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Bonus Donne 2025, al via le domande per l’esonero contributivo sulle assunzioni femminili


Le aziende italiane possono presentare domanda per il Bonus Donne 2025, un’importante misura volta a incentivare l’occupazione femminile. L’agevolazione prevede l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro per l’assunzione di lavoratrici con specifici requisiti. Questo incentivo si affianca al recente Bonus Giovani, ampliando il ventaglio di misure a sostegno dell’occupazione.

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Chi può beneficiare. I requisiti delle lavoratrici

Il Bonus Donne 2025 si applica all’assunzione di lavoratrici che rientrano in una delle seguenti categorie:

  • Donne disoccupate da almeno due anni, indipendentemente dalla loro residenza.
  • Donne residenti nelle Regioni Zes (Zona Economica Speciale) – Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia – e disoccupate da almeno sei mesi. Questa soglia temporale ridotta mira a dare un impulso maggiore all’occupazione femminile nel Mezzogiorno.
  • Donne impiegate in settori o professioni caratterizzati da un elevato divario di genere a livello occupazionale. In questi ambiti, dove la presenza maschile è nettamente prevalente, l’incentivo mira a riequilibrare la situazione. L’elenco dettagliato dei settori ammissibili è consultabile in una specifica tabella pubblicata dal Ministero del Lavoro.

È importante notare che la durata del bonus varia: per le prime due categorie (disoccupate da lungo periodo), l’esonero contributivo dura due anni dall’assunzione, mentre per le donne assunte in settori con forte disparità di genere, la durata è di un anno.

Requisiti aziendali ed esclusioni

Anche le aziende devono rispettare specifici requisiti per accedere al Bonus Donne 2025. Sono escluse le imprese che non hanno provveduto al rimborso di eventuali aiuti di Stato precedentemente ricevuti. Inoltre, l’incentivo non si applica alle assunzioni per lavoro domestico e ai contratti di apprendistato. Nelle Regioni Zes, un’ulteriore restrizione prevede che non possano beneficiare del bonus le aziende che, nei sei mesi precedenti l’assunzione, abbiano effettuato licenziamenti per giustificato motivo oggettivo o licenziamenti collettivi nella stessa unità produttiva in cui si intende assumere. Questa misura è pensata per prevenire comportamenti opportunistici volti a sfruttare il bonus senza creare nuova occupazione stabile.

Cumulabilità e modalità di richiesta

Il Bonus Donne 2025 rappresenta un’opportunità interessante in quanto è cumulabile con le deduzioni fiscali per le nuove assunzioni e con il bonus per le lavoratrici madri. Tuttavia, non può essere cumulato con altri incentivi specifici come l’incentivo Naspi, quello per i lavoratori con disabilità e la decontribuzione Sud. La domanda per il Bonus Donne 2025 deve essere presentata all’Inps direttamente dal datore di lavoro. La comunicazione dovrà includere i dati dell’azienda e della lavoratrice da assumere o già assunta, la tipologia contrattuale, la retribuzione e la sede di lavoro, oltre all’ammontare dei contributi per i quali si richiede l’esonero. È fondamentale rispettare le tempistiche: la richiesta all’Inps deve essere effettuata prima che l’assunzione diventi effettiva. Una volta accolta la domanda, l’azienda ha un massimo di dieci giorni per avviare il rapporto di lavoro, pena la perdita del diritto al bonus.

L’Entità dell’agevolazione: fino a 650 euro al mese

Il Bonus Donne 2025 si traduce in un significativo risparmio per le aziende, con un esonero pari al 100% dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, ad eccezione della quota destinata all’Inail. L’importo massimo dell’esonero è fissato a 650 euro al mese per ciascuna lavoratrice assunta che rientra nei requisiti previsti. Questa misura rappresenta un importante strumento per incentivare l’occupazione femminile e ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro italiano.

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