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PFAS e acqua potabile, le proposte di Utilitalia


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In vista dell’entrata in vigore, a gennaio 2026, della Direttiva europea sui PFAS, Utilitalia – la federazione che rappresenta le imprese dei servizi idrici, ambientali ed energetici – ha presentato un documento di posizionamento contenente cinque proposte operative per affrontare in modo sistemico l’eliminazione delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) dai cicli ambientali e industriali.

Il documento di Utilitalia si rivolge alle istituzioni europee e nazionali, ponendo l’accento sulla necessità di definire un quadro normativo chiaro, sostenibile e condiviso, in grado di accompagnare la transizione tecnologica e gestionale nel settore dell’acqua potabile in merito ai PFAS.

Il divieto d’uso e il principio di responsabilità

La prima proposta riguarda la progressiva eliminazione dei PFAS nei prodotti non essenziali o che possono rilasciare queste sostanze in contatto con l’acqua. Secondo Utilitalia, fissare un orizzonte temporale certo per il divieto di produzione e commercializzazione aiuterebbe l’industria a orientare gli investimenti verso soluzioni alternative.

La seconda linea d’azione richiama l’applicazione del principio “chi inquina paga”, da integrare in un contesto armonizzato a livello europeo. Secondo la Federazione, i costi infrastrutturali e operativi legati alla rimozione dei PFAS non possono ricadere interamente sulle tariffe del servizio idrico, ma devono essere bilanciati da meccanismi di compensazione che garantiscano equità tra attori e territori.

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Sviluppo tecnologico e ricerca di alternative

La terza proposta si concentra sulla ricerca di materiali alternativi ai PFAS. L’obiettivo è valutare l’idoneità delle sostanze sostitutive sotto il profilo prestazionale, della salute umana, della tutela ambientale e della disponibilità sul mercato. A questa si affianca la necessità, indicata come quarta proposta, di potenziare gli strumenti tecnologici per il trattamento delle acque, investendo nella ricerca e sviluppo di sistemi in grado di rimuovere i PFAS in modo economicamente sostenibile.

Supporto ai gestori e transizione industriale

La quinta e ultima proposta riguarda il sostegno economico ai gestori del servizio idrico e ambientale, chiamati ad attuare interventi complessi e su vasta scala. Per Utilitalia è necessario attivare percorsi di transizione anche per le industrie coinvolte, con strumenti finanziari che accompagnino il cambiamento e riducano i rischi a carico degli utenti finali.

Utilitalia sui PFAS nell’acqua potabile

Paolo Romano, vicepresidente di Utilitalia, ha ricordato che i gestori hanno già avviato azioni di monitoraggio e intervento nei territori dove è stata rilevata la presenza di PFAS, attivando le migliori tecnologie disponibili e prendendo misure caso per caso per tutelare la salute dei cittadini. Con questo nuovo documento, la Federazione intende contribuire alla costruzione di un approccio condiviso e sostenibile, evitando che l’intero peso della normativa gravi esclusivamente sugli operatori dei servizi pubblici.

Romano ha infine sottolineato il ruolo dei gestori nel mettere in campo le competenze tecniche per affrontare la complessità delle sfide ambientali future, ribadendo la volontà di collaborare con istituzioni, imprese e cittadini per garantire la sicurezza dell’acqua e la qualità del servizio.



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