Un appello alla responsabilità, alla coesione e al confronto con il mondo delle imprese
Un appello alla responsabilità, alla coesione e al confronto con il mondo delle imprese. L’ha rivolto CNA Fermo consegnando ai candidati sindaco del Comune di Sant’Elpidio a Mare (Gionata Calcinari, Rossano Orsili, Enrico Piermartiri e Mirco Romanelli) un documento articolato che fotografa le criticità del tessuto produttivo locale e propone azioni concrete per sostenere artigiani, micro e piccole imprese. Il titolo scelto, “L’intelligenza del futuro. Tradizione e trasformazione, oltre la visione”, richiama la necessità di guardare avanti, con coraggio e intelligenza collettiva, affrontando una fase storica complessa. Con 1.465 imprese attive (di cui 502 artigiane) e 6.104 addetti, Sant’Elpidio a Mare rappresenta quasi il 9% delle aziende e oltre l’11% degli occupati della provincia. Ma dal 2015 il Comune ha perso 223 imprese (-13,2%). Il calo è diffuso a livello provinciale (-14,2%) e aggravato da pandemia, crisi energetica, conflitti internazionali e incertezza economica. Oggi oltre il 50% delle imprese marchigiane teme nuove difficoltà: aumentano i costi, mancano politiche di sostegno, cala la fiducia.
“In un momento in cui non basta più gestire l’ordinario, servono scelte nette e condivise. Le piccole imprese sono il cuore pulsante del territorio, ma spesso le più esposte. Le amministrazioni devono ascoltare, coinvolgere e accompagnare questo mondo”, dichiara Emiliano Tomassini, presidente CNA Fermo. “Ringraziamo i candidati che hanno accettato con piacere il nostro invito. Con questo documento proponiamo un percorso per costruire un dialogo stabile con la prossima amministrazione, mettendo al centro lavoro, sviluppo e coesione”, aggiunge Andrea Caranfa, Direttore Generale della CNA di Fermo.
Per sostenere concretamente il tessuto produttivo locale e favorire uno sviluppo equilibrato, la CNA ha individuato quattro direttrici strategiche sulle quali ritiene fondamentale aprire un confronto con i candidati sindaci. La prima riguarda l’ambito fiscale: è necessario alleggerire il carico tributario locale, semplificare gli adempimenti e garantire maggiore stabilità nelle imposizioni. Un secondo fronte d’intervento è quello della semplificazione amministrativa. “Oggi una microimpresa può trovarsi a sostenere fino a 18.500 euro di costi solo per l’apertura dell’attività – ricordano Tomassini e Caranfa – è evidente quanto sia urgente rendere più snelle le procedure e ridurre gli oneri burocratici. CNA nazionale ha già elaborato un pacchetto di 100 proposte di semplificazione che, se attuate, permetterebbero alle imprese di risparmiare tempo e risorse, migliorando la competitività e favorendo l’innovazione”. Terzo elemento cardine è il contrasto all’abusivismo e la promozione della legalità. Chi opera nel rispetto delle regole non può essere penalizzato da chi, al contrario, le ignora, mettendo anche a rischio la sicurezza dei consumatori. Infine, la CNA richiama l’attenzione sull’importanza di sviluppare una visione strategica e condivisa, costruita insieme alle parti sociali. Questo significa orientare le politiche pubbliche verso una maggiore valorizzazione delle imprese locali negli appalti, investire in infrastrutture, promuovere innovazione ed export, ma anche rafforzare il sistema di welfare locale, la formazione continua e le misure che favoriscono la conciliazione tra vita e lavoro.
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