Con la Legge 13 giugno 2025, n. 89, l’Italia compie un passo storico: viene introdotto per la prima volta nell’ordinamento un quadro normativo completo per regolamentare l’accesso allo spazio extra-atmosferico e disciplinare le attività degli operatori spaziali, pubblici e privati.
Cosa prevede?
La legge, recante “Disposizioni in materia di economia dello spazio”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 24 giugno 2025 e in vigore dal giorno successivo:
- definisce con precisione cosa si intenda per attività spaziale;
- introduce l’obbligo di autorizzazione preventiva, anche per operatori italiani all’estero;
- disciplina standard di sicurezza, resilienza informatica, sostenibilità ambientale e coperture assicurative;
- affida funzioni chiave all’ASI (Agenzia Spaziale Italia), al COMINT (Comitato interministeriale per le politiche relative allo spazio e alla ricerca aerospaziale) e alla Presidenza del Consiglio;
- prevede un meccanismo di revoca o sospensione per motivi di sicurezza nazionale;
- disciplina l’immatricolazione degli oggetti spaziali;
- stabilisce il regime della responsabilità giuridica degli operatori spaziali e dello Stato;
- introduce disposizioni in materia di infrastrutture spaziali e di appalti nel settore spaziale.
Perché è rilevante?
La norma segna l’ingresso dell’Italia nel novero dei Paesi dotati di una vera e propria space law nazionale, rispondendo alle sfide geopolitiche, economiche e tecnologiche del settore, con attenzione alla protezione delle infrastrutture critiche e alla governance multilivello.
È un testo che coniuga ambizione strategica e precisione tecnica. Costituisce una straordinaria opportunità per imprese, investitori e giuristi dello spazio di lavorare dentro un quadro chiaro, orientato all’innovazione e alla responsabilità.
Alcuni aspetti chiave della riforma
- Obbligo di autorizzazione per tutte le attività spaziali, anche svolte da operatori italiani all’estero.
- Presidi su sicurezza nazionale, cybersicurezza, gestione dei detriti e sostenibilità ambientale.
- Ruolo centrale per l’ASI, il COMINT e la Presidenza del Consiglio.
- Riconoscimento di autorizzazioni estere in caso di equivalenza regolatoria.
Profili giuridico-economici
La legge si innesta nella cornice del Codice dei contratti pubblici (D.lgs. 36/2023), richiamando all’art. 6 i requisiti generali di condotta previsti dall’articolo 94 del del Codice. Questo apre scenari concreti per:
- l’integrazione delle attività spaziali in procedure di evidenza pubblica,
- la promozione di forme evolute di partenariato pubblico-privato (PPP), in particolare per la realizzazione e gestione di infrastrutture orbitali o servizi basati su dati satellitari.
La legge detta altresì norme speciali in materia di appalti e sostegno per le imprese al fine di agevolare l’accesso delle piccole e medie imprese agli affidamenti di contratti pubblici nel settore delle attività spaziali e delle tecnologie aerospaziali, prevedendo in particolare che:
- in caso di appalti non suddivisi in lotti, il bando di gara riserva, mediante subappalto obbligatorio, almeno il 10 per cento del valore del contratto alle start-up innovative e alle piccole e medie imprese. La stazione appaltante può derogare alla clausola di riserva di cui alla presente lettera solo quando non esistano nel settore di riferimento operatori economici, aventi la qualifica di start-up innovative o di piccole e medie imprese, idonei a soddisfare la predetta quota percentuale;
- tra i criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa può essere considerata dalla stazione appaltante la quota percentuale di esecuzione che l’aggiudicatario intende affidare a start-up innovative o a piccole e medie imprese in caso di ricorso al subappalto. La stazione appaltante garantisce che il criterio di cui alla presente lettera sia applicato nel rispetto dei principi di non discriminazione e proporzionalità;
- quando il subappalto è svolto da start-up innovative e da piccole e medie imprese, la stazione appaltante corrisponde direttamente al subappaltatore l’importo dovuto per le prestazioni dallo stesso eseguite;
- sul valore dei contratti di appalto è calcolato l’importo dell’anticipazione del prezzo pari al 40 per cento da corrispondere all’appaltatore entro quindici giorni dall’effettivo inizio della prestazione.
In conclusione, la legge in commento costituisce una straordinaria opportunità per:
- le PA, chiamate a valutare progettualità innovative nell’ambito della space economy;
- le imprese tech e start-up, valorizzate anche in fase autorizzativa in base al supporto pubblico ricevuto (fondi, incubatori, investitori istituzionali);
- i giuristi, che si trovano davanti a un nuovo campo d’azione interdisciplinare, tra diritto amministrativo, internazionale e industriale.
L’economia dello spazio non è più “un passo per il futuro”: è un ecosistema normativo che richiede competenze e visione.
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