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“mAI come ora!”: a Villa Lattanzi confronto sull’intelligenza artificiale, con Confindustria tra opportunità e consapevolezza 


FERMO -Ieri pomeriggio a Torre di Palme si è svolto “mAI COME ORA!”, l’evento promosso da Confindustria Fermo per accendere i riflettori sull’AI e sul suo impatto sempre più pervasivo nei processi produttivi e non delle aziende.

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Ieri pomeriggio a Fermo, nella splendida location del luxury refuge Villa Lattanzi, si è svolto “mAI COME ORA!”, l’evento promosso da Confindustria Fermo per accendere i riflettori sull’AI e sul suo impatto sempre più pervasivo nei processi produttivi e non delle aziende.

Con il titolo giocato tra l’esortazione e la sigla AI, l’incontro ha visto riuniti esperti di innovazione, rappresentanti istituzionali e imprenditori per riflettere su come affrontare con consapevolezza le sfide tecnologiche del presente. A dare il via ai lavori, i saluti delle autorità, tra cui il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro che ha ricordato la nascita del progetto degli Iti Urbani, fino all’apertura dello spazio di FermoTech, sottolineando come le amministrazioni debbano «guardare a quella che è l’evoluzione che avviene nel campo dell’imprenditoria privata». Presente anche il consigliere regionale e presidente della Commissione dello Sviluppo economico Andrea Putzu che ha ricordato i bandi regionali che supportano le imprese, come quello dedicato all’efficientamento energetico. A fare le veci del prefetto Edoardo D’Alascio, è stato il viceprefetto Valerio Di Rollo che ne ha portato i saluti.

La parola agli esperti

Ad aprire il dibattito è stato Luca Tremolada, giornalista e founder di Info Data de Il Sole 24 Ore, con un keynote appassionato che ha tracciato un quadro dell’evoluzione dell’intelligenza artificiale: «È una falsa credenza che ci renda più produttivi facendoci risparmiare tempo, in realtà semplicemente facciamo più cose» ha affermato, promuovendone l’uso nelle aziende, ma allo stesso tempo parlando anche delle ombre, e sottolineando che il cambiamento «avrà un costo sociale». 

Tremolada – che ha dedicato un libro alla Scuola – ha specificato come finora gli insegnanti si siano dimostrati i più reattivi, mentre il secondo settore più esposto è quello della medicina, seguito dalla manifattura. Il giornalista ha introdotto il concetto degli Agent AI su cui stanno lavorando negli Stati, che saranno in gradi di automatizzare attività complesse. 

A seguire, la tavola ha visto l’intervento di Luca Losco, Group Manager di FinecoBank, che ha messo in luce le applicazioni dell’AI nel mondo della finanza e del private banking: «Gli investimenti ora stanno andando tutti in questa direzione. L’intelligenza artificiale è quella che ha cambiato in tutto e per tutto anche il nostro mondo. Perché? Analizza e processa i dati, che sono diventati il nuovo petrolio, un bene prezioso. Noi stessi abbiamo un chat bot interno, dove sono presenti le normative».

Gaetano Ascenzi, direttore Digital Innovation del polo europeo EDIH4Marche, ha invece approfondito il ruolo di protezione dati per grandi gruppi: «Dal 2009 gestiamo l’antifrode bancaria e tutto il settore, in questo momento, è basato su sistemi di intelligenza artificiale, tra cui il machine learning per acquisire i dati».

Ha concluso il confronto tra esperti Roberto Di Giacomo, General Manager di HCOMM, che ha parlato di ricerca e sviluppo: «La nostra è stata la prima applicazione di neo sensorialità nel mondo legata agli spazi abitativi». Ha inoltre raccontando la storia del gruppo, partito da Monte Giberto e arrivato a Dubai e a collaborare con il Mit di Boston. 

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Presente all’incontro anche Lanfranco Beleggia, Ceo di Brosway e proprietario di Villa Lattanzi che vede nell’intelligenza artificiale sia una minaccia che  un’opportunità: «Il rischio è adagiarsi, se non utilizzata nel modo giusto. Sicuramente è una grande risorsa, ma il suo uso va ponderato e capito nel dettaglio».

Conclusioni e networking

Le conclusioni sono state affidate al presidente di Confindustria Fermo, Fabrizio Luciani, che ha ringraziato relatori e partecipanti, ricordando agli imprenditori che «volenti o nolenti» con l’intelligenza artificiale ci si deve relazionare. A chiudere la giornata un aperitivo di networking, con cibo e vino offerti da aziende associate del territorio come Ciriaci, Terra delle Marche, Terra Fageto e Maranesi Roberto.

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Paolo Calcinaro

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