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le nuove procedure per accedere all’incentivo


Il Credito Imposta 4.0 rappresenta uno degli strumenti più importanti per le imprese che investono in beni strumentali materiali innovativi, favorendo la digitalizzazione e l’innovazione tecnologica. Con il Decreto direttoriale del 15 maggio 2025, il Governo ha introdotto nuove disposizioni per la fruizione del Credito Imposta 4.0 nel 2025, finalizzate a monitorare e gestire in modo più efficace le risorse stanziate, pari a 2,2 miliardi di euro.

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Le principali novità per la fruizione del Credito Imposta 4.0 2025:

Le nuove regole prevedono una procedura più strutturata e articolata, che si applica agli investimenti avviati a partire dal 1° gennaio 2025. La procedura si compone di tre fasi principali:

  1. Comunicazione ex ante

    L’impresa è obbligata a presentare una comunicazione preventiva al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), indicando gli investimenti previsti e il relativo credito d’imposta, secondo le modalità stabilite dal decreto.

  2. Comunicazione intermedia

    Entro 30 giorni dall’invio della comunicazione ex ante, l’impresa deve trasmettere una comunicazione intermedia al GSE, attestando l’avvio dell’investimento e il pagamento di almeno il 20% del costo di acquisizione come acconto.

  3. Comunicazione ex post

    Al termine dell’investimento, l’impresa è tenuta a presentare una comunicazione finale al GSE, dichiarando le spese effettivamente sostenute. Questa comunicazione deve essere inviata entro il 31 gennaio 2026 per gli investimenti conclusi entro il 31 dicembre 2025, oppure entro il 31 luglio 2026 per quelli completati entro il 30 giugno 2026.

Importante: l’ordine cronologico di invio della comunicazione ex ante

  • Estensione del periodo di fruizione: la finestra temporale per usufruire del credito è stata prorogata fino al 15 novembre 2025.
  • Settori coinvolti: oltre alle aree industriali, il credito è esteso anche ad agricoltura, pesca e acquacoltura, con un limite di spesa di 50 milioni di euro.
  • Nuove modalità di fruizione: per le imprese agricole, pesca e acquacoltura, è stato istituito il codice tributo “7035” per l’utilizzo in compensazione tramite modello F24.
  • Limiti di spesa: il limite massimo di spesa è di 2,2 miliardi di euro, con un tetto di 100 milioni di euro per ogni progetto.

Requisiti e modalità di accesso:

Per la prenotazione delle risorse, rileva l’ordine cronologico di invio della comunicazione preventiva.

Quanto alla fruizione, la procedura prevede che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy invii mensilmente, entro il quinto giorno lavorativo di ciascun mese, l’elenco delle imprese beneficiarie ammesse a fruire dell’agevolazione nel mese precedente con l’ammontare del relativo credito d’imposta utilizzabile in compensazione, sulla base delle sole comunicazioni di completamento.

Ricordiamo che il credito d’imposta è utilizzabile in compensazione presentando il modello F24.

In caso di esaurimento, anche parziale, delle risorse disponibili, le comunicazioni già inviate rimangono valide e potranno essere utili in eventuali future disponibilità di fondi.

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Quando si applica la nuova procedura:

  • Agli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, ovvero entro il 30 giugno 2026 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.
  • Agli investimenti già comunicati (avvenuto invio della comunicazione preventiva) con data di ultimazione successiva al 31 dicembre 2024, per i quali, entro tale data, non risulta verificata l’accettazione dell’ordine da parte del venditore con il relativo pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione.

Gli investimenti per i quali entro il 31 dicembre 2024 risulta già stato accettato l’ordine dal venditore e versato acconto almeno pari al 20% non sono soggetti ai nuovi adempimenti

In attesa della pubblicazione del Decreto Attuativo che renderà operative le nuove disposizioni.

Leggi il Decreto qui.

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