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la dipendenza da trading online in Sardegna


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Negli ultimi anni il trading online si è diffuso a macchia d’olio, trasformando smartphone e computer in strumenti per accedere a mercati finanziari globali. A Cagliari e in Sardegna, come nel resto d’Italia, le piattaforme sono diventate accessibili a chiunque, anche ai più giovani, attirati dalla promessa di guadagni rapidi e dall’adrenalina del rischio. Quello che per molti inizia come un passatempo o un modo per arrotondare può trasformarsi in una dipendenza comportamentale, non ancora ufficialmente riconosciuta come patologia, ma sempre più preoccupante. Sebbene i dati ufficiali specifici sulla Sardegna siano limitati, alcune informazioni e tendenze generali permettono di tracciare un quadro di questo fenomeno emergente.

Quando si parla di dipendenze l’Istat e il rapporto europeo sulle dipendenze dell’EMCDDA (2023), si concentrano principalmente su sostanze stupefacenti o gioco d’azzardo, lasciando il trading online in un’area grigia. Un’analisi del Centro Studi della CNA Sardegna e di Confartigianato Imprese Sardegna (2023) evidenzia un aumento significativo dell’uso di piattaforme digitali nell’Isola: il 50,3% dei sardi (circa 830mila persone) ha effettuato acquisti online nel 2023, e il 22,4% delle imprese sarde vende online, indice di una forte digitalizzazione. Questo contesto di accesso diffuso alle tecnologie digitali crea terreno fertile per l’uso intensivo di piattaforme di trading, spesso percepite come un’estensione del commercio online.

A livello nazionale uno studio del Politecnico di Milano (2023) stima che circa 1,5 milioni di italiani pratichino trading online, con un aumento del 20% rispetto al 2020. I giovani tra i 18 e i 30 anni rappresentano il 40% di questa platea, spinti da piattaforme user-friendly e da influencer finanziari, i cosiddetti “fuffa guru”, che promettono successi facili tramite social media come TikTok e Instagram. In Sardegna, dove l’accesso a internet cresce rapidamente (dal 40,5% nel 2022 al 50,3% nel 2023), il trading online segue un trend simile, specialmente a Cagliari, il principale centro urbano e tecnologico dell’isola.

L’adrenalina del trading

A Cagliari il trading online si inserisce in un contesto di forte connessione digitale. La dipendenza non è solo una questione di denaro, ma di emozioni. Le piattaforme di trading, con grafici in tempo reale, notifiche push e interfacce accattivanti, creano un’esperienza simile a quella del gioco d’azzardo, stimolando il rilascio di dopamina. I giovani, spesso attratti da promesse di indipendenza finanziaria, iniziano a investire piccole somme, ma il brivido delle fluttuazioni di mercato può trasformarsi in un’ossessione. I “fuffa guru”, figure che promuovono strategie di trading improbabili o corsi a pagamento, giocano un ruolo chiave. Questi influencer, spesso privi di qualifiche professionali, sfruttano la fiducia di un pubblico giovane e inesperto, spingendo molti a investire senza una reale comprensione dei rischi. In Sardegna, dove il mercato del lavoro giovanile è spesso precario, la promessa di guadagni rapidi è particolarmente allettante.

Alcuni dati indiretti offrono indizi sulla gravità del fenomeno. Uno studio dell’Università di Cagliari (2022) sulle dipendenze comportamentali ha rilevato che il 15% degli studenti universitari sardi mostra segni di comportamenti compulsivi legati all’uso di piattaforme digitali, tra cui social media e app finanziarie, con un rischio maggiore tra i 18-25 anni. A livello internazionale il fenomeno è meglio documentato. Uno studio del 2023 pubblicato su Advances in Medical Education and Practice ha rilevato che il 53,6% dei giovani adulti (sopra i 18 anni) mostra segni di dipendenza da Internet, con comportamenti compulsivi legati a piattaforme digitali, inclusi giochi e trading online. 

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La dipendenza da trading online va oltre le perdite economiche. Gli esperti avvertono che i sintomi includono ansia, insonnia, isolamento sociale e trascuratezza di responsabilità quotidiane. Il Centro di Salute Mentale dell’ASL riporta un aumento di richieste legate a stress finanziario e comportamenti compulsivi, anche se non esistono dati specifici sul trading. Con un tasso di disoccupazione giovanile in Sardegna che supera il 30% (dati ISTAT 2023), molti giovani vedono nel trading online un’alternativa al lavoro tradizionale. La facilità di accesso alle piattaforme, spesso senza requisiti di esperienza o capitale elevato, abbassa la barriera d’ingresso, ma aumenta il rischio di comportamenti compulsivi. Inoltre, la cultura del “tutto e subito”, amplificata dai social media, spinge i giovani a inseguire guadagni rapidi senza considerare i rischi.

Mancanza di regolamentazione e consapevolezza

A differenza del gioco d’azzardo, il trading online non è soggetto a regolamentazioni specifiche per prevenire la dipendenza. In Sardegna non esistono campagne di sensibilizzazione mirate ma la dipendenza da trading online è un fenomeno emergente, reale e in crescita. Per affrontarlo, servirebbero studi locali più approfonditi, campagne di sensibilizzazione e interventi mirati, come programmi educativi sull’alfabetizzazione finanziaria.



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