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ecco in quali Comuni e piccoli borghi


Ancona, 25 giugno 2025 – Completato il Piano Banda Ultra Larga nelle Marche. L’annuncio oggi, durante la conferenza che si è tenuta a Palazzo Raffaello (Ancona) a cui hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alla Digitalizzazione Andrea Maria Antonini, l’amministratore delegato di Open Fiber Giuseppe Gola e l’ad di Infratel Italia Pietro Piccinetti.

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Cosa prevede il piano della banda ultra larga

Il Piano, promosso dal Mimit e gestito da Infratel Italia, prevede la realizzazione di un’infrastruttura a banda ultra larga in oltre 6000 comuni italiani delle aree bianche, ossia borghi e piccoli centri sprovvisti di connettività ultraveloce. L’infrastruttura, che rimane di proprietà dello Stato, è realizzata e gestita in concessione da Open Fiber, che si è aggiudicata i bandi pubblici indetti da Infratel. E in tale direzione, le Marche sono una delle prime regioni in Italia a completare l’infrastrutturazione delle aree bianche. Si tratta di una nuova infrastruttura in fibra ottica, capace di offrire velocità fino a 10 Gigabit per secondo, che apre a importanti importanti opportunità per cittadini, imprese e amministrazioni locali: dalla telemedicina al lavoro da remoto, dal controllo del territorio alla gestione intelligente dei servizi urbani. La tecnologia ftth di Open Fiber garantisce inoltre un impatto ambientale ridotto, con un consumo energetico inferiore del 60 per cento rispetto alle reti in rame, e un contributo concreto alla sostenibilità sociale ed economica. Nei 217 comuni coinvolti nel Piano Bul nelle Marche, sono stati realizzati oltre 4.600 chilometri di fibra, abilitando la connettività per circa 341 mila unità immobiliari e oltre 2463 sedi della pubblica amministrazione, come scuole, ospedali, ambulatori, uffici comunali, biblioteche e forze dell’ordine.

Gli interventi

L’assessore Antonini ha aperto gli interventi: “Siamo orgogliosi di essere la quarta regione in Italia ad aver completato il Piano Banda Ultra Larga, garantendo l’accesso a internet veloce a tutti i Comuni in area bianca. Questo risultato è stato possibile grazie alla collaborazione tra la Regione, il Ministero del Made in Italy, Infratel Italia e Open Fiber, e rappresenta un importante passo avanti nella strategia di transizione digitale della Regione Marche. La nostra infrastruttura digitale ci permette di essere più competitivi e democratici, garantendo ai cittadini l’accesso veloce a internet e ai servizi fondamentali. La digitalizzazione è ormai una parte essenziale della quotidianità, e la copertura garantita dal piano Banda Ultra Larga rappresenta un atto di democrazia e di partecipazione. Questo ci consente anche di fornire strumenti alle imprese per lavorare più velocemente e in modo più connesso, favorendo lo sviluppo economico e sociale del territorio. La banda ultra larga è un fattore strategico per la coesione territoriale e la riduzione del divario digitale. Il nostro impegno continuerà per offrire nuovi servizi innovativi resi possibili dalla infrastruttura realizzata dal Piano Banda Ultra Larga, che consiste in oltre km 4.673 di fibra stesa”.

Dunque l’ad di Infratel Italia Pietro Piccinetti ha spiegato che “con il completamento del Piano Banda Ultra Larga nelle Marche raggiungiamo un traguardo strategico per il Paese: portare la connettività ultraveloce anche nei territori meno densamente popolati, promuovendo inclusione digitale e competitività. Questo risultato è il frutto di una collaborazione virtuosa tra istituzioni, soggetti attuatori e comunità locali. Oggi, oltre 340 mila famiglie e più di 2.400 sedi pubbliche possono contare su un’infrastruttura moderna, sicura e pronta a sostenere i servizi digitali del futuro”.

Lad di Open Fiber Giuseppe Gola, invece, ha ricordato che “il Piano Bul è nato per offrire anche ai residenti dei piccoli comuni la stessa qualità di connessione disponibile nei grandi centri urbani. L’infrastruttura realizzata da Open Fiber rappresenta uno strumento essenziale per ridurre il divario digitale in una regione da sempre attenta al progresso tecnologico. Ora è fondamentale promuovere l’adozione della rete ftth, per migliorare la qualità della vita, sostenere la crescita delle imprese locali e contrastare lo spopolamento delle aree interne, vero patrimonio del nostro Paese”.

Allargando il focus: la rete ftth

Oltre ai piccoli borghi e ai comuni più isolati oggetto del Piano Bul, Open Fiber è presente con rete ftth proprietaria ad Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno, Senigallia, Osimo, Jesi, Fabriano, Civitanova Marche e San Benedetto del Tronto, con un investimento privato di 41 milioni di euro e un totale di 136 mila case connesse.

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“Open Fiber – si legge in una nota – mira a garantire la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree rurali e industriali, con una rete in fibra ottica, ultraveloce e affidabile, in grado di fornire servizi e funzionalità sempre più avanzati per cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione. Ad oggi l’azienda ha messo in vendibilità oltre 14,5 milioni di unità immobiliari in ftth ed è il principale operatore ftth in Italia, tra i leader in Europa, e il primo tra gli operatori wholesale only del continente”.



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