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Un ponte tra tecnologia, etica e futuro europeo


San Marino – La nomina di Massimiliano Nicolini a membro onorario del Comitato Scientifico di San Marino Innovation, avvenuta nei giorni scorsi, non è soltanto un riconoscimento personale per uno dei più noti innovatori italiani nel campo della tecnologia applicata all’uomo, ma anche un segnale forte di apertura della Repubblica di San Marino verso una cooperazione scientifica di respiro europeo e globale. Dietro quella che può sembrare una semplice investitura istituzionale, si cela in realtà un disegno molto più ampio: traghettare la Serenissima Repubblica nel cuore della Quarta Rivoluzione Industriale, facendone una piattaforma di sperimentazione, regolazione e sviluppo per le tecnologie emergenti.

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Massimiliano Nicolini è una figura ormai centrale nei dibattiti contemporanei su intelligenza artificiale, realtà immersiva e innovazione bioinformatica. Direttore del Dipartimento Ricerca della Fondazione Olivetti Tecnologia e Ricerca (già Fondazione Olitec), membro italiano del Metaverse Standards Forum, promotore del Teorema di Assisi (una nuova frontiera nella misurazione del peso energetico dell’informazione), Nicolini ha legato il proprio nome a un approccio umanocentrico e sistemico nei confronti delle nuove tecnologie, evitando derive meramente speculative o distopiche. Negli ultimi due anni è intervenuto presso il Senato della Repubblica italiana, ha avviato collaborazioni con Enel X, Huawei, Meta e università internazionali come Lviv e Boston, e ha contribuito alla definizione dei nuovi percorsi formativi BRIA (Bioinformatica, Realtà immersiva, Intelligenza Artificiale) riconosciuti a livello europeo.

La Repubblica di San Marino, pur con la sua dimensione territoriale ridotta, ha saputo cogliere il potenziale di un simile interlocutore. Da alcuni anni, infatti, l’antico Stato incastonato tra Emilia-Romagna e Marche ha intrapreso un percorso coraggioso di trasformazione della propria struttura economica e normativa. Cuore di questo processo è proprio San Marino Innovation, l’ente pubblico incaricato di coordinare le politiche per l’innovazione tecnologica e digitale. Nato come strumento di attrazione di imprese ad alto contenuto tecnologico e di start-up internazionali, San Marino Innovation si è rapidamente distinto per una linea d’azione dinamica, non appesantita dalla burocrazia e pronta a sperimentare modelli legislativi agili, capaci di intercettare le sfide globali: dall’intelligenza artificiale alla blockchain, dalle fintech alla sanità digitale.

Il Comitato Scientifico dell’ente, di cui Nicolini entra ora a far parte con nomina onoraria, rappresenta il luogo strategico di visione e di proposta: uno spazio di confronto tra scienziati, imprenditori, accademici e decisori pubblici, dove si disegnano le rotte del futuro. In questo senso, l’arrivo di Nicolini è destinato a portare un’accelerazione significativa: la sua competenza trasversale, che unisce esperienza operativa, visione filosofica e padronanza dei linguaggi normativi, sarà determinante per affrontare i nuovi orizzonti del metaverso, della bioetica digitale, della sicurezza computazionale e del rapporto tra formazione e lavoro in epoca post-pandemica.

«Accolgo questa nomina con sincera gratitudine – ha dichiarato Nicolini – e con la consapevolezza del grande potenziale che la Repubblica di San Marino ha da offrire all’Europa. Qui si può ancora sperimentare, si può ancora fare politica tecnologica nel senso alto del termine, cioè progettare futuro senza subire modelli altrui. Il mio impegno sarà totale: mi dedicherò alla costruzione di un ecosistema dove innovazione significhi benessere, e non alienazione; dove la tecnologia sia al servizio della persona, e non viceversa; dove i piccoli Stati, come San Marino, possano giocare un ruolo guida grazie alla loro velocità normativa e alla loro neutralità».

Parole che risuonano come una dichiarazione di metodo, oltre che di principio. In effetti, l’ingresso di Nicolini nel comitato non è pensato come una figura decorativa, ma come una presenza operativa. È previsto che contribuisca attivamente alla definizione della nuova Agenda Digitale Sammarinese, alla valutazione delle start-up che si candidano al riconoscimento di impresa ad alto valore tecnologico, e all’orientamento strategico dell’ente verso le sfide più attuali: intelligenza artificiale generativa, metaverso educativo, gemelli digitali applicati alla sanità, tecnologie di identificazione biometrica.

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Nel progetto si inserisce anche un’idea suggestiva, che Nicolini ha già annunciato in forma embrionale: la creazione di un Campus permanente di ricerca e formazione transfrontaliero tra San Marino e l’Italia centrale, dove i giovani possano apprendere le nuove tecnologie immersi in un ambiente etico, sostenibile e altamente professionalizzante. Un’iniziativa che, se attuata, rappresenterebbe un unicum nel panorama europeo, capace di attrarre talenti, investimenti e attenzione istituzionale.

Ma perché San Marino ha scelto proprio Nicolini? La risposta sta probabilmente nella convergenza tra la visione sammarinese e quella dell’ingegnere italiano: entrambe fondate sulla fiducia nel progresso regolato, sul valore della conoscenza condivisa, sulla centralità della persona. «La tecnologia – ha affermato ancora Nicolini – non può più essere dominio esclusivo dei giganti. Deve essere restituita alla società civile, alle piccole comunità, ai territori. San Marino ha le dimensioni ideali per diventare un laboratorio etico e sostenibile del futuro digitale europeo».

Con questa nomina, dunque, San Marino Innovation conferma la sua vocazione di ponte tra scienza e politica, tra ricerca e impresa, tra visione locale e impatto globale. E lo fa scegliendo un profilo che unisce rigore scientifico, passione educativa e coraggio istituzionale. Sarà interessante, nei prossimi mesi, seguire gli sviluppi di questa collaborazione: tra le torri del Monte Titano e i server del metaverso, tra gli algoritmi della bioinformatica e le antiche stanze del potere sammarinese, qualcosa di nuovo sta davvero nascendo.





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