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Dai formaggi d’alta quota alle vigne 4.0: come la Pac sta salvando la biodiversità


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Bentornati su AgriNext, l’informazione sull’agricoltura in transizione che da Bruxelles arriva sulle nostre tavole. La newsletter è a cura di Alessia Capasso, Food & Agri reporter per Today.it (per commenti, suggerimenti e correzioni scrivete ad alessiacapasso@yahoo.it).
 Il podcast mensile potete ascoltarlo su Spotify o direttamente sul nostro sito. L’ultima puntata è dedicata all’impatto delle misure ambientali della Pac dal punto di vista delle imprese agricole.

Lo Speciale – AgriNext sul campo

On the road – Questa settimana sono stata ospite della Regione Veneto, dove i fondi della scorsa programmazione (2014-2022) sono stati pari a 1,5 miliardi di euro, con oltre 80mila domande finanziate e il 93% delle risorse disponibili liquidate. I numeri raccontano di una realtà potente, la prima per export vitivinicolo (2,82 miliardi di euro nel 2023). Tra i filari da tempo si alza però un allarme: l’espansione esasperata delle uve Glera per il prosecco ha spinto l’uso di pesticidi oltre il consentito, mentre la manodopera straniera resta spesso invisibile, come raccontato dall’ultimo report dell’associazione Terra!, dedicato al caporalato nel Nord-Est. Quelle che ho visitato sono invece le realtà “alternative”, che spesso sopravvivono o comunque evolvono proprio grazie ai fondi europei: orientate alla biodiversità piuttosto che all’omologazione dei grandi mercati, sostenibili e connesse ai territori. 

Bio coi muli – Nell’Alta Valle del Chiampo, La Rindola è un esempio di agricoltura coraggiosa (lasciamo ad altri l’eroismo), dove le coltivazioni bio convivono con prati permanenti e muli. La cucina dell’agriturismo sfrutta le risorse del campo, come il mais marano e le patate di montagna. “Il Piano di Sviluppo Rurale ci ha permesso di ristrutturare l’edificio, che non risulta snaturato, perché la sagoma e i volumi sono rimasti gli stessi. Non abbiamo cementificato un metro quadrato in più, la struttura è quella di 100 anni fa”, ha raccontato Elia Antoniazzi. 

Agroecologia in pratica – “I fondi Ue ci aiutano anche nel mantenere i prati stabili – circa 4,5 ettari degli 8 dell’azienda agricola –  insieme a quasi un ettaro di bosco che utilizziamo per la legna da ardere che ci aiuta a scaldare l’edificio”. Quella di Elia e della sorella Noemi, responsabile della cucina dell’agriturismo, non è una favola col lieto fine, ma un impegno costante per tenere in vita territori meno urbanizzati, ma che soffrono di isolamento, in base ai principi della circolarità e dell’indipendenza. 

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Filiera corta  – Alla Latteria Lentiai, nel bellunese, si producono formaggi solo col latte di stalle situate nelle zone limitrofe. “I fondi sono serviti ad adeguare questa struttura e a renderla al passo con i tempi. Questa rimane una piccola latteria, ma che ha saputo adattarsi alla contemporaneità, interpretando le condizioni necessarie per continuare ad operare”, ha affermato il presidente Mauro Colle. I soldi (circa 60mila euro) sono serviti ad acquistare un furgone per la raccolta del latte, un impianto di refrigerazione, una confezionatrice e una sala con un impianto di asciugatura. 

Giovani casari – Qui le risorse europee aiutano a tenere in vita una filiera corta, che garantisce la lavorazione di formaggi come i Lentiai Mezzanello, lo Stabie Fresco o il Casel Bellunese. I giovani casari si alternano, potendo così lavorare in loco senza dover rinunciare del tutto alla vita personale. In un’Italia di emigranti (interni e all’estero) non è poco. 

Foreste in lotta – Salendo nelle zone montane abbiamo raggiunto Auronzo di Cadore. Dopo la tempesta Vaia, il bostrico, coleottero che divora abeti rossi, ha trovato terreno fertile per le sue incursioni. Migliaia gli alberi seccati nel giro di pochi anni. I fondi Ue qui si concentrano sul rimboschimento e sulla diversificazione delle specie, cercando di costruire foreste più resilienti e meno appetibili per l’insetto. “Tramite i fondi pubblici che la regione Veneto stanzia regolarmente abbiamo potuto fare una piantumazione di circa 3mila piante diverse dall’abete rosso, come il larice, il faggio e l’acero”, ha raccontato Andrea Zandegiacomo Cella, presidente della Magnifica Regola di Villagrande. 

Acqua smart – Tornando in pianura, in un “capannon” a Zenson di Piave, adibito a piccola industria di elettronica, Denise e Nicola Vicino della Cet Agritech stanno testando sensori di ultima generazione per monitorare i cambiamenti climatici, in particolare il bilancio idrico delle piante. Nell’ambito del progetto Irrivision, con un finanziamento di circa 136mila euro per i progetti pilota, aiutano le aziende agricole vitivinicole e di kiwi a gestire meglio una risorsa sempre più scarsa: l’acqua. Per farlo monitorano direttamente le foglie, una novità assoluta per questo genere di controlli. 

Connessioni – “Produciamo sensori fissi e mobili, insieme a sistemi di supporto alle decisioni molto innovativi. I dati raccolti sono trasmessi direttamente all’agricoltore, che li può visualizzare sul cellulare o sul computer”, ha spiegato Denise Vicino. “Oltre a inviare i dati grezzi, forniamo un supporto alle decisioni, così l’impresa agricola sa cosa deve fare in termini di irrigazione o li può collegare direttamente a sistemi idrici automatizzati”, ha proseguito la titolare. 

Varietà in vigna – La famiglia Vicino gestisce da qualche anno anche l’azienda vitivinicola Torre Grosse, la prima sulla quale sono stati sperimentati i sensori. Quando c’era la possibilità di vendere, fratello e sorella non se la sono sentiti di affidare il piccolo patrimonio di biodiversità della vigna a possibili acquirenti che promettevano di eliminare i vecchi vigneti per sostituirli con le uve Glera per fare (l’ennesimo) prosecco. Oggi Terre Grosse continua a coltivare uve come Grapariol, Rabioso, Manzoni e Johanniter, destinati altrimenti a sparire. Un esempio di come si possa valorizzare il territorio, senza sfruttarlo e impoverirlo.

Strumenti di controllo – In merito al successo nella gestione dei fondi Pac, Federico Caner, assessore all’Agricoltura e al Turismo, ha elogiato l’Agenzia veneta per i pagamenti (Avepa). “L’Avepa apre sportelli in tutte le province e dà sostegno corretto e costante a tutti gli agricoltori che vogliono partecipare ai bandi, quindi spiegando e facendo anche un lavoro di informazione e formazione non soltanto di controllo a posteriori. Usiamo inoltre molta tecnologia. Questo significa che sappiamo esattamente cosa succede sul territorio”.

Polemichetta – Caner non ha risparmiato una frecciata ai suoi omologhi di altre zone della Penisola. “In altre Regioni quando si verifica una grandinata o un altro evento catastrofico e arrivano le domande di risarcimento, ci sono colleghi che non sanno nemmeno quanti danni ha provocato sul territorio. Noi sappiamo quante barbatelle sono piantate in ogni singolo campo, perché controlliamo con i satelliti. Abbiamo una ‘fotografia’ completa, e da quella non si scappa, per questo riusciamo a intervenire in maniera precisa”, ha sottolineato l’assessore. Se invece che una sfida tra Regioni, ci fosse uno scambio di buone pratiche, ne guadagneremmo tutti.

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La settimana agroalimentare nell’Unione europea

Terzo atto – Torniamo a Bruxelles. In settimana la Commissione ha presentato un pacchetto di modifiche legislative per semplificare la Pac e stimolare la competitività degli agricoltori. Tra le novità: pagamenti forfettari che salgono fino a 2.500 euro per i piccoli agricoltori, esenzioni ambientali per i certificati bio e un unico controllo annuo in azienda. Le amministrazioni nazionali dovranno investire nella digitalizzazione per risparmiare tempo e ridurre costi. Gli interventi anti-crisi consentiranno di destinare fino al 3 per cento dei fondi Pac a calamità naturali o epidemie animali, senza intaccare la riserva di bilancio esistente.

Bio = green – Le aziende agricole certificate biologiche saranno automaticamente considerate conformi ad alcuni dei requisiti ambientali ai fini del finanziamento. Per alcuni dei requisiti più stringenti, gli agricoltori potranno beneficiare di incentivi per la protezione di torbiere e zone umide, come stabilito dalla norma sulle buone condizioni agricole e ambientali. I controlli amministrativi saranno semplificati grazie all’uso di satelliti e tecnologie. Inoltre, verrà introdotto un nuovo principio: un solo controllo in loco all’anno per azienda agricola.

Soluzione unica – Infine i piccoli agricoltori potranno ottenere più facilmente un sostegno finanziario grazie a una nuova opzione che offre fino a 50mila euro in un’unica soluzione per contribuire a migliorare la competitività delle loro aziende. “Invito i co-legislatori ad adottare questa proposta entro la fine dell’anno, in modo che i cambiamenti possano arrivare agli agricoltori già nel 2026”, ha auspicato il commissario europeo all’Agricoltura, Cristophe Hansen.

Dazi rinforzati – Il Comitato per il commercio internazionale del Parlamento ha approvato un aumento del 50 per cento dei dazi su zuccheri, aceti e fertilizzanti russi e bielorussi, con l’obiettivo di ridurre la dipendenza dai due Paesi e di proteggere i produttori interni. La misura sale fino a 430 euro per tonnellata di urea entro il 2028 e dovrà passare il voto in plenaria del 22 maggio.

Ipse dixit


”Nella mia lettera di incarico è scritto che l’agricoltura ha bisogno di un bilancio dedicato e adeguato. Su questa base mi batterò”, ha Cristophe Hansen durante il Global Food Forum in Belgio.

Cosa bolle in pentola

Terzo pilastro – Al Parlamento Europeo si è tenuta la conferenza ‘Affrontare insieme il futuro: un’agenda comune per l’agricoltura meridionale e lo sviluppo rurale’. Luca Brondelli di Brondello, vicepresidente di Confagricoltura, ha proposto un terzo pilastro della Pac dedicato al risarcimento delle calamità naturali, per non gravare sulla riserva esistente. Cristiano Fini, presidente di Cia – Agricoltori italiani, ha ribadito la contrarietà alla fusione dei fondi, difendendo la sovranità alimentare europea e chiedendo un meccanismo automatico di adeguamento all’inflazione.

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Terra Madre in Europa – Slow Food ha lanciato la prima edizione di Terra Madre Europe, in programma a Bruxelles dal 22 al 24 giugno. Agricoltori, chef e attivisti discuteranno di cibo e comunità attraverso workshop e pasti condivisi. Sarà “un’opportunità di dialogo, sensibilizzazione e advocay” per rafforzare legami e discorsi sui “sistemi del cibo”, che interessano tutta la filiera. 

Significati – “In questo momento ‘competitività’ è diventata una delle parole d’ordine della Commissione. Secondo noi non si tratta di puntare alla quantità più alta per il prezzo più basso, ma di competere sul piano della diversità, quella che rende ogni prodotto alimentare una buona cultura o una regione alimentare di cui si ha bisogno per quel contesto specifico. E che dovremmo valorizzare anche in termini di resilienza”, ha dichiarato Marta Messa, segretaria generale di Slow Food, nel corso della conferenza stampa per il lancio dell’iniziativa. 

Fuori dal gregge – Rapporti e dati

Pesticidi in calo
 – Nel 2023 le vendite di pesticidi nell’Ue sono scese a 292mila tonnellate, il dato più basso dal 2011. Fungicidi, erbicidi e insetticidi continuano a dominare il mercato, ma i controlli dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) confermano che il 99 percento dei campioni alimentari rispetta i limiti di legge, con solo il 2 per cento fuori norma. Con uno strumento interattivo è possibile verificare i dati Paese per Paese.

Bonus Nestlé – Berlaymont ha dato il via libera a un sostegno italiano da 60 milioni di euro per Nestlé Italiana SpA, destinato alla costruzione di un nuovo stabilimento per alimenti umidi per animali domestici a Mantova. L’aiuto, fornito sotto forma di sovvenzione diretta fino al 30 giugno 2029, rientra negli orientamenti sugli aiuti di Stato per il settore agricolo e forestale. La misura proposta da Roma è stata valutata come “necessaria e proporzionata per rafforzare un’agricoltura intelligente e resiliente, sostenere la transizione ecologica e consolidare il tessuto socioeconomico rurale”. Nutriamo non poche perplessità in merito. 

L’agenda agricola a Bruxelles e dintorni

20 maggio, Bruxelles – Con il sostegno di Copa Cogeca, le organizzazioni FWA/UAW e BoerenBond riportano i trattori in piazza nella rotonda Schuman per protestare contro il fondo unico e difendere la Pac. L’azione si svolge in contemporanea alla Conferenza annuale del bilancio dell’Ue (20 e 21 maggio), quando i vertici politici discuteranno del prossimo bilancio a lungo termine dell’Unione.

21 e 22 maggio, Bruxelles – Eurodeputati riuniti nella mini plenaria in Belgio. Oltre al voto di conferma sui dazi ai fertilizzanti da Russia e Bielorussia, l’eurodeputato Decaro (Pd) chiederà una modifica del regolamento (UE) 2023/956 per quanto riguarda la semplificazione e il rafforzamento del meccanismo di aggiustamento alle frontiere per il carbonio. Si vota anche sulla concessione dell’equivalenza con i requisiti dell’Ue alla Moldova e all’Ucraina per quanto riguarda le ispezioni in campo e la produzione di sementi.

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22 e 23 maggio, Bari – Le parole del cibo! Incontri e dibattiti sul legame tra cibo, ambiente e comunità al Palazzo di Città.

26 maggio, Bruxelles – Sessione del Consiglio Agrifish: l’Italia presenterà un documento per evitare l’accorpamento dei fondi PAC con quelli per la coesione.



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