L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) ha avviato un’iniziativa strategica volta a modernizzare e valorizzare il patrimonio culturale dei piccoli centri italiani. Con un investimento iniziale di 10 milioni di euro, il bando mira a sostenere soluzioni digitali innovative nei borghi, rafforzando la transizione verso modelli di smart city rurali e promuovendo un turismo culturale sostenibile e competitivo.
Digitalizzazione dei borghi: tra cultura e sviluppo locale
L’Italia conta oltre 5.500 borghi, molti dei quali soffrono di spopolamento, fragilità economica e deficit infrastrutturale. L’introduzione di tecnologie digitali, come realtà aumentata, sistemi di ticketing intelligenti, piattaforme di storytelling territoriale, sensoristica per la gestione dei flussi turistici e strumenti di accessibilità digitale, può rappresentare una svolta sistemica.
Il bando di AgID selezionerà progetti pilota replicabili, coinvolgendo enti locali, startup, università e operatori del turismo. L’obiettivo è duplice: potenziare l’attrattività dei borghi e stimolare l’ecosistema dell’innovazione a operare su scala territoriale.
L’intervento si colloca in una strategia di innovazione territoriale coerente con diversi strumenti strategici nazionali ed europei:
- PNRR – Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura
L’investimento nei borghi rientra negli assi strategici previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in particolare nell’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale mediante tecnologie abilitanti. - Programmazione UE 2021–2027 (FESR, Next Generation EU)
Le risorse europee sono orientate a rafforzare la coesione territoriale, con una forte enfasi sullo sviluppo locale sostenibile, sulla transizione digitale delle imprese e sull’attivazione di nuove catene del valore culturale e turistica. - Strategia nazionale per le aree interne (SNAI)
La digitalizzazione dei borghi si integra con il disegno strategico nazionale volto a contrastare lo spopolamento e rigenerare le economie locali nelle aree marginali.
Dettagli del Bando AgID
- Obiettivo: Sviluppare soluzioni digitali innovative per trasformare i borghi italiani in destinazioni turistiche smart, migliorando l’accessibilità, l’inclusione e la sostenibilità del turismo culturale
- Finanziamento: 10 milioni di euro complessivi, con una prima fase che prevede l’assegnazione di circa 3 milioni di euro a un massimo di otto raggruppamenti d’impresa
- Scadenza: Le proposte devono essere presentate entro le ore 13:00 del 16 giugno 2025
- Ambito: Il bando si inserisce nel programma “Smarter Italy” e mira a creare un ecosistema digitale che connetta istituzioni, enti locali, musei, associazioni culturali e attività economiche locali.
Iniziative simili a livello nazionale
Oltre al bando AgID, esistono altre iniziative promosse da diversi ministeri italiani per sostenere la digitalizzazione e lo sviluppo dei borghi:
- PNRR – Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi”: Un regime d’aiuto da 200 milioni di euro a favore di micro, piccole e medie imprese, profit e non profit, localizzate o che intendono insediarsi nei borghi beneficiari dei finanziamenti.
- Portale “Cultura Borghi” del Ministero della Cultura: Una piattaforma digitale lanciata per promuovere la scoperta e la valorizzazione delle piccole realtà di provincia, contrastando lo spopolamento e favorendo la crescita sostenibile.
Iniziative a livello europeo
Anche a livello europeo, sono presenti programmi e progetti che mirano a sostenere la digitalizzazione e lo sviluppo sostenibile delle aree rurali:
- Digital Rural – Interreg Europe: Un progetto che, dal 2021 al 2027, dedica finanziamenti significativi per migliorare l’infrastruttura digitale, le competenze e l’inclusione nelle aree rurali, assicurando che le comunità possano partecipare pienamente al mondo digitale odierno
- EU Rural Tourism Project: Un’iniziativa cofinanziata dal programma COSME dell’Unione Europea, che ha supportato 190 PMI in 19 paesi, migliorando la loro competitività, digitalizzazione e sostenibilità
- Actions for Connected Rural Areas – Rural Vision: Azioni volte a potenziare i collegamenti di trasporto sostenibili e la digitalizzazione attraverso investimenti in infrastrutture, sviluppo tecnologico e attività di potenziamento delle competenze nelle aree rurali.
Tutte queste iniziative evidenziano un impegno congiunto, sia a livello nazionale che europeo, per promuovere la digitalizzazione e lo sviluppo sostenibile dei borghi e delle aree rurali, riconoscendo il loro valore culturale e il potenziale economico nel contesto del turismo e dell’innovazione tecnologica.
Implicazioni economiche e industriali
L’iniziativa promossa da AgID per la digitalizzazione dei borghi non è solo un progetto di modernizzazione tecnologica, ma rappresenta un catalizzatore per una trasformazione economica strutturale dei territori a bassa densità abitativa. Le implicazioni si sviluppano su più livelli.
L’iniziativa contribuisce alla diversificazione delle economie locali, all’interno di un modello che integra cultura, innovazione e sostenibilità. L’effetto moltiplicatore si estende all’artigianato, all’agroalimentare e all’hospitality, settori chiave della microeconomia diffusa italiana.
A livello industriale, l’intervento si inserisce in una più ampia politica di innovazione territoriale, coerente con le strategie del PNRR (Missione 1 – Digitalizzazione e cultura) e della programmazione UE 2021–2027 (FESR e Next Generation EU), come gia’ indicato.
Aspetti giuridici e regolatori
La progettazione delle smart city nei borghi solleva nuove sfide anche in ambito normativo. Temi come la protezione dei dati personali, la gestione delle piattaforme pubbliche, la cybersecurity nei sistemi IoT e le concessioni per servizi digitali su beni culturali richiedono un quadro giuridico chiaro e integrato.
La cooperazione tra amministrazioni locali, regioni e autorità nazionali sarà cruciale per garantire uniformità nell’implementazione, evitando frammentazioni che ne possano ostacolare la scalabilità.
L’introduzione di soluzioni digitali per il turismo, i servizi pubblici e la fruizione culturale ha un impatto diretto sulla capacità dei piccoli centri di generare nuova occupazione, attrarre capitali e trattenere giovani e competenze. Si configura un effetto moltiplicatore che coinvolge:
- Artigianato e manifattura locale: attraverso piattaforme digitali di e-commerce o sistemi di narrazione immersiva delle botteghe storiche
- Agroalimentare e filiere corte: grazie a strumenti per la tracciabilità digitale, marketing esperienziale e integrazione con circuiti enogastronomici
- Hospitality e ricettività diffusa: potenziata da piattaforme di gestione intelligente dei flussi turistici, sistemi di prenotazione integrati e realtà aumentata per la valorizzazione del patrimonio locale.
La digitalizzazione permette, dunque, una nuova economia di prossimità, capace di competere su scala internazionale senza snaturare l’identità dei luoghi.
Geopolitica della cultura e attrattività internazionale
Il rilancio dei borghi italiani si lega a un interesse crescente, anche da parte di investitori stranieri, verso modelli di turismo esperienziale e rigenerazione urbana sostenibile. L’Italia, grazie alla capillarità del suo patrimonio e alla sua leadership culturale, ha un vantaggio competitivo che può essere capitalizzato attraverso progetti ad alto contenuto tecnologico.
Un ecosistema di turismo culturale digitale ben strutturato può diventare un soft power economico e geopolitico, rafforzando il posizionamento del Paese nella nuova geografia dell’innovazione.
L’approccio integrato cultura–innovazione–sostenibilità consente di:
- Riattivare spazi economici oggi marginali, attraendo imprenditorialità e nuove professioni (es. digital heritage manager, community designer)
- Stimolare la nascita di startup culturali e sociali con impatto positivo sul capitale sociale
- Favorire la creazione di poli locali di innovazione diffusa, capaci di dialogare con i grandi hub urbani ma radicati nei territori.
Rete intelligente di borghi connessi
L’intervento di AgID rappresenta un primo passo verso la costruzione di una rete intelligente di borghi connessi, capaci di attrarre visitatori, investimenti e talenti. Ma per garantire il successo dell’iniziativa sarà necessario un approccio integrato, che combini vision industriale, capacità esecutiva e governance multilivello.
L’Italia ha l’opportunità di trasformare un’eredità culturale in leva di sviluppo e innovazione, con benefici tangibili per il tessuto economico locale e per la competitività nazionale nel lungo periodo.
Il bando da 10 milioni di euro lanciato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) rappresenta un’iniziativa strategica per promuovere la digitalizzazione dei borghi italiani, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale e rilanciare il turismo nelle aree periferiche.
L’iniziativa AgID per i borghi digitali non va letta come semplice intervento di digitalizzazione infrastrutturale, ma come una leva di politica industriale e coesione territoriale, capace di rigenerare modelli di sviluppo più resilienti, inclusivi e ad alto valore culturale. In un contesto di trasformazione post-pandemica e di transizione ecologica, queste misure rappresentano uno degli assi più promettenti per rilanciare la competitività diffusa dell’Italia.
Le sfide: tra governance multilivello, diritti digitali e concessioni culturali. Verso un framework regolatorio integrato
Lo sviluppo di soluzioni digitali avanzate nei borghi italiani impone una riflessione accurata sulla governance giuridica e regolatoria di queste trasformazioni. Le smart city in aree periferiche non sono solo progetti tecnologici: rappresentano una profonda reingegnerizzazione dei servizi pubblici locali, dei rapporti tra cittadini e istituzioni e del valore dei dati come asset strategico. In questo contesto, emergono quattro aree critiche
Protezione dei dati personali e diritti digitali
La diffusione di sensori IoT, applicazioni mobili, sistemi di videosorveglianza intelligente e piattaforme turistiche interattive rende centrale la gestione dei dati personali ai sensi del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR).
Le amministrazioni locali devono dotarsi di Data Protection Officer (DPO) competenti, valutare impatti tramite DPIA (Data Protection Impact Assessment), e assicurare il rispetto dei principi di minimizzazione, trasparenza e accountability. Particolare attenzione deve essere rivolta alla profilazione dei flussi turistici, alle tecnologie biometriche e all’uso di algoritmi per la gestione dei servizi.
Piattaforme pubbliche e digitalizzazione dei servizi
La creazione di piattaforme digitali pubbliche o in partenariato con operatori privati implica responsabilità nella tutela della concorrenza, nella neutralità tecnologica e nella garanzia di accesso ai dati pubblici (open data).
Gli enti territoriali devono:
- assicurare l’interoperabilità dei sistemi con le piattaforme nazionali (come IO, pagoPA, ANPR)
- stipulare accordi pubblico-privati trasparenti, nel rispetto del Codice dei Contratti Pubblici
- garantire accessibilità e inclusione digitale, in coerenza con la Direttiva europea sull’accessibilità del web (2016/2102/UE).
Cybersecurity e continuità operativa
L’adozione di tecnologie digitali nei borghi deve essere accompagnata da piani di gestione del rischio cibernetico, in linea con le disposizioni del Regolamento NIS 2 e del futuro Cyber Resilience Act.
Gli enti locali sono tenuti a:
- implementare misure tecniche e organizzative adeguate contro gli attacchi informatici
- definire responsabilità nella filiera ICT (fornitori, system integrator, gestori di rete)
- cooperare con CSIRT regionali e nazionali in caso di incidenti rilevanti.
La mancanza di tali presidi metterebbe a rischio la fiducia degli utenti, la continuità dei servizi digitali e la reputazione dei territori.
Concessioni digitali e valorizzazione dei beni culturali
La digitalizzazione del patrimonio materiale e immateriale – tramite app, digital twin, realtà aumentata, NFT o piattaforme immersive – apre interrogativi giuridici sulla titolarità dei diritti di sfruttamento e sulla concessione dei contenuti culturali pubblici a soggetti privati.
È necessario:
- chiarire i limiti di utilizzo commerciale dei contenuti digitalizzati
- definire i modelli di partnership pubblico-privato per la valorizzazione digitale dei beni culturali
- garantire una remunerazione equa per i creatori e i detentori di diritti.
Un riferimento cruciale resta il Codice dei Beni Culturali (D.Lgs. 42/2004), ma in un contesto in cui è urgente aggiornare la cornice normativa alle evoluzioni dell’economia digitale e del metaverso.
Governance multilivello e armonizzazione normativa
Per evitare asimmetrie applicative, duplicazioni e inefficienze, è fondamentale che la regolazione della digitalizzazione dei borghi avvenga secondo un principio di sussidiarietà funzionale e cooperazione istituzionale. In particolare:
- Regioni, Comuni e Agenzie centrali (come AgID e MIC) devono coordinarsi per definire standard minimi, modelli replicabili e best practice.
- Le autorità garanti (Garante Privacy, AGID, AGCM) devono operare in modo sinergico nel garantire legalità, trasparenza e competitività nei progetti territoriali.
La digitalizzazione dei borghi è una sfida che richiede non solo tecnologie intelligenti, ma anche regole intelligenti. La costruzione di una cornice giuridica chiara, integrata e abilitante rappresenta una condizione necessaria per assicurare scalabilità, fiducia e sostenibilità nel lungo periodo. I territori minori, se dotati di adeguati strumenti normativi, possono diventare laboratori di innovazione istituzionale e modelli replicabili per tutta l’Unione Europea.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link