Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

“Piani energetici territoriali per reagire al caro-bollette”


Presidente Macrì, cosa significa per Estra rendere la transizione ecologica “giusta e raggiungibile”, soprattutto in un territorio come quello aretino? “Abbiamo scelto Arezzo per questo convegno nazionale perché è simbolica per Estra. La transizione ecologica va affrontata con responsabilità: non si tratta solo di spegnere la luce, ma di garantire accesso equo all’energia. Penso alle famiglie che pagano bollette più alte della media europea o alle imprese che rischiano competitività. Come utility pubblica, dobbiamo offrire soluzioni concrete e accessibili, puntando su veri piani energetici territoriali, con investimenti che portino vantaggi reali a cittadini e aziende”.

Dilazioni debiti fiscali

Assistenza fiscale

 

Arezzo è una città di medie dimensioni: che ruolo possono avere centri come questo nella transizione? “Un ruolo cruciale. Città come Arezzo, con amministrazioni virtuose e tessuti economici dinamici, possono diventare protagoniste. Serve condivisione dei progetti, come le comunità energetiche, intese non solo come formule giuridiche, ma come collaborazioni concrete. Pensiamo a parchi fotovoltaici in grado di abbattere i costi energetici locali. È possibile andare oltre la logica puramente commerciale”.

Estra parla spesso di giustizia sociale nella transizione. Come si concretizza questo impegno? “Il mercato energetico è diventato speculativo, tra pandemia, guerra e dipendenze esterne. Estra investirà 40 milioni nel 2025 in rinnovabili e biometano. L’obiettivo è garantire un accesso più equo all’energia, differenziando le fonti. Senza abbandonare il gas prematuramente, guardiamo anche al nucleare pulito, uno dei temi al centro del convegno grazie anche all’intervento dell’ad di Leonardo, Roberto Cingolani”.

Le multiutility sono ormai molto più di semplici fornitori. Qual è il nuovo ruolo di Estra? “Devono crescere in orizzontale e verticale. I settori di energia, acqua e rifiuti sono sempre più interconnessi, anche tecnologicamente. Pensiamo al biometano dai rifiuti o all’idrogeno verde dall’elettrolisi. Estra punta a diventare una grande multiutility del Centro Italia, coinvolgendo anche Marche e Umbria, con una visione nazionale. È importante che territori come il nostro possano contare su soggetti industriali solidi, capaci di investire in sviluppo locale”.

L’Italia sta facendo abbastanza per aiutare le imprese nella transizione? “Stiamo recuperando un ritardo strutturale. Inizialmente la transizione era stata impostata in modo insostenibile. Ora si cerca un equilibrio tra sostenibilità e autonomia. Ma servono interventi concreti anche per le piccole e medie imprese, non solo per i grandi player. Occorre un ponte tra operatori energetici e imprese per facilitare l’efficienza, con benefici anche per le famiglie”.

Estra è molto attiva nelle scuole con progetti di educazione ambientale. Come nasce questo impegno? “Fa parte del nostro Dna. Ogni anno coinvolgiamo centinaia di scuole in tutta Italia. I giovani hanno una sensibilità straordinaria, spesso più dei genitori. È un investimento sul futuro, che sta già dando frutti importanti”.

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

Il convegno riunisce attori pubblici e privati. Quanto è importante oggi questo dialogo? “È essenziale. Le comunità locali devono compiere scelte straordinarie. In un momento di grande trasformazione, pubblico e privato devono collaborare e condividere visione. Non basta più l’amministrazione ordinaria: occorre pianificare insieme il futuro”.

Lei parla spesso di “generare valore nei territori”. Cosa significa per Arezzo? “Distribuiamo ogni anno milioni di euro di utili ai Comuni soci. Queste risorse finanziano servizi essenziali per cittadini di Arezzo, Prato e Siena. Inoltre sosteniamo iniziative sportive, culturali e sociali. Non è solo un ritorno economico, ma anche culturale e civile. Questo ci distingue sul mercato”.

Guardando al futuro, quali sono gli obiettivi strategici di Estra? “Vogliamo contribuire alla produzione di energia locale e sostenibile. L’autonomia energetica pulita è un obiettivo chiave: non possiamo permettere che le nostre imprese paghino il doppio rispetto ad altri Paesi. Servono piani energetici municipali e territoriali. Non possiamo aspettare che tutto venga deciso a livello centrale”.

Un’ultima battuta sul nucleare: ha ancora senso per l’Italia? “Sì. Negli anni ’80 abbiamo perso un’occasione storica, ma oggi esistono tecnologie molto più sicure, lontane dal passato militare. Il mix energetico del futuro dovrà includere anche il nucleare pulito. Chi propone soluzioni uniche, per interessi industriali o ideologie, rischia di portarci a sbattere, come già visto con il settore auto”.

Federico D’Ascoli



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Prestito personale

Delibera veloce

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta