chi la riceve
Papa Leone XIV ha quindi deciso di ripristinare la tradizione di un bonus per il Conclave, sia per i dipendenti del Governatorato che per quelli della Santa Sede – due enti distinti – che rappresenta un simbolico ringraziamento per il lavoro straordinario di queste settimane.
In ambito lavorativo, la gratifica è un compenso straordinario in denaro, oltre lo stipendio pattuito, come premio per il buon rendimento, per condotta lodevole, o in speciali occasioni. In questo caso, la gratifica è per il lavoro avvenuto durante il Conclave, che ha portato all’elezione di Papa Leone XIV.
In passato i dipendenti vaticani ricevevano una simile elargizione all’inizio della sede vacante e per quella del pontificato, ma nel 2013 non ricevettero né l’una, alle dimissioni di Benedetto XVI, né l’altra, con l’elezione di papa Francesco.
Il portavoce vaticano dell’epoca, padre Federico Lombardi, spiegò che:
data la difficile situazione economica generale, non è apparso possibile né opportuno gravare i bilanci degli enti vaticani di una considerevole spesa straordinaria non prevista.
I problemi degli stipendi in Vaticano
La gratifica da 500 euro assume un valore fortemente simbolico. Arriva infatti a poche settimane dall’inizio del Conclave, quando gli stessi lavoratori vaticani avevano rivolto un appello al nuovo Pontefice riguardo l’aumento degli stipendi.
Fermi dal 2008, questi hanno perso progressivamente potere d’acquisto, vista l’inflazione molto alta raggiunta in questi ultimi anni. A ciò si aggiungono lamentele per una gestione economica percepita come poco trasparente, nonché per l’aumento delle privatizzazioni e delle esternalizzazioni.
Quante persone beneficeranno della gratifica
La situazione da tempo genera preoccupazione tra i dipendenti laici all’ombra del Cupolone. In Vaticano lavorano infatti circa 5mila persone, di cui 2mila impiegate nella Curia Romana, ovvero l’apparato di governo della Chiesa Cattolica, mentre le restanti operano all’interno dello Stato della Città del Vaticano.
Tra queste, spiccano i 700 dipendenti dei Musei Vaticani, principale fonte di entrate per il Governatorato, i 150 dell’Archivio e della Biblioteca Apostolica e i 50 della storica farmacia vaticana. Infine, i giornalisti dei media vaticani, il personale della libreria, dei magazzini di abbigliamento, dei distributori di carburante e dell’ufficio postale.
I numerosi tagli di Papa Francesco
Lo stesso Papa Francesco, che avviò una “cura dimagrante” per le casse dello Stato Pontificio, dovette stanziare un bonus mensile di 300 euro alle famiglie numerose dei dipendenti, proprio per calmare i malumori.
Le casse vaticane tuttavia non godono infatti di buona salute: l’ultimo bilancio pubblico della Santa Sede, peraltro non completo ma una sintesi che contiene molte omissioni, è del 2023, anno in cui aveva avuto quasi 68 milioni di euro di perdite.
Per limare queste perdite, Bergoglio aveva attuato diversi tagli, come lo stipendio ai cardinali (che fu abbassato del 10%) e una riforma delle pensioni che generò molti malumori tra i dipendenti laici che lavoravano al Vaticano.
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