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Le rinnovabili attraggono ancora le imprese. “Drill baby drill” è un fallimento?


La revisione del Green Deal e le politiche pro fossili di Trump non bastano a far cambiare idea alle imprese: le rinnovabili sono la scelta migliore per la maggior parte dei manager, secondo l’indagine del think tank E3G

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Le rinnovabili attraggono ancora le imprese europee ed americane nonostante l’avversione di Donald Trump e della nuova maggioranza a Bruxelles. Il moto anti energia green che sta investendo gli Stati Uniti e l’Unione Europea non conquista il business, secondo le rilevazioni del think tank indipendente E3G. Infatti, la maggior parte degli industriali intervistato riconosce i vantaggi economici e strategici di fotovoltaico ed eolico ed è pronto a trasferire le proprie attività all’estero per sfruttare meglio le potenzialità delle fonti green.

L’INDUSTRIA PROMUOVE LE RINNOVABILI E BOCCIA I FOSSILI

Il business americano incorona le rinnovabili e ignora il tentativo di Trump di rilanciare i combustibili fossili. I risultati della rilevazione condotta dal Think tank indipendente E3G nei primi mesi del 2025 mostrano infatti che le energie green rappresentano sempre più una priorità per le aziende.

“Oltre la metà degli intervistati prevede di trasferire le proprie attività entro cinque anni per accedere meglio alle fonti rinnovabili. Oltre tre quarti delle aziende sondate sostengono che il passaggio a un sistema elettrico basato sulle energie rinnovabili debba avvenire entro il 2035 o prima. Una percentuale simile ha affermato che le energie rinnovabili sono associate a una maggiore sicurezza energetica. (…) E nove imprenditori su dieci hanno dichiarato che l’accesso all’elettricità da fonti rinnovabili è una «priorità assoluta» quando si valutano le potenziali destinazioni per nuovi investimenti. Oltre l’80% ha affermato che la questione ha influenzato anche la scelta di dove localizzare le proprie attività e a quali Paesi rivolgersi per l’approvvigionamento di beni e servizi. Infine, ben il 93% degli intervistati ha dichiarato di stare valutando l’idea di investire in impianti di produzione di energia rinnovabile nei propri stabilimenti”, scrive La Repubblica Affari & Finanza.

Inoltre, il 97% dei dirigenti americani intervistati vorrebbe che il governo federale espandesse l’immissione di energia rinnovabile nella rete elettrica.

COSA PENSANO I MANAGER ITALIANI

Il 76% dei dirigenti aziendali ritiene che gli investimenti del governo italiano nella futura produzione di energia elettrica dovrebbero riguardare principalmente le energie rinnovabili, piuttosto che al gas fossile. Il 98% ha risposto sì alla domanda se il governo dovrebbe passare a un sistema elettrico basato sulle rinnovabili. Il 46% dei favorevoli, inoltre, auspica che possa accadere entro 5 anni. Il 44% è convinto che reindirizzare i sussidi per i combustibili fossili verso alternative rinnovabili sarebbe un chiaro segnale dell’impegno per eliminare rapidamente gas e petrolio dal mix energetico.

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CHI SI SCHIERA APERTAMENTE A FAVORE DELLE RINNOVABILI

Il sondaggio condotto da E3G era anonimo, ma alcune aziende si sono schierate apertamente a favore delle rinnovabili: Iberdrola, Natura e Schneider Electric.

“Un rapido passaggio dai combustibili fossili all’energia rinnovabile e all’elettrificazione ha un forte senso commerciale e garantisce la sicurezza e la resilienza energetica”, ha commentato Gonzalo Sáenz de Miera, direttore globale per i cambiamenti climatici e le alleanze di Iberdrola, secondo quanto riporta La Repubblica Affari & Finanza.

La disputa potrebbe spostarsi in Tribunale. Infatti, i giorni scorsi 18 stati hanno fatto causa al governo per il blocco dei progetti eolici imposto dal governo di Washington.



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