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al centro cittadinanza, voto estero e incentivi al rientro


Il 17 giugno 2025 il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale i 63 membri del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), riuniti a Roma in occasione della 47ª Assemblea plenaria (16 – 20 giugno 205). Un incontro dal forte valore istituzionale che ha rilanciato il dialogo tra le comunità italiane nel mondo e le istituzioni nazionali.

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Nel suo intervento, Mattarella ha sottolineato l’importanza della partecipazione democratica dei cittadini all’estero, definendoli parte integrante del tessuto nazionale. Contribuite con merito a rappresentare l’Italia nel mondo, ha affermato, ribadendo il ruolo centrale del CGIE nel sistema democratico.

Tre i temi principali discussi durante l’Assemblea plenaria: la cittadinanza, la sicurezza e l’efficacia del voto all’estero e gli incentivi al rientro.

Il dibattito sulla cittadinanza si è concentrato sulla semplificazione delle procedure e il riconoscimento dei diritti. Il CGIE ha proposto alcune modifiche alla legge sulla cittadinanza italiana per eliminare le restrizioni alla trasmissione della cittadinanza, anche in riferimento al recente Decreto Legge 36/2025. Tra le richieste: rimozione delle scadenze per il riacquisto della cittadinanza; estensione del diritto agli italo-discendenti con legami culturali e linguistici con l’Italia; garanzia di accesso per chi era in lista d’attesa presso i consolati entro il 27 marzo 2025. Infine, chiede trasparenza sui dati statistici sul riconoscimento della cittadinanza, in particolare sulle tariffe riscosse dai consolati dal 2014 al 2025.

La Segretaria Generale del CGIE Maria Chiara Prodi ha rivolto un appello al Capo dello Stato sulla riforma della legge sulla cittadinanza affinché la riforma colmi le attuali lacune e rispetti le richieste delle comunità italiane all’estero.

Il diritto di voto all’estero, uno dei pilastri della partecipazione democratica, è stato anch’esso un tema molto dibattuto durante la plenaria che ha approvato il documento presentato dal presidente della III Commissione tematica Filippo Ciavaglia. Le proposte contenute nel documento mirano a superare le criticità dell’attuale sistema di voto per i cittadini italiani all’estero, afflitto da irregolarità postali, bassa tracciabilità e astensionismo elevato (in alcune aree supera il 70%): trasparenza della stampa delle schede, invio e restituzione dei plichi con sistemi tracciabili, custodia protetta delle schede ricevute, uso di codici a barre o QR code per garantire l’identificazione e la tracciabilità del voto. Si suggerisce anche di permettere lo scrutinio presso le sedi diplomatiche, l’introduzione sperimentale del voto telematico e l’avvio di una campagna informativa per gli elettori all’estero offerta con continuità per aumentare la partecipazione.

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Il terzo tema ha riguardato il sistema per gli incentivi al rientro come leva strategica per contrastare la “fuga dei cervelli” e attrarre anche lavoratori meno qualificati.

Il documento sugli “Incentivi al rientro: una necessità strategica per l’Italia e per i suoi cittadini all’estero” propone un sistema ampio, inclusivo e sostenibile, che affianchi le agevolazioni fiscali nazionali a misure regionali su misura: sgravi fiscali per i rientrati, politiche attive per il lavoro, incentivi alle imprese che assumono italiani rientrati e sostegni economici e sociali per il rientro delle famiglie.

Il Quirinale ha confermato il pieno sostegno al lavoro del CGIE, riconosciuto come interlocutore credibile e autorevole. Ribadendo con chiarezza che sostenere la partecipazione attiva degli italiani all’estero rappresenta una risorsa strategica per l’Italia.



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