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Mimit al fianco delle imprese del cratere sisma 2016: anche due aziende di Ascoli tra le otto in rappresentanza – picenotime


Storie di lavoro, passione e forte radicamento con il proprio territorio. Imprenditori e famiglie dell’Appennino centrale che hanno saputo rialzarsi dopo il sisma del 2016-2017 rilanciando le loro aziende, che esprimono l’eccellenza del Made in Italy in diversi settori. Sono otto le realtà in rappresentanza di tutto il tessuto imprenditoriale del cratere sisma (la vasta area compresa tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria) che nella giornata di ieri sono state presentate al Mimit nel corso dell’evento “Made in Italy. Made in Appennino centrale”. L’appuntamento, al quale erano presenziato molte aziende del territorio, ha visto la partecipazione del ministro Adolfo Urso, del commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli.

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Da un evento catastrofico importante, nel luogo più sfidante e difficile che è il cratere, sono nate storie di successo realizzate dalle imprese italiane – ha sottolineato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, sen. Adolfo Urso –. Questo ci incoraggia a proseguire sulla strada del Sistema Paese: pubblico e privato insieme per far risorgere la speranza nei giovani, perché restino in Italia a costruire il loro futuro. Come Governo, abbiamo introdotto l’obbligo di assicurazione per tutte le imprese contro gli eventi catastrofali, contribuendo così a ridurre il costo delle polizze, e previsto una liquidazione anticipata, da parte delle compagnie assicurative, fino al 30% dei danni entro 15 giorni, garantendo agli imprenditori risorse immediate per ripartire. In questo modo mettiamo in sicurezza il sistema economico e produttivo italiano“.

L’Appennino centrale non solo è un territorio di grande bellezza, che racchiude un patrimonio unico fatto di storia, arte e cultura – dichiara il commissario straordinario al sisma 2016, Guido Castelli -. È anche un luogo caratterizzato da un tessuto imprenditoriale sano, vivace e tenace, che può contare su aziende di assoluto livello, che coniugano tradizione e innovazione. Presentarle e valorizzarle, come in occasione di questo incontro, è un’occasione per sottolineare che il cratere sisma è vivo e che un nuovo futuro, fatto di sviluppo e lavoro, è possibile anche grazie alla presenza di imprenditori che non si arrendono ma, anzi, sono pronti a rilanciarsi mantenendo sempre alto il vessillo del Made in Italy. A questa volontà di rimettersi in piedi e correre il Programma NextAppennino offre un supporto tanto strategico quanto importante, attraverso risorse che hanno l’obiettivo di promuovere la riparazione economica e sociale di comunità che hanno attraversato anni molto difficili. Desidero ringraziare il Ministro Urso per aver ospitato questo appuntamento che conferma l’attenzione, sua e di tutto il Governo Meloni, nei confronti dei nostri territori, recentemente confermata anche dall’importantissimo esito della vertenza Beko”.

Nel corso dell’incontro, moderato dal giornalista della Rai Marco Carrara, i titolari delle aziende ospitate hanno descritto le caratteristiche della loro realtà, la loro storia e come hanno saputo affrontare le conseguenze di eventi catastrofali che, in quei territori, hanno causato gravi difficoltà a tutto il tessuto imprenditoriale. Una ripartenza difficile, in molti casi resa possibile anche grazie alle risorse finanziate da NextAppennino (il Programma del Piano complementare al Pnrr dedicato ai sismi del 2009 e del 2016) che, attraverso la Macromisura B, ha messo in campo incentivi per 565 milioni di euro, di cui hanno usufruito quasi 1400 imprese, destinati a sostenere gli investimenti, a stimolare l’innovazione, a rafforzare le attività produttive e la capacità competitiva nell’Appennino centrale. La responsabilità degli interventi di NextAppennino è affidata a una Cabina di Coordinamento, presieduta dal commissario Straordinario Castelli. Le otto imprese presentate al Mimit sono state la L:A:S – Laser Art Style di Corridonia (Mc), la Cucine Lube di Treia (Mc); la Tigamaro di Tolentino (Mc); la Marmo Idea 4.0 e la Centauroos di Ascoli Piceno (Ap); la AgriEuro di Spoleto (Pg), la SANO di Accumoli (Ri) e il Maglificio Gran Sasso di Sant’Egidio alla Vibrata (Te).

Le otto imprese: 

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L.A.S. L.A.S. (Laser Art Style), fondata a Corridonia (Macerata) nel 2001, unisce artigianato e tecnologia per creare design d’eccellenza nei settori moda, arredamento e automotive. Grazie ai fondi Next Appennino (agevolazioni concesse: 7,874 milioni di euro), ha investito in formazione, innovazione e sostenibilità, rafforzando la propria leadership nel taglio laser e nella produzione 100% Made in Italy. 

SA.NO. Salumi Storica azienda familiare di Accumoli (Rieti), SA.NO. produce salumi tipici dell’Appennino centrale, come il Prosciutto Amatriciano IGP. Dopo il sisma del 2016, ha rilanciato la propria attività grazie al finanziamento di Next Appennino (agevolazioni concesse: 987 mila euro) acquistando nuovi macchinari e rafforzando la sua funzione di presidio gastronomico e culturale del territorio. 

Maglificio Gran Sasso Con 70 anni di storia, Gran Sasso è un’icona del Made in Italy nella maglieria. L’azienda di Sant’Egidio alla Vibrata (Teramo) produce esclusivamente in Abruzzo puntando su qualità, innovazione, sostenibilità e formazione. È stato selezionato quale realtà simbolo del territorio, che investe costantemente nel tessuto produttivo locale e nella valorizzazione dei giovani. 

Marmo Idea 4.0 Con sede ad Ascoli Piceno, è leader nella trasformazione di materiali lapidei e compositi per l’interior design. Con il finanziamento di NextAppennino (agevolazioni concesse: 3,69 milioni di euro) ha ampliato il sito produttivo e puntato su sostenibilità e automazione. Una realtà che integra artigianato e industria, mantenendo forte il legame con il territorio. 

Tigamaro Tigamaro, manifattura di Tolentino (Macerata), produce pelletteria per l’alta moda. Con il finanziamento di NextAppennino (agevolazioni concesse: 424 mila euro) ha avviato un progetto di ampliamento ecosostenibile: nuovi impianti fotovoltaici, sistemi di riciclo e spazi per la ricerca. Un esempio virtuoso di tradizione artigianale proiettata verso il futuro. 

Centauroos Startup di Ascoli Piceno, Centauroos trasforma le macerie del sisma in oggetti architettonici stampati in 3D. Non ha ricevuto finanziamenti diretti da NextAppennino, ma collabora con la Panichi Srl (azienda beneficiaria) e rappresenta un modello di economia circolare e rigenerazione urbana, integrando sostenibilità, design e memoria.

AgriEuro AgriEuro, azienda di Spoleto (Perugia) è oggi tra i principali e-commerce europei di attrezzature per agricoltura e giardinaggio. Con il finanziamento di NextAppennino (agevolazioni concesse: 4,95 milioni di euro) ha supportato l’espansione logistica e digitale, dimostrando come un’impresa digitale possa crescere anche nelle aree interne, portando sviluppo e occupazione. 

Cucine Lube è leader nazionale del settore e ha sede a Treia (Macerata). Il finanziamento di NextAppennino (agevolazioni concesse: 9,53 milioni di euro) supporta l’investimento da 44 milioni di euro volto alla realizzazione a Treia di un nuovo stabilimento produttivo completamente destinato all’export, interamente automatizzato e sostenibile. L’incentivo ricevuto ha accelerato l’evoluzione verso Industria 4.0 e l’espansione internazionale, mantenendo inalterato il legame con le Marche e con la valorizzazione del capitale umano.

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