L’industria italiana del Food & Beverage, con un fatturato di 174,6 miliardi di euro – pari al 12,9% del totale del settore manifatturiero nel 2022 – rappresenta un pilastro dell’economia nazionale, e dà lavoro a oltre 434.000 persone. Nonostante il successo, non mancano le sfide che il settore deve affrontare, da quelle legate ai costi energetici, logistici e delle materie prime, a quelle della trasformazione tecnologica, nonché ai sempre più elevati standard di qualità e sostenibilità richiesti dal mercato e dal quadro normativo.
Per supportare le aziende a crescere e rimanere competitive in questo scenario complesso, RS Italia, marchio commerciale di RS Group plc (Lse: RS1) e fornitore omnicanale globale di prodotti e soluzioni Mro (Maintenance, Repair, Operations), ha realizzato il report proprietario “Il Sapore dell’Innovazione – nove passi per il successo: ecco come il settore food & beverage europeo può crescere tra rapidi cambiamenti e complessità” che presenta le più recenti tendenze e sfide del settore, e una ricerca di mercato – anch’essa proprietaria – sul Procurement dei materiali indiretti nelle imprese del Food&Beverage in Italia.
L’indagine realizzata da RS Italia rivela un quadro articolato per le imprese del settore nel nostro Paese: il 60% delle aziende intervistate dispone di un ufficio acquisti formalizzato e con un ruolo strategico nei processi decisionali. Tuttavia, solo 4 aziende su 10 adottano metodologie avanzate come il Total Cost of Ownership (Tco), segnalando un’importante opportunità di crescita nella maturità della funzione acquisti, oggi più che mai decisiva per garantire efficienza e competitività.
Le aziende del settore dichiarano di subire, infatti, forti pressioni per la riduzione dei budget operativi (87%) e delle spese relative ai materiali indiretti (73%). In questo contesto, la gestione degli Mro rappresenta una delle principali criticità, complice l’ampia varietà di codici prodotto da monitorare e la frequente insorgenza di esigenze impreviste, che rendono complessa l’ottimizzazione dei processi.
“I produttori del Food & Beverage, settore chiave del Made in Italy, devono affrontare molte sfide in un contesto in continua evoluzione, mantenendo il focus tra rispetto delle normative, sostenibilità, automazione e integrazione di tecnologie avanzate, il tutto cercando di garantire l’efficienza operativa e la redditività”, sottolinea Massimiliano Rottoli, Managing Director, RS Italia. “In questo contesto, il procurement – soprattutto quello dei materiali indiretti – assume un ruolo sempre più strategico nel garantire il corretto funzionamento e la longevità delle attrezzature, dei macchinari e delle risorse, influenzando direttamente la produttività e l’efficienza”.
La ricerca evidenzia un livello di digitalizzazione ancora medio-basso: il 73% delle aziende utilizza strumenti della suite Microsoft Office e l’80% si avvale di sistemi informativi integrati. Tuttavia, meno di 2 aziende su 10 hanno adottato tecnologie avanzate come il cloud computing e l’intelligenza artificiale. È quindi chiaro come superare le barriere culturali e tecniche rappresenti un passaggio cruciale per abilitare una trasformazione digitale efficace e duratura.
Parallelamente, le aziende F&B stanno mostrando una crescente attenzione alla sostenibilità e alla responsabilità sociale. Il 50% delle imprese privilegia fornitori certificati e responsabili, mostrando particolare interesse per pratiche ecocompatibili come l’uso di packaging riciclato e il consolidamento degli ordini. Questo focus sulla sostenibilità rappresenta non solo un imperativo etico, ma anche un’opportunità strategica per il settore.
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