Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

Maxi-parcheggio olimpico di Livigno, imprese senza pagamento: Simico replica e chiarisce la posizione


L’ingegner Cepi ricostruisce le fasi critiche dell’appalto: rallentamenti, sostituzioni in corsa e contenziosi in atto. «Gestione trasparente e nel rispetto della legge. Ma senza nulla osta non possiamo pagare direttamente i fornitori»

Sul caso delle diverse imprese che hanno operato a Livigno nel cantiere delle Olimpiadi per la realizzazione del maxi-parcheggio, da oltre 400 posti auto, i cui titolari hanno denunciato a “La Provincia di Sondrio” e poi ad altre testate giornalistiche di vantare da tempo il pagamento di importi di denaro talvolta consistenti per i lavori effettuati, l’amministratore delegato e commissario di Simico (Società Infrastrutture Milano Cortina), architetto Fabio Saldini, ci fa pervenire tramite il Rup (Responsabile unico del progetto) un quadro della situazione.

«Fin dall’inizio – ammette l’ingegner Valeria Cepi, in qualità di Rup – la gestione di quest’opera si è rivelata particolarmente complessa, trattandosi di un’infrastruttura strategica inserita nel DPCM per i Giochi Olimpici Invernali Milano-Cortina 2026. L’intervento rappresenta la base logistica delle aree di arrivo per le gare internazionali di snowboard acrobatico e, proprio per questo, è soggetto a requisiti tecnici e scadenze particolarmente stringenti. L’andamento dell’appalto, piuttosto complesso, può essere così sinteticamente ricostruito sulla base delle sole evidenze oggettive, senza entrare troppo nel merito delle singole posizioni, per ovvie ragioni essendoci dei contenziosi in atto. L’appalto è stato aggiudicato nel febbraio 2024 al Consorzio Arco Lavori, che aveva indicato come imprese esecutrici le consorziate Baronchelli Costruzioni Generali Srl e CRT Group Srl, poi confluite nella società consortile Mottolino Scarl (non collegata alla nota società Mottolino Spa della famiglia Rocca che gestisce l’omonima ski-area, ndr)».

In breve tempo iniziano a manifestarsi problemi di non poco conto. «A soli quattro mesi dalla consegna dei lavori – ricorda Cepi – la Stazione Appaltante ha però rilevato un rallentamento significativo dell’avanzamento e una produttività non allineata alle esigenze del cronoprogramma. Con l’ingresso delle nuove imprese esecutrici, sostituite per libera scelta dell’appaltatore, il cantiere ha registrato un chiaro miglioramento. Le prime segnalazioni formali sulle criticità operative nei pagamenti all’interno della filiera di parte appaltatrice, sono agli atti della Stazione Appaltante a partire dal mese di settembre 2024. Da quel momento, in ottemperanza al Codice dei Contratti Pubblici, sono state attivate le procedure previste per la tutela dell’interesse pubblico, trattenendo parte dei pagamenti in attesa delle quietanze da parte dell’appaltatore».

Ma in quel contesto, «alcune imprese hanno iniziato a indirizzare alla Stazione Appaltante richieste di pagamento diretto relative a lavori eseguiti nell’ambito di contratti sottoscritti con le precedenti consorziate esecutrici. Tuttavia, l’appaltatore, nonostante le richieste inviate da SIMICO, non ha mai rilasciato il nulla osta al pagamento diretto, il che ha impedito, al netto di alcune particolarità dei singoli casi, di procedervi. Successivamente, la dichiarazione di liquidazione giudiziale dell’impresa Baronchelli ha ulteriormente aggravato il quadro, imponendo una gestione ancora più attenta e cautelativa da parte della Stazione Appaltante».

La responsabile unica del progetto sottolinea che «è importante chiarire che diversi soggetti che oggi rivendicano presunti crediti non sono subappaltatori, ma fornitori delle precedenti consorziate esecutrici. La Stazione Appaltante non ha mai avuto rapporti contrattuali diretti con loro, né ha ricevuto da parte loro comunicazioni formali preventive, necessarie per attivare eventuali tutele dirette. Quanto alle comunicazioni ricevute via PEC o altri canali, si precisa che ogni interlocuzione è stata presa in carico, analizzata e gestita nel rispetto delle procedure interne e delle prerogative delle parti coinvolte. Nessuna segnalazione è stata ignorata».

Infine, l’ingegner Cepi afferma che «ogni volta che sono emersi elementi potenzialmente critici, la Stazione Appaltante ha ritenuto suo dovere attivare tutte le forme di tutela previste dalla legge, incluse segnalazioni agli organi competenti come l’Autorità Nazionale Anticorruzione. La Stazione Appaltante, coinvolta direttamente in questa complessa ma delicata vicenda, ha operato e continuerà a operare con la massima trasparenza e nel pieno rispetto della legalità e della propria mission istituzionale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vuoi bloccare la procedura esecutiva?

richiedi il saldo e stralcio

 



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Microcredito

per le aziende