La CNA di Fermo è da sempre un punto di riferimento per artigiani, piccole e medie imprese del territorio fermano. Nell’intervista durante la trasmissione Belli di Mattina su Radio FM1, con la conduzione di Luca Eboli, Emiliano Tomassini, riconfermato presidente della CNA di Fermo, e Andrea Caranfa, direttore generale, hanno offerto un quadro chiaro e approfondito sulle priorità e le sfide che attendono il mondo imprenditoriale locale, in particolare nell’era della trasformazione digitale e dell’intelligenza artificiale.
Il nuovo mandato di Emiliano Tomassini: continuità e impegno per le imprese
Emiliano Tomassini ha iniziato il suo secondo mandato con grande consapevolezza e rinnovata energia. Dopo un primo mandato segnato da grandi difficoltà come la pandemia da Covid-19 e le conseguenze geopolitiche globali, il presidente CNA di Fermo si sente ora più preparato a sostenere le imprese associate.
«Il primo mandato è stato complesso, soprattutto per l’inesperienza e le situazioni esterne difficili — ha spiegato Tomassini —. Oggi, con una squadra solida, possiamo guardare avanti con più forza e concretezza per aiutare le imprese ad affrontare le nuove sfide.»
Questa attenzione a fare squadra e a creare un presidio concreto sul territorio è stata più volte sottolineata nel corso dell’intervista. L’associazione non è solo rappresentanza, ma soprattutto un partner che mette a disposizione servizi, consulenze e supporto pratico per facilitare il lavoro quotidiano degli imprenditori.
Il valore dell’associazionismo per le imprese: tutela, rappresentanza e servizi
Andrea Caranfa, direttore generale CNA Fermo, ha ribadito il ruolo centrale dell’associazione: essere un punto di riferimento utile e concreto per le imprese, ma anche una “cerniera” che unisce imprenditori e professionisti.
«Noi rappresentiamo persone, non solo imprese — ha detto Caranfa —. Dietro ogni impresa c’è un imprenditore, e dietro l’imprenditore ci sono persone con bisogni concreti. Il nostro compito è essere utili, crescere come associazione e ampliare la gamma di servizi offerti, sia a livello territoriale che professionale.»
Per Caranfa, la crescita non deve essere solo quantitativa ma anche qualitativa, puntando a una visione futura basata su collaborazione, innovazione e supporto continuo.
La parola agli imprenditori: consigli per chi vuole aprire un’attività
Uno dei momenti più significativi dell’intervista è stato l’invito rivolto da Emiliano Tomassini a chi desidera aprire un’impresa, in particolare ai più giovani, spesso frenati da timori burocratici e incertezze economiche.
«Quando si apre un’attività bisogna avere un’idea chiara e un supporto adeguato — ha spiegato Tomassini —. Io stesso, nel 1999, mi sono rivolto alla CNA per capire come muovermi: quali corsi fare, quali adempimenti burocratici seguire.»
Secondo il presidente, oggi più che mai l’imprenditore deve conoscere la sua azienda a 360 gradi, non limitandosi a saper fare il proprio prodotto o servizio, ma acquisendo competenze trasversali su aspetti fiscali, di gestione e di mercato.
L’esempio concreto offerto è quello di un pilota di Formula 1 che non deve solo guidare, ma capire il funzionamento della macchina per comunicare al meglio con il team tecnico.
«Non è necessario diventare esperti in ogni campo, ma bisogna essere coscienti e pronti a rispondere rapidamente alle sfide, conoscendo le basi e sapendo chi chiamare in caso di bisogno.»
Intelligenza artificiale e transizione tecnologica: una sfida e un’opportunità
Nel corso dell’assemblea della CNA Fermo, la transizione tecnologica e l’intelligenza artificiale (IA) sono stati temi centrali. Il direttore Caranfa ha illustrato le iniziative messe in campo dall’associazione per accompagnare le imprese in questo processo inevitabile.
«Non si può più ignorare l’IA, che non è un nemico ma uno strumento — ha affermato Caranfa —. Noi stessi come associazione abbiamo dedicato tempo a studiare e conoscere l’intelligenza artificiale prima di proporla alle imprese, con incontri formativi e momenti di approfondimento.»
L’IA apre nuove possibilità, dalla digitalizzazione all’accesso a mercati più ampi, pur senza dimenticare l’importanza della manualità e dell’artigianalità che caratterizzano il territorio fermano.
Il messaggio è chiaro: bisogna imparare a dialogare con le nuove generazioni e con le nuove tecnologie, facendo tesoro delle competenze di giovani professionisti e creando un sistema di supporto interno in grado di guidare le imprese attraverso l’innovazione.
L’intelligenza artificiale come strumento e non come sostituto dell’umano
Un passaggio molto importante è arrivato dal presidente Tomassini, che ha sottolineato come l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire completamente il valore umano.
«L’IA è uno strumento — ha spiegato —, non può sostituire la creatività, l’esperienza e il valore umano. Già oggi utilizziamo forme di intelligenza artificiale inconsapevolmente, come nei navigatori satellitari o nei cellulari»
Il problema è la velocità con cui le tecnologie si evolvono, e la necessità di formarsi costantemente per non restare indietro.
«L’imprenditore deve aggiornarsi velocemente, deve creare figure specializzate che possano assisterlo nell’uso di questi strumenti, per trasformare la tecnologia in un vantaggio competitivo.»
Collaborare per il territorio e le aree interne
Guardando al futuro, la CNA di Fermo intende promuovere la collaborazione tra istituzioni, imprese e territorio per affrontare temi importanti come lo spopolamento delle aree interne.
Caranfa ha spiegato che occorre lavorare per creare opportunità reali, non solo puntare su strutture ricettive, ma attrarre persone e investimenti in modo da rilanciare l’economia locale.
La collaborazione con i comuni e l’uso di progetti come il PNRR sono considerati strumenti fondamentali per costruire un futuro più solido per le imprese e per l’intero territorio.
Il valore dell’associazionismo per una voce forte e rappresentativa
Emiliano Tomassini ha infine ricordato quanto sia importante l’essere parte di un’associazione come la CNA per avere una voce forte nella “stanza dei bottoni” a livello locale, regionale e nazionale.
«In Italia il 90-95% delle imprese sono micro, piccole o medie, ma le regole spesso sono pensate per le grandi aziende — ha spiegato Tomassini —. Essere associati significa far parte di una squadra che può portare le proprie istanze a chi decide.»
L’invito è rivolto soprattutto ai giovani imprenditori, affinché comprendano che l’associazione non è una perdita di tempo, ma un’opportunità per migliorare la propria attività e contribuire allo sviluppo del territorio.
Conclusioni
Dalla gestione delle difficoltà legate alla pandemia alla spinta verso la transizione digitale e l’adozione dell’intelligenza artificiale, fino al ruolo strategico dell’associazionismo, il messaggio è chiaro: il futuro si costruisce restando uniti, aggiornati e pronti a innovare.
La Redazione di Radio FM1 – Intervista di Luca Eboli
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