AGI – L’ampliamento del Piano Mattei per l’Africa a 14 Paesi (invece di 9), l’auspicata sinergia con l’Unione Europea e l’ottimizzazione degli strumenti finanziari creati dall’Italia per supportare le imprese nazionali che investono nel continente. Sono questi i dati più significativi emersi dalla quarta cabina di regia, tenutasi ieri, 19 maggio, a Palazzo Chigi, sul piano di cooperazione con l’Africa varato nel 2024 dal governo Meloni. “Aggiungiamo altri cinque Paesi ai nove in cui abbiamo avviato i primi progetti pilota in Angola, Ghana, Mauritania, Senegal e Tanzania”, ha dichiarato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento, elogiando “un lavoro di squadra svolto in collaborazione con la Farnesina e reso possibile anche grazie alle missioni del sistema nel continente”. Salgono così a 14 i Paesi africani che saranno coinvolti nei progetti avviati dall’Italia con l’obiettivo dichiarato di cooperare con il continente sulla base di un partenariato paritario.
Meloni ha inoltre evidenziato la “piena operatività” dei nuovi strumenti finanziari implementati dalla Banca Africana di Sviluppo (AfDB) – con cui l’Italia ha firmato un accordo di cooperazione tramite Cassa Depositi e Prestiti (Cdp) – e dell’accordo di cofinanziamento dei progetti con la Banca Mondiale – con cui il governo ha concluso un accordo analogo – “strumenti che hanno avuto e continueranno ad avere un effetto leva significativo sui fondi italiani investiti in Africa”. Meloni ha poi evidenziato “il rafforzamento del legame diretto” tra il Fondo per il Clima e gli obiettivi del Piano Mattei: “Si tratta di un passaggio molto importante che, sono certa, darà ulteriore accelerazione al Piano Mattei, come sta già facendo”, ha detto il Presidente del Consiglio. Meloni ha affermato che la seconda relazione annuale sulle attività svolte per l’attuazione del Piano sarà presentata al Parlamento entro il 30 giugno, sottolineando che il contenuto della bozza pone particolare enfasi sugli obiettivi di internazionalizzazione del Piano Mattei: “Come ho ripetutamente affermato, non saremo mai in grado di raggiungere tutti i risultati più ambiziosi che ci siamo prefissati per una crescita inclusiva nel continente africano senza la collaborazione dei nostri partner”, ha evidenziato la premier italiana.
Il summit Piano Mattei-Global Gateway, che Roma ospiterà il 20 giugno e che sarà co-presieduto da Meloni con la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, si inserisce in questo approccio. L’iniziativa mira chiaramente a creare sinergie tra il Piano Mattei e l’European Global Gateway, “che, lo ricordo, ha impegnato 150 miliardi di euro per l’Africa“, ha evidenziato Meloni, definendolo un elemento “essenziale”. Il vertice riunirà diversi Stati africani coinvolti nel Corridoio di Lobito, un progetto che collegherà le regioni meridionali della Repubblica Democratica del Congo (RDC) e lo Zambia nord-occidentale ai mercati commerciali regionali, nonché istituzioni finanziarie multilaterali. In preparazione all’incontro di giugno, ha aggiunto Meloni, a marzo è stata organizzata dalla Struttura di Missione con l’UE, sempre a Roma, una conferenza con oltre 400 partecipanti, tra istituzioni e privati, incentrata sui settori delle infrastrutture fisiche e digitali, dell’agricoltura e dell’energia. Il capo del governo italiano ha inoltre ribadito l’ambizione di definire una nuova centralità per il Mediterraneo. “Credo che il nostro ruolo principale debba essere quello di contribuire alla definizione di una rinnovata centralità del Mediterraneo, sostenendo la vocazione geostrategica dell’Italia come hub energetico e di interconnessione”, ha sottolineato il Presidente del Consiglio, che ha anche ricordato i lavori in corso “con gli Stati Uniti sul grande progetto infrastrutturale di Lobito e con i Paesi del Golfo, dove abbiamo raggiunto accordi nel settore pubblico e privato per operare insieme in alcuni Paesi africani”. “Allo stesso modo, nel contesto del G7, dove, anche grazie all’Italia, l’attuale presidenza canadese ha deciso di lavorare in continuità con la nostra presidenza inserendo l’Africa e i Paesi del Sud tra i temi all’ordine del giorno del vertice di giugno, aspetti sui quali ho trovato una perfetta intesa con il Primo Ministro canadese”, ha aggiunto il capo del governo italiano.
Nel suo intervento, Meloni ha infine menzionato alcuni “progetti concreti”, come il centro “Enrico Mattei” in Algeria, che “mira a formare i giovani del continente africano”, e iniziative agricole volte a ripristinare fino a 36.000 ettari di aree desertiche e a sostenere la sovranità alimentare del Paese. In Tunisia, l’Italia partecipa al progetto Tanit, che prevede il recupero delle acque reflue a fini agricoli in aree semidesertiche. Sul fronte della formazione, a settembre partirà con Confindustria un piano trasversale sui fabbisogni occupazionali delle imprese italiane, mentre a margine dell’incontro, il presidente di Conflavoro Roberto Capobianco ha annunciato “l’imminente avvio di un importante progetto di sinergia tra Conflavoro e il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro”. Il progetto pilota partirà in Kenya, dove Conflavoro Africa, presieduta da Goffredo De Pascale, è attiva da diversi mesi.
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