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il nocciolo della questione economica


Heidenhain Italiana fornisce strumenti di alto livello qualitativo, sistemi di misura lineari e angolari, trasduttori rotativi, visualizzatori di quote e controlli numerici, che, da sempre, contribuiscono alla crescita e allo sviluppo tecnologico e competitivo delle imprese, nonchè all’abbattimento del Total Cost of Ownership.

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Sono tempi complessi ed è necessario affinare strategie e strumenti per continuare a competere su un mercato geopolitico in mutamento. Le imprese stanno proseguendo con l’implementazione dell’Industria 4.0, ma è necessario che cerchino di portare avanti le attività di efficientamento utilizzando anche gli strumenti tecnologici disponibili, come l’automazione.

Proseguire sulla digitalizzazione è un must perché grazie ai dati raccolti da macchine e processi, sarà possibile rendere concreti i consumi energetici e gli sprechi e quindi intervenire per ridurli, in odore di sostenibilità. È inoltre necessario perché la raccolta dei dati, in quantità e qualità, consentirà di adire agli algoritmi che attengono all’intelligenza artificiale, come l’apprendimento automatico e altri. Data l’endemica carenza di personale esperto, possiamo immaginare quanto possano essere importanti questi algoritmi per l’economia di impresa in sede di risoluzione problemi, ottimizzazioni, efficientamento, implementazione-utilizzo della modalità di servitizzazione.

Il Total Cost of Ownership, ovvero la valutazione di tutti i costi sostenuti da un’azienda per l’acquisto, l’installazione, l’esecuzione e la manutenzione di un bene di produzione, è una questione di redditività di impresa. Heidenhain Italiana sa come intervenire per ridurlo e ci indica alcune modalità di sicura efficacia per le macchine utensili.

l digital twin: simulazione realistica per processi produttivi affidabili.

Ridurre il Total Cost of Ownership

Non è solo una strategia per risparmiare ma rappresenta un approccio completo per ottenere efficienza operativa e convenienza economica indipendentemente dal settore in cui si opera. Il Total Cost of Ownership include non solo il prezzo d’acquisto di un bene, ma anche i costi cumulativi di utilizzo durante il suo ciclo di vita. Comprenderne il significato è fondamentale per le aziende che mirano a prendere decisioni informate per ottimizzare il valore nel lungo termine.

Questa prospettiva più ampia garantisce un utilizzo efficiente delle risorse prendendo in considerazione tra l’altro manutenzione, formazione e costi di smaltimento. Tra i numerosi fattori che influenzano il Total Cost of Ownership vi sono i costi iniziali di acquisizione, quelli operativi e quelli associati ai tempi di inattività e all’inefficienza. Identificare questi elementi è essenziale per implementare le strategie corrette per ridurre il Total Cost of Ownership.

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Il Centro Tecnologico Heidenhain è pensato per accogliere momenti di formazione, ma anche eventi nati da partnership importanti, come Shared Milling.

Aggiungere un sensore di rottura utensile

Un passaggio efficace è l’integrazione di sistemi evoluti di rilevamento della rottura utensile. Un esempio è il TD 110 Heidenhain, che rende tangibile come si possano ridurre le interruzioni operative. Identificando e affrontando immediatamente la rottura degli utensili, TD 110 non solo migliora la produttività ma riduce anche i costi associati agli scarti e alle riprese.

La sua sophisticata tecnologia a sensore induttivo senza contatto garantisce un rilevamento affidabile a velocità di avanzamento rapido (> 6 secondi ogni cambio utensile rispetto alle unità laser), offrendo una soluzione robusta per ambienti di lavorazione dinamici. L’integrazione di TD 110 nei processi di lavorazione è la conferma di quanto gli investimenti in tecnologia consentano sostanziali riduzioni del Total Cost of Ownership.

La sostenibilità ha guidato ogni step della realizzazione nella nuova sede di Milano. Questo ha consentito a Heidenhain Italiana di ottenere la certificazione LEED Platinum, il livello massimo per gli edifici.

Dalla manutenzione preventiva a quella predittiva

Un’altra strategia fondamentale è il passaggio dalla manutenzione preventiva a quella predittiva. La manutenzione predittiva trasforma la manutenzione da un servizio programmato in base a scadenze o all’utilizzo a uno basato sul monitoraggio delle attrezzature in tempo reale. Sfrutta i dati provenienti da sensori e sistemi per prevedere i guasti prima che si verifichino. Ad esempio, i sensori possono monitorare vibrazioni, temperatura e altri parametri operativi per identificare segni di usura o potenziali guasti in componenti critici come encoder e motori.

Le aziende possono affrontare preventivamente i problemi integrando prodotti specifici come gli encoder induttivi ECI 1323 Splus ed EQI 1335 Splus di Heidenhain, che integrano un sensore di accelerazione offrendo una soluzione innovativa e pratica per rilevare e analizzare le vibrazioni sugli elementi rotanti della macchina. Collegando i segnali rilevati delle vibrazioni con i valori di posizione forniscono informazioni per determinare rapidamente il tipo e l’ubicazione della fonte di vibrazioni. Questi encoder supportano il processo online di condition monitoring su misura di una macchina.

Un’altra possibilità è Heidenhain ADS Uptime, che monitora lo stato di salute degli encoder e comunica con sistemi di supervisione generando allarmi, riducendo così al minimo i tempi di inattività e i costi di manutenzione. Il sistema consente ai tecnici di accedere a diagnostiche dettagliate, inclusa la frequenza, la temperatura interna e i periodi di funzionamento al momento della rilevazione del guasto, facilitando l’organizzazione della manutenzione.

Un monitoraggio così puntuale garantisce che la sostituzione dei componenti avvenga solo quando necessario, riducendo significativamente sprechi e inefficienza. Consente, inoltre, di ridurre la frequenza delle manutenzioni su richiesta e delle verifiche di routine che possono essere invasive e costose. Si migliora la programmazione delle manutenzioni e l’allocazione delle risorse con costi complessivi inferiori, rendendo la predictive maintenance un tassello fondamentale nella riduzione del Total Cost of Ownership.

TNC 7 garantisce maggiore produttività fin dal primo pezzo anche per lotti piccoli e nella produzione automatizzata.

Integrare il Digital Twin

L’adozione della tecnologia digital twin è un ulteriore esempio di strategia per ridurre il Total Cost of Ownership. Il digital twin Heidenhain è la riproduzione realistica della macchina su una stazione di programmazione per disporre in ufficio di cinematiche effettive, parametri e funzioni della macchina, permettendo di eseguire la lavorazione virtuale proprio come sulla macchina vera e propria.

Gli applicativi basati sul sistema CAM o sulla stazione di programmazione possono essere eseguiti senza difficoltà offrendo maggiore sicurezza sulla macchina. Ciò consente di contenere i tempi di attrezzaggio e simulazione come pure di apportare più velocemente migliorie al programma in officina, con conseguente incremento della sicurezza di processo e aumento della produttività.

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La tecnologia digital twin, quindi, mette a disposizione modelli sui comportamenti e le funzioni esatte delle macchine, favorendo una pianificazione e un’operatività affidabile, senza rischi e costi aggiuntivi. Anche questo può contribuire significativamente a ridurre il Total Cost of Ownership.

La True Image Technology dei sistemi di misura Heidenhain garantisce una chiara rappresentazione della graduazione anche in presenza di contaminazioni liquide e condensa.

L’importanza di utilizzare i sistemi di misura giusti

Anche scegliere gli encoder giusti può svolgere un ruolo cruciale nella riduzione del Total Cost of Ownership. I sistemi di misura incapsulati Heidenhain con tecnologia innovativa True Image garantiscono una lettura chiara della riga graduata anche in presenza di contaminazioni liquide e condensa sulla macchina utensile.

In molti casi i sistemi di misura lineari e angolari Heidenhain delle serie LC e RCN forniscono in maniera affidabile valori di posizione di elevata accuratezza senza pressurizzazione. Il sistema di pressurizzazione semplificato consente di sfruttare i vantaggi del rilevamento di posizione nel closed loop con footprint CO₂ ridotto fino al 99% e costi di sistema molto più bassi.

Le aziende possono contenere i costi operativi riducendo i tempi di inattività delle macchine dovuti ai guasti degli encoder, minimizzare i costi di manutenzione e migliorare l’efficienza operativa complessiva.

ECI 1323 Splus ed EQI 1335 Splus: misurazione di posizione e analisi delle vibrazioni in un unico encoder, per il controllo del movimento e il condition monitoring.

Puntare sull’automazione delle macchine utensili

Potenziare l’automazione delle macchine utensili è un metodo efficace per ridurre il Total Cost of Ownership. Le tecnologie di automazione, dalla programmazione CNC al cambio utensile automatizzato, liberano risorse preziose e migliorano la sicurezza e la qualità, a vantaggio di un’operatività più efficiente, anche su più turni.

La tendenza all’automazione nelle macchine utensili, inclusi potenti controlli numerici come TNC7 di Heidenhain e sistemi di carico automatizzati, rappresenta la risposta alla crescente complessità produttiva in tempi sempre più stretti. Ad esempio, automatizzare compiti ripetitivi consente agli operatori di concentrarsi su attività più complesse e gratificanti, migliorando la soddisfazione sul lavoro e riducendo gli errori umani.

Inoltre, l’integrazione di tecnologie come la visione artificiale per il monitoraggio delle performance e i digital twin per l’ottimizzazione dei processi significa un’ulteriore semplificazione dell’operatività. Questo garantisce che ogni pezzo venga lavorato secondo specifiche già al primo tentativo, riducendo sprechi e riprese. Si prolunga anche la vita operativa delle macchine attraverso pratiche evolute di manutenzione, modificando in modo sostanziale la natura dei costi associati alla produzione.

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Adottando le strategie descritte e sfruttando tecnologie allo stato dell’arte, le aziende possono ottenere miglioramenti sostanziali in termini di produttività, qualità e sostenibilità. È da considerare, però, che il percorso per minimizzare il Total Cost of Ownership presenta alcuni ostacoli tra cui investimenti iniziali e un upgrade in termini di competenze. Tuttavia, con una pianificazione adeguata e l’adozione di tecnologie appropriate, questi ostacoli possono essere superati, aprendo la strada a significativi risparmi a lungo termine e a miglioramenti operativi.

Guardando al futuro, Heidenhain continuerà ad aumentare l’apporto delle tecnologie per la riduzione del Total Cost of Ownership. Innovazioni in predictive maintenance, digital twin e automazione sono destinate a guidare le scelte per incrementare l’efficienza e ridurre i costi, trasformando così il mondo manifatturiero e i suoi paradigmi operativi.

Andrea Bianchi, amministratore delegato di Heidenhain Italiana.

L’intervista

Bianchi, dai cambiamenti epocali, dalle sue esperienze legate al suo 1° mandato di presidente ANIE Automazione fino al 2° mandato e dagli ultimi accadimenti, quali considerazioni di scenario ci può tracciare in un momento in cui molte aziende stanno navigando a vista?

“Credo sia impervio tratteggiare un quadro affidabile e duraturo. Abbiamo vissuto decenni in cui le forze in campo erano uguali e contrarie potendo beneficiare di una certa stabilità. Nell’ultimo lustro, diciamo a partire dalla cesura provocata dalla pandemia, ciascun attore si è invece trovato costretto a rettificare la propria posizione in tempi molto brevi e soprattutto in base a sollecitazioni inaspettate. Questo ha sicuramente dato uno scossone a mindset cristallizzati ma dall’altro ha aperto spazi di incertezza non propizi a progetti oltre il breve termine. Le aziende italiane hanno già attraversato periodi di bonaccia ma quella attuale è complicata da un quadro di riferimento internazionale in costante mutazione.

L’ecosistema Italia rimane forte per la sua versatilità, la capacità di innovazione, l’eccellenza dei manufatti, per la flessibilità e la creatività nell’incontrare i desideri del mercato anche oltre confine. Per contro, si trova nella condizione di dover continuamente innovare per tenere il passo dei competitor, contenere i costi e rispondere efficacemente alle transizioni in atto. Le aziende vivono una condizione di stress test continuo. Come aiutarle? Di sicuro favorendo la collaborazione tra istituzioni e sistema imprenditoriale, in modo che le azioni correttive e le nuove politiche industriali si sviluppino su una base di condivisione“.

La fabbrica intelligente è il faro dagli anni recenti, ma non sempre ha portato i vantaggi sperati nei tempi attesi, immaginiamo perché troppo schiacciata sulla sola tecnologia. Pensa che oggi la cultura d’impresa dovrebbe prendere in maggiore considerazione altri fondamentali, come nuove modalità di business, di organizzazione, di struttura, di competenze?

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“Qualsiasi tipo di ‘etichetta‘, fabbrica intelligente, sostenibilità, Transizione 5.0, presuppone processi e trasformazioni strutturali ma ancora di più di mentalità. Se è relativamente facile operare investimenti in tecnologia e automazione, lo è sicuramente meno innescare percorsi virtuosi e attrarre capitale umano con le competenze adatte. Inoltre, se a partire dalle figure apicali si percepiscono le transizioni o i temi come la sostenibilità semplicemente come un’incombenza o l’ennesimo impedimento nella realizzazione dei propri obiettivi, ne viene vanificato il loro vero intento.

In questo ambito credo che il ruolo delle istituzioni e delle associazioni sia centrale, ovvero quello di essere un raccordo con l’azienda impegnata sul campo. La forza manifatturiera italiana poggia sulla Pmi che strutturalmente non sempre dispongono al loro interno delle risorse necessarie per presidiare i diversi ambiti. Rispetto alla sua domanda, mi sento di dire che non esiste una ricetta monoingrediente. Ci sono piuttosto progetti multidisciplinari, quindi fatti di cultura, di paradigmi di business ma anche di visioni, realizzabili in un percorso incrementale“.

Quali sono i punti di forza del prodotto Heidenhain, che vediamo anno per anno sempre solidamente posizionato sui più alti livelli di mercato?

Heidenhain può contare su un’esperienza di oltre 100 anni durante i quali, grazie a una mentalità lungimirante e crescenti investimenti in R&D, ha svolto un ruolo di pioniera nella tecnologia di misura, controllo e azionamento. Le soluzioni proposte da Heidenhain contribuiscono in modo determinante all’evoluzione tecnologica in settori high end, come quello dei semiconduttori, industria elettronica, macchine utensili o automazione di impianti e macchinari disegnati progettati oggi per il domani.

Quali sono i tratti distintivi dei prodotti di Heidenhain? Accuratezza, dinamica e affidabilità che danno una marcia in più alle macchine e agli impianti migliorandone le performance e l‘efficienza. Negli anni ha acquisito diverse aziende che oggi contribuiscono a formare il Heidenhain Corporate Group: marchi diversi ma accomunati dalla stessa filosofia, per offrire un ampio spettro di soluzioni innovative e sostenibili“.

Ci siamo lasciati lo scorso anno con le molte novità del 2024…

“Lo scorso anno ci ha visto protagonisti di diversi momenti importanti, come la celebrazione dei 50 anni, il trasferimento e l’espansione dell’ufficio di Noale e l’apertura della nuova sede di Milano. Da una parte una celebrazione che riguarda il passato innestandosi nel presente, dall’altra due passaggi epocali che aprono nuove prospettive verso il futuro.

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La stampa ha già dato ampio risalto alla nuova sede e alle scelte ecocompatibili che, dalla progettazione fino all’inserimento degli arredi, hanno portato ad ottenere la certificazione LEED Platinum. Di questo building desidero anche sottolineare gli spazi ideati per ospitare eventi e iniziative legate alla formazione. L’Heidenhain Technology Center, infatti, comprende tre sale che possano essere modulate a seconda del tipo di corso o di attività. Nell’officina al momento ospitiamo due centri di lavoro a cinque assi e diversi sistemi di simulazione per dimostrare e testare le funzioni dei nostri controlli numerici, a tutto vantaggio dei molti clienti che frequentano corsi di formazione da noi. Il Technology Center offre uno spazio strutturato ideale per accogliere eventi in cui si desidera coniugare teoria e pratica, e dove ovviamente la tecnologia ‘guida le danze’.

Solo due esempi, molto diversi tra loro. A metà marzo si è tenuto il primo appuntamento di Shared Milling: questo progetto raggruppa sei partner, ciascuno specialista nel suo campo, che hanno unito i loro punti forti per trovare nuove strategie di lavorazione di un pezzo Dallara impiegato nel settore motorsport. Altri tre appuntamenti sono in programma nel corso del 2025. A inizio aprile, invece, abbiamo ospitato una delegazione dell’associazione statunitense NTMA, National Machining & Tooling Association, coordinata da un nostro collega di Heidenhain Corporation. Un’occasione per far conoscere la nostra azienda e alcune realtà che collaborano con noi da lungo tempo“.





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