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EY – Oxford Economics: i dazi rallentano la crescita; PIL italiano in aumento dello 0,4% nel 2025 e per l’Eurozona fino a 0,9%, secondo le stime rispettive di EY e Oxford Economics | EY


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Guardando alle principali economie a livello mondiale, le politiche statunitensi, soprattutto quelle commerciali, costituiscono un freno alla crescita globale. E anche se la riduzione temporanea dei dazi tra Stati Uniti e Cina implica che le tariffe tra le due economie si assesteranno probabilmente ad un livello più basso di quanto ipotizzato in precedenza, la crescita globale rimarrà inferiore rispetto a quanto ci si aspettava prima degli annunci del “Liberation Day” del 2 aprile scorso.

Inoltre, data l’incertezza dell’accordo statunitense con la Cina e con il Regno Unito, il rischio di un’eventuale revisione o cancellazione comporta un livello di rischio ancora elevato, che rappresenta un freno per gli investimenti. A questo proposito, Oxford Economics stima per gli Stati Uniti una crescita attorno all’1,5% nel 2025 e 2026, pertanto al di sotto del suo tasso di crescita potenziale. Oltre ai dazi e in conseguenza di essi, l’elevata incertezza, le difficoltà sulle catene di approvvigionamento e le condizioni finanziarie più restrittive, rimangono i fattori principali che limitano la crescita statunitense. Inoltre, è atteso che i rischi di recessione rimangano alti da qui all’inizio del prossimo anno.

Per quanto riguarda l’economia cinese, dopo un primo trimestre positivo, si prevede che lo slancio della crescita rallenterà significativamente nei prossimi trimestri, portando il tasso di crescita annuale per quest’anno poco sopra il 4%. Secondo le stime di Oxford Economics, il motore di crescita dell’economia potrebbe passare dalle esportazioni dello scorso anno alla domanda interna di quest’anno, in parte supportata da stimoli interni.

In merito alla politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE), si prospetta un ulteriore taglio nella riunione di giugno mentre successivamente è prevista una pausa, ma i rischi sono verso maggiori tagli. Se i dazi dovessero aumentare ulteriormente o se il loro effetto negativo dovesse essere maggiore del previsto per l’eurozona, le stime di Oxford Economics si orienterebbero verso una politica monetaria più espansiva.

Analisi dello scenario macroeconomico italiano

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Le previsioni di EY e OE sull’Italia per quest’anno rimangono molto simili. Secondo EY, la crescita nel 2025 sarà supportata da una ripresa dei consumi privati (0,9%, con un contributo alla crescita di 0,5 punti percentuali); un contributo negativo sarà invece determinato dagli investimenti (-0,1 punti percentuali), e dalla domanda estera (-0,8 punti percentuali). Il contributo negativo della domanda estera è in parte anche il riflesso dell’incertezza commerciale attuale e prospettica. Nel 2026 si attende invece una crescita del PIL leggermente più solida (0,7%), con dinamiche simili a quelle viste per il 2025.

La variazione del contesto geopolitico comporta un cambiamento nelle relazioni economiche internazionali dell’Italia con alcuni dei principali Paesi del mondo come Russia, Cina e USA. Questo si riflette anche nella variazione delle quote di destinazione delle esportazioni di beni in prospettiva di lungo periodo. Gli Stati Uniti rappresentano il secondo mercato di riferimento per i prodotti italiani, con un valore di circa 65 miliardi di euro al 2024, ma il principale partner rimane l’Europa grazie alle esportazioni per 392 miliardi su un totale di 623 miliardi al 2024. L’esposizione al mercato statunitense è tuttavia eterogenea a seconda del comparto industriale considerato.

Nel complesso, al 2026 il PIL dell’Italia potrebbe segnare una riduzione cumulata fino a 1,1 punti percentuali a seguito delle politiche protezionistiche statunitense, che si accompagnerebbe a un rallentamento dell’inflazione a seguito della minore attività economica. Queste stime rimangono tuttavia soggette a un clima di forte incertezza internazionale, considerate anche le contrattazioni in corso in merito alle misure protezionistiche da parte degli Stati Uniti.



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