Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

«Il mercato unico europeo è un vantaggio per le imprese»


«Solo il completamento del mercato unico permetterà all’Europa di essere sufficientemente forte per poter giocare nello stesso campionato di Stati Uniti, Cina e India. I singoli Stati, da soli, sarebbero tutti dei nani». Enrico Letta usa la metafora calcistica per sottolineare una volta di più come l’integrazione europea sia un imperativo economico per recuperare competitività, ma anche un imperativo politico per tutelare i valori europei, «come l’autodeterminazione dei popoli, perché le pretese di Trump su Panama e sulla Groenlandia sono inaccettabili tanto quanto quelle di Putin sull’Ucraina, o la centralità della persona quando si tratta di tecnologia e protezione dei dati personali, laddove altre potenze impongono visioni diverse: gli Usa il mercato, la Cina la statalizzazione».

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 

L’ex presidente del Consiglio, ora presidente dell’Istituto Jacques Delors e preside della Scuola di Politica, Economia e Affari Globali dell’Università Ie di Madrid, lunedì è intervenuto con un videomessaggio al consiglio tematico organizzato dalla Camera di commercio di Bergamo sui recenti Rapporti dello stesso Letta («Much More Than a Market») e di Mario Draghi sulla competitività europea. In prima fila, anche il sindaco di Bergamo Elena Carnevali.

«Crisi demografica, autosufficienza energetica, green deal sostenibile e transizione digitale sono le principali sfide che l’Europa si trova ad affrontare in un momento storico nel quale

«Conflitti armati e guerra dei dazi mettono a rischio i principi fondamentali di libertà e democrazia»

instabilità geopolitica, conflitti armati e guerra dei dazi mettono a rischio i principi fondamentali di libertà e democrazia – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Carlo Mazzoleni -. E l’Unione europea cosa fa? Sembra un condominio litigioso che ha centralizzato alcune funzioni, non molto di più»

Ora, però, «l’agenda europea parla italiano», evidenzia Giuseppe Guerini, presidente della Confederazione europea cooperative industriali e di servizi (Cecoop), estensore insieme a Matteo Borsani, direttore di Confindustria Bruxelles, del parere sui Rapporti Draghi e Letta predisposto dal Comitato economico e sociale europeo (Cese), come previsto dal Trattato di Roma del 1957. Le implicazioni del mancato completamento dell’integrazione europea si riflettono direttamente sui territori e sul loro tessuto produttivo. «Chi fa impresa sa quanto l’efficienza dei mercati sia determinante per la competitività – rimarca Guerini – e il territorio bergamasco, particolarmente dinamico e orientato all’export, potrebbe trarre enormi benefici da un mercato unico più efficiente e integrato».

Eliminare gli ostacoli

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Per rilanciare il mercato unico Letta propone di eliminare gli ostacoli burocratici, armonizzare normative e standard tecnici, completare l’unione bancaria e dei mercati dei capitali sollecitata anche da Draghi («una delle quattro libertà ancora incompiute, ma essenziale per mobilitare investimenti»), promuovere la circolazione della conoscenza per recuperare competenze, essenziali per la competitività, ma anche rivedere il quadro legislativo sugli aiuti di Stato.

Le deroghe concesse per affrontare le ultime crisi, infatti, hanno visto due Paesi, Germania e Francia, autorizzare il 70% del complessivo dispiegamento di risorse europee. Ecco perché Letta propone un «28° regime virtuale» di aiuti europei per sostenere le imprese nella competizione globale, «non facile da realizzare, ma particolarmente rilevante per Paesi con minore capacità fiscale come l’Italia».

Il Rapporto Draghi affronta anche il tema della perdita di produttività: «Negli ultimi quindici anni abbiamo perso il 30% di Pil medio pro capite nei confronti degli Stati Uniti», ricorda Borsani, mentre la rivoluzione tecnologica ha permesso a Paesi come Cina e India di crescere a una velocità sorprendente.

Qualcosa, però, finalmente si muove. La nuova Commissione insediatasi a dicembre ha annunciato un «nuovo piano di prosperità europeo» e sta procedendo con una serie di provvedimenti influenzati dai rapporti Letta-Draghi. Una su tutte: il passaggio dal «green deal» al «clean industrial deal», un’iniziativa che vuole coniugare decarbonizzazione e crescita delle imprese mobilitando 100 miliardi a supporto della manifattura europea entro il 2030, con la creazione 500.000 nuovi posti di lavoro.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Microcredito

per le aziende

 

Dilazione debiti

Saldo e stralcio