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Bonus assunzioni 2025: incentivi attivi e misure in arrivo


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Sono diverse le agevolazioni previste per le nuove assunzioni di giovani, donne, disoccupati e lavoratori al Sud, effettuate nel 2025. Diversi incentivi sono già attivi, alcuni ancora no. Il punto sulle misure per le imprese che assumono

Per aziende che realizzano assunzioni nel 2025 sono previsti diversi incentivi, ciascuno legato al rispetto di determinati requisiti.

In linea generale, le agevolazioni di cui possono beneficiare i datori di lavoro riguardano principalmente le assunzioni di giovani, donne, persone disoccupate o lavoratori del Mezzogiorno.

Gli incentivi consistono, nella maggior parte dei casi, in riduzioni dei contributi da versare, che possono essere ottenute effettuando gli adempimenti previsti dalle specifiche agevolazioni.

Rispetto al quadro complessivo, la Legge di Bilancio 2025 è intervenuta in maniera marginale con la proroga della maxi deduzione sul costo del lavoro e con modifiche alla decontribuzione Sud.

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Il punto sulle misure già attive e su quelle che ancora necessitano di ulteriori passaggi per l’attuazione.

I bonus assunzione attivi nel 2025: lo sgravio per gli under 30

Nella panoramica sugli incentivi indirizzati ai datori di lavoro che assumono personale nel 2025 è opportuno partire da quelli che sono già attivi e che quindi le aziende e i loro consulenti possono “sfruttare” nel rispetto di determinati requisiti e adempimenti.

Tra questi rientra il bonus per l’assunzione di giovani under 30. La misura è stata introdotta dalla Legge di Bilancio 20218 e consiste nell’esonero contributivo del 50% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali (da parametrare su base mensile). Il tetto previsto è di 3.000 euro.

Il “bonus” spetta per le assunzioni a tempo indeterminato, anche nel caso di stabilizzazioni di contratti già in essere, nel rispetto delle seguenti condizioni:

  • avere il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) in regola;
  • non aver commesso violazioni di norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e delle condizioni per la fruizione degli incentivi ex art. 31 D.Lgs. 150/2015;
  • non aver effettuato, nella stessa unità produttiva, licenziamenti nei sei mesi precedenti alla nuova assunzione;
  • non procedere, nei sei mesi successivi all’assunzione incentivata, al licenziamento per giustificato motivo oggettivo dello stesso lavoratore o di un lavoratore impiegato nella stessa unità produttiva e inquadrato con la medesima qualifica.

Bonus per le aziende che assumono lavoratrici

Un’altra agevolazione, in questo caso per l’assunzione di donne, è quella che è stata introdotta nel 2012. Si tratta di un’agevolazione prevista a livello strutturale che consiste nella riduzione dei contributi del 50% per le aziende e i datori di lavoro privati che assumono donne in particolari condizioni di svantaggio.

L’assunzione deve interessare:

  • donne di qualsiasi età, ovunque residenti, e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi;
  • donne di qualsiasi età, residenti in aree svantaggiate e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
  • donne di qualsiasi età, con una professione o di un settore economico caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere (superiore al 25%) e prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi.

La durata dell’esonero è diversa a seconda dei casi: in presenza di assunzioni a tempo indeterminato o trasformazioni da contratti a tempo part-time, l’esonero spetta per 18 mesi. Nel caso di assunzioni con contratto a tempo determinato, invece, la durata è ridotta ad un anno.

L’impresa deve rispettare il requisito di un incremento occupazionale netto. Sono esclusi dall’agevolazione i rapporti di lavoro occasionale, domestico, intermittente e in apprendistato.

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Tra le agevolazioni per le assunzioni di lavoratrici che sono attive nel 2025 c’è anche quella legata all’esonero dell’1% dei contributi previdenziali per i datori di lavoro che hanno ottenuto la certificazione della parità di genere.

Complessivamente l’incentivo ha un limite di 50.000 euro, nel caso di assunzione di donne la riduzione dei contributi è prevista nella misura del 100% (per un massimo di 24 mesi) fino a 8.000 euro, per l’assunzione di lavoratrici beneficiarie del reddito di libertà.

Attiva nel 2025 anche la decontribuzione Sud

Affianco alle agevolazioni appena richiamate c’è quella che rientra nella decontribuzione Sud, che è stata prorogata e modificata con la Legge di Bilancio 2025.

La misura è destinata alle imprese del Mezzogiorno, nello specifico quelle delle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.

L’esonero contributivo è stato prorogato fino al 2029 e si riduce progressivamente. Per le assunzioni già effettuate entro il 31 dicembre 2024 è previsto nella misura del 25%, con esclusione dei premi e contributi INAIL e con un massimo di 145 euro mensili per ciascun lavoratore. Per le assunzioni a tempo indeterminato, effettuate entro il 31 dicembre 2025, invece, la riduzione contributiva è ridotta al 20%, con un tetto di 125 euro mensili per ogni assunzione.

L’agevolazione spetta ai datori di lavoro privati di micro, piccole e medie imprese, fino a 250 dipendenti, con esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico. L’incentivo spetta anche alle grandi imprese, nel rispetto di ulteriori requisiti, ma al momento non è ancora attivo.

Gli incentivi per l’assunzione di disoccupati

Ulteriori incentivi operativi nel 2025 sono quelli legati all’assunzione di disoccupati, basati sulla misura strutturale prevista dalla Legge Fornero (articolo 2 comma 10-bis della legge del 28 giugno 2012 n. 92).

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Per chi assume persone che percepiscono un trattamento di NASpI è previsto un contributo del 20% dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. L’importo è riconosciuto per ciascuna mensilità della retribuzione concessa al lavoratore, per un massimo di 24 mesi.

L’agevolazione spetta ai datori di lavoro, anche alle cooperative e alle agenzie di somministrazione, che assumono lavoratori disoccupati. Non sono stabiliti vincoli di età, l’assunzione deve però avvenire con contratto a tempo pieno e indeterminato o con trasformazione da tempo determinato.

L’importo spettante non può superare la retribuzione del lavoratore e non può eccedere l’indennità NASpI percepita dal lavoratore.

L’agevolazione non spetta in presenza di licenziamenti nei sei mesi precedenti all’assunzione, da parte dell’impresa dello stesso o diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, presenta una proprietà sostanzialmente coincidente con quella dell’impresa che assume. La stessa regola si applica anche nel caso in cui l’impresa abbia un rapporto di collegamento o controllo con quella che assume.

Le regole previste per i percettori dell’indennità di disoccupazione valgono anche per l’incentivo all’assunzione dei beneficiari del supporto per la formazione e il lavoro e dell’assegno di inclusione.

L’agevolazione spetta anche nel caso in cui le assunzioni siano effettuate con:

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  • contratto a tempo indeterminato, pieno o parziale, di apprendistato o di trasformazione da tempo determinato;
  • contratto a tempo determinato o stagionale, pieno o parziale.

L’esonero dal versamento dei contributi previdenziali, nel caso di contratti a tempo indeterminato, non può superare il limite di 8.000 euro per un solo anno. Dall’agevolazione sono esclusi i premi e i contributi INAIL. Per le assunzioni con contratto part-time o stagionali l’importo è proporzionalmente ridotto al 50%, nel limite di 4.000 euro per un anno.

I bonus assunzione del DL Coesione, si parte dopo un anno d’attesa

Ai bonus assunzione già previsti negli scorsi anni e confermati per il 2025 si affiancano quelli introdotti dal DL Coesione.

Dopo più di un anno di attesa, nel mese di maggio si sono chiuse le operazioni necessarie per l’avvio delle agevolazioni introdotte dal decreto legge n. 60/2024.

Dal 16 maggio 2025 prendono il via le domande per il bonus assunzione per i giovani under 35 che non abbiano mai avuto contratti a tempo indeterminato.

Dopo l’emanazione del decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il 12 maggio è stata pubblicata la circolare dell’INPS n. 90, contenente le istruzioni operative per i datori di lavoro.

Rispetto a quanto previsto nel testo del Decreto Coesione, che stabiliva come periodo agevolativo quello compreso tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, la misura avrà due diverse finestre temporali:

  • dal 1° settembre del 2024 e fino al 31 dicembre 2025 (come previsto dal DL Coesione), per la generalità dei contratti;
  • dal 31 gennaio 2025 (data di autorizzazione della Commissione europea) o più probabilmente dalla presentazione della domanda all’INPS, per i contratti nella ZES, zona economica speciale.

Il decreto attuativo della misura prevede che nel caso delle assunzioni di giovani under 35 nella ZES sia necessario aver prima presentato la richiesta di agevolazione attraverso la procedura dell’INPS, che come già evidenziato non è ancora attiva.

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Lo sgravio contributivo che sarà riconosciuto ai datori di lavoro è pari al 100 per cento, per un massimo di 500 euro mensili per due anni. Per le assunzioni di lavoratori nelle ZES Unica Sud, ovvero nelle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, l’importo può arrivare a 650 euro.

L’esonero non spetta nel caso in cui le aziende abbiano effettuato licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi, nella stessa unità produttiva e nei sei mesi precedenti all’assunzione.

L’importo può essere invece riconosciuto se il primo datore di lavoro non ha beneficiato dell’intero importo a causa dell’interruzione anticipata del rapporto di lavoro.

Al pari del bonus assunzioni di giovani under 35, anche l’agevolazione per l’assunzione di donne, prevista dallo stesso Decreto Coesione, parte ufficialmente dal 16 maggio.

Come indicato nella circolare INPS n. 91 del 12 maggio 2025, l’esonero contributivo riguarda le assunzioni di donne in particolari condizioni svantaggiate e senza alcun limite di età.

I datori di lavoro devono assumere con contratto a tempo indeterminato, per ricevere un esonero del 100% dei contributi previdenziali, con esclusione di premi e contributi INAIL. Il limite massimo mensile è di 650 euro e l’agevolazione può essere riconosciuta per due anni.

Per avere accesso all’agevolazione le assunzioni devono riguardare lavoratrici “svantaggiate”, che rientrano cioè nelle seguenti categorie:

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  • siano prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, senza vincoli di residenza;
  • siano impiegate in settori/professioni con elevata disparità di genere;
  • siano prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti nelle Regioni della ZES Unica Sud.

Così come per il bonus giovani under 35, anche per il bonus donne è prevista una doppia finestra agevolativa:

  • tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025, nel caso di donne disoccupate da più 24 mesi ovunque residenti e donne impiegati in settori con elevato gender gap, a patto che le assunzioni comportino un incremento occupazionale netto;
  • dal 31 gennaio 2025, o più probabilmente dalla presentazione della domanda all’INPS, nel caso di assunzioni di donne disoccupate da oltre 6 mesi, residenti nelle Regioni della ZES Unica Sud.

Un’ultima agevolazione, introdotta anch’essa dal Decreto Coesione e ancora non operativa in quanto si attende la circolare INPS, è quella che riguarda le assunzioni effettuate da micro e piccole imprese che operano nella ZES unica Sud. Destinatarie dell’incentivo sono le micro imprese e le PMI con non più di 10 dipendenti.

In questo caso lo sgravio contributivo, previsto nella misura del 100% e nel limite massimo mensile di 650 euro e con esclusione di premi e contributi INAIL, è riconosciuto per le assunzioni effettuate tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Tali assunzioni devono interessare lavoratori con oltre 35 anni di età, che risultino privi di un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni.

L’agevolazione non si applica a dirigenti, lavoratori domestici e rapporti di apprendistato.

Nel caso di precedente assunzione con un contratto di apprendistato, che non si sia trasformato in contratto a tempo indeterminato, il datore di lavoro ha diritto all’agevolazione.

Gli stessi datori di lavoro non devono però aver effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva nei sei mesi precedenti all’assunzione.

La maxi deduzione per le nuove assunzioni

Ai “bonus assunzione” già attivi per il 2025 si affianca la maxi deduzione per le nuove assunzioni. Si tratta di un incentivo diverso rispetto agli sgravi contributivi, già previsto per lo scorso anno e riconfermato per tre anni dalla Legge di Bilancio 2025.

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Saldo e stralcio

 

La misura consiste in super deduzione IRPEF e IRES del costo del personale di nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato, pari al 120%.

La misura può raggiungere il 130% nel caso di rapporti di lavoro che interessano persone in condizioni di svantaggio:

  • lavoratrici e lavoratori molto svantaggiati;
  • persone con disabilità o che rientrano in categorie svantaggiate;
  • giovani ammessi agli incentivi all’occupazione giovanile;
  • donne di qualsiasi età con almeno due figli minori o prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi residenti in determinati territori;
  • donne vittime di violenza;
  • lavoratori o lavoratrici con sede di lavoro situata in regioni che nel 2018 presentavano un prodotto interno lordo pro capite inferiore al 75% della media EU27 o comunque compreso tra il 75% e il 90%, e un tasso di occupazione inferiore alla media nazionale;
  • ex percettori del reddito di cittadinanza senza i requisiti per l’accesso all’Assegno di inclusione.

Rispetto alla modalità prevista per il 2024, per le assunzioni effettuate nel 2025 l’agevolazione spetta esclusivamente nel rispetto dell’incremento occupazionale, da verificare anno per anno.

In altre parole, al termine del periodo d’imposta il numero dei dipendenti assunti con contratto a tempo indeterminato deve essere superiore al numero dei dipendenti a tempo indeterminato, mediamente occupato del periodo d’imposta precedente.

Quest’ultima agevolazione si aggiunge alla lista di quelle già a disposizione per le aziende, in attesa dell’operatività delle misure ancora in standby.



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