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sì da 40% direttori del personale


Ai direttori delle risorse umane delle aziende italiane piace l’intelligenza artificiale, tanto che in questa fase di trasformazione tecnologica è investire nel capitale umano. È quanto emerge da un’indagine condotta da AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale), presentata in occasione della 54ª edizione del Congresso Nazionale, dal titolo evocativo “La forza dell’immaginazione”.

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Secondo la survey, il 40% dei direttori delle risorse umane delle aziende presenti ritiene prioritario destinare risorse all’acquisizione di nuove competenze legate all’intelligenza artificiale, tra conoscenze aggiornate e abilità operative. A questo si aggiunge un 38% che sottolinea l’importanza di strategie di formazione e aggiornamento professionale per accompagnare i lavoratori nell’evoluzione dei processi produttivi. In totale, dunque, il 78% dei responsabili delle risorse umane mette la formazione al centro delle strategie aziendali  iper affrontare la transizione tecnologica.

IA e organizzazioni: tra cybersecurity e trasformazione digitale

Gli ambiti di investimento ritenuti più rilevanti per favorire l’adozione dell’IA riguardano, per oltre un terzo degli intervistati (33%), l’integrazione nei processi aziendali. Seguono la protezione dei dati e la sicurezza informatica (31%) e la digitalizzazione, considerata prioritaria dal 26%.

Accanto agli aspetti tecnici, non mancano le preoccupazioni legate all’etica e alla normativa. Il 37% dei rispondenti evidenzia come tema cruciale la sicurezza dell’intelligenza artificiale, con particolare attenzione ai possibili abusi legati agli algoritmi e al controllo automatizzato delle decisioni. Il 33% punta sull’etica, con riferimento alla tutela della privacy, dell’equità e agli impatti sociali. Solo il 24% evidenzia la necessità di una regolamentazione normativa più strutturata, mentre appena il 18% considera prioritaria la questione della trasparenza algoritmica.

L’equiliberio tra intelligenza artificiale, aziende e lavoro

Tra le sfide in chiave sostenibile tra intelligenza artificiale e aziende, quasi la metà dei professionisti HR (49%) ritiene centrale garantire una corretta integrazione tra intelligenza artificiale e lavoro umano. Seguono, con il 27%, le preoccupazioni legate all’impatto ambientale delle tecnologie IA. Il dibattito, dunque, si sposta verso un approccio olistico, che tiene conto tanto dell’innovazione quanto della tenuta sociale e ambientale dei sistemi produttivi.

Inverno demografico e mercato del lavoro: strategie e soluzioni

L’invecchiamento della popolazione e la carenza di nuove generazioni nel mercato del lavoro preoccupano il 39% degli HR, che teme un rallentamento nel ricambio generazionale e una progressiva riduzione della forza lavoro attiva. Il 29% evidenzia il rischio di un incremento dei costi previdenziali e l’impatto sul sistema pensionistico.

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Come risposta, il 45% degli intervistati individua nella formazione continua e nello sviluppo delle competenze la strategia principale. Il 23% suggerisce di rafforzare i piani di welfare aziendale, soprattutto con misure a supporto della genitorialità, mentre il 21% sollecita politiche di inclusione generazionale. Non manca un richiamo alla necessità di rivedere i modelli organizzativi (35%) per renderli più flessibili e coerenti con la nuova composizione demografica. A livello di politiche pubbliche, infine, il 40% individua negli incentivi alla natalità uno strumento essenziale per affrontare il problema.

Aziende e intelligenza artificiale: visione, umanità e immaginazione

Il congresso AIDP, che ha visto la partecipazione di oltre 1.500 professionisti delle risorse umane e 76 relatori italiani e internazionali, ha messo al centro la visione del futuro come spazio da costruire. “Questo appuntamento – ha dichiarato Matilde Marandola, presidente nazionale AIDP – è un’opportunità per riscoprire il nostro ruolo e riaffermare il valore dell’immaginazione, ciò che ci rende distintivamente umani rispetto all’intelligenza artificiale. Ispirandoci a Leonardo da Vinci, vogliamo unire creatività e competenza per dare forma a nuove possibilità, al servizio delle persone e delle organizzazioni”.



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