Segnali positivi per la manifattura lombarda. Le imprese nel primo trimestre 2025 hanno mostrato competitività e solidità al cospetto di un difficile scenario economico internazionale. I numeri evidenziano una crescita della produzione industriale rispetto al trimestre precedente (+0,4%), un incremento del fatturato (+0,1%) e un aumento dell’occupazione (+0,5%), così come sono in positivo gli ordini dall’estero (+0,4%) a fronte di una leggera flessione di quelli interni (-0,3%).
È questo il quadro emerso dalla conferenza stampa di presentazione dei dati congiunturali del primo trimestre 2025 relativi al settore manifatturiero che si è svolta giovedì 22 maggio a Palazzo Lombardia, a cui hanno partecipato l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi; il presidente di Unioncamere Lombardia, Gian Domenico Auricchio; il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini; il presidente della Confederazione delle libere Associazioni Artigiane Italiane (CLAAI), Stefano Fugazza.
L’occupazione torna a crescere sia per l’industria sia per l’artigiano, con il saldo positivo tra ingressi e uscite (+0,5% entrambi). Si riduce anche il ricorso alla cassa integrazione, che resta maggiormente utilizzata dai settori più in difficoltà (siderurgia, tessile, abbigliamento).
I dati congiunturali dell’artigianato confermano la tenuta del comparto manifatturiero lombardo registrando variazioni minime dei livelli rispetto al trimestre precedente (-0,3% sia produzione che fatturato), per quanto riguarda gli ordini la variazione congiunturale è invece positiva sia dall’interno che dall’estero (+0,2%).
Anche il dato tendenziale conferma la stabilità dei livelli produttivi poco sotto i valori massimi raggiunti, registrando lievi variazioni negative su base annua del -0,4% per l’industria e -0,3% per l’artigianato.
Il dato tendenziale del fatturato è positivo sia per l’industria sia per l’artigianato (+0,7% entrambi). Tra i settori più performanti: alimentari (+3,7%), chimica (+2,8%), carta-stampa (+2,3%) e abbigliamento (+1,5%). Stazionaria la produzione dei minerali non metalliferi e legno mobilio (+0,2%) e siderurgia (0%). In contrazione moderata la produzione di meccanica (-1,2%), gomma-plastica (-1,4%) e manifatturiere varie (-1,6%). Più intensa la contrazione dei livelli produttivi di tessile (-3,7%), pelli-calzature (-4,7%) e mezzi di trasporto (-5,6%).
Nell’artigianato i settori in crescita significativa sono due: alimentari (+3,4%) e tessile (+1,9%). Stazionari con minime variazioni positive e negative i settori legno-mobilio (+0,4%), carta-stampa (-0,3%) e minerali non metalliferi (-0,5%).
Per quanto riguarda le aspettative, secondo l’indagine di Unioncamere, per gli imprenditori permangono le incertezze legate al contesto economico internazionale, ai costi energetici e alla domanda ancora debole, principalmente sul mercato interno: tuttavia si intravedono nuove opportunità legate alla possibile riduzione dei costi delle materie prime e a una ripresa dei consumi. Il sondaggio ha inoltre evidenziato una forte attenzione alla questione della sostenibilità da parte degli imprenditori lombardi. Il tema è ritenuto importante per il proprio business dall’80% degli industriali, quota che scende al 66% tra gli artigiani manifatturieri. Le grandi imprese mostrano livelli elevati di attenzione (oltre il 90%), mentre tra le microimprese tale quota si attesta al di sotto del 60%, evidenziando un divario strutturale.
“In un contesto geopolitico ancora complesso – ha dichiarato l’assessore Guidesi – le imprese lombarde confermano ancora una volta la loro straordinaria capacità di restare competitive, riuscendo a cogliere opportunità di crescita anche in una situazione tutt’altro che favorevole. Certamente ci sono questioni ancora irrisolte come i ‘costi energetici’ e l’iper-regolamentazione europea che necessitano di risposte chiare e concrete in tempi rapidissimi”.
“In un quadro internazionale ancora caratterizzato da forti elementi di incertezza – ha dichiarato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia – l’incremento degli ordini esteri (+0,4%) costituisce per le imprese lombarde un segnale positivo, che lascia intravedere i primi segnali di una ripresa in corso. In merito ai dazi, le imprese sono pienamente consapevoli delle potenziali criticità, ma continuano a dimostrare una notevole capacità di adattamento, elemento che rappresenta un punto di forza nel confronto con i nuovi scenari globali”.
“Di fronte ad una Europa che ha annunciato un rallentamento della congiuntura con un’attesa contrazione del Pil dell’Eurozona – ha dichiarato il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini – la Lombardia risponde con segnali positivi, segno della resilienza e reattività del nostro territorio. Il +0,4% registrato dalla produzione industriale lombarda rispetto al trimestre precedente, la stabilità del fatturato e la crescita degli ordinativi dell’industria, con un contributo maggiore dall’estero (+3%) rispetto all’interno (+0,3%), sono un chiaro indicatore di come le nostre imprese riescano – almeno per ora – a fronteggiare un contesto globale ancora gravato da fardelli cronici a cui si contrappone un’azione europea non certo incisiva”.
“I dati della congiunturale – ha spiegato Stefano Fugazza, presidente CLAAI Lombardia – riflettono l’andamento positivo registrato anche dai terminali territoriali delle nostre organizzazioni. Al di là degli scenari internazionali e confidando in un rientro significativo dalla questione dei dazi, le preoccupazioni degli artigiani del manifatturiero riguardano principalmente il costo dell’energia spesso soggetto a fiammate improvvise, l’accesso al credito e il reperimento di personale. Per quanto riguarda il personale, confidiamo che il progressivo successo degli ITS possa avere al più presto una ricaduta anche per il mondo artigiano”.
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