Un incremento della spesa “dell’1,5 per cento in dieci anni“, per aumentare la produzione industriale in ambito difesa, ma allargando proprio lo stesso concetto di difesa tenendo conto dei cambiamenti del mondo, a cominciare da avanzamento tecnologico e trasformazione digitale. Giorgia Meloni, Presidente del Consiglio, durante il punto stampa a margine del NATO summit che si conclude oggi all’Aia, rispondendo alle domande dei giornalisti ha presentato uno scenario che riguarda in prima linea le imprese e l’innovazione. Con una certezza, la sicurezza oggi riguarda anche la tutela delle infrastrutture critiche, l’impiego dell’intelligenza artificiale, la ricerca, l’innovazione tecnologica: “Sono risorse che servono a mantenere questa nazione forte come è sempre stata”, ha commentato Meloni.
Spesa per la difesa, il ruolo delle imprese
Già lunedì nell’incontro con i giornalisti prima dell’apertura del summit, il segretario generale della Nato Mark Rutte ha espresso l’esigenza di avere una risposta forte dall’industria per garantire i giusti approvvigionamenti in ambito sicurezza. L’obiettivo, nei piani dell’organizzazione, è contrastare anche con l’aiuto della tecnologia le minacce rappresentate da Russia, Cina, Nord Corea e anche dall’Iran (in questo caso con attenzione al nucleare).
Il rapid adoption action plan di inizio giugno includeva invece nove tecnologie chiave per la difesa su cui la NATO vuole puntare per mantenersi competitiva e al passo con l’avanzamento tecnologico a livello globale. Rutte stesso nella prima giornata di forum, martedì 24 giugno, aveva lanciato un appello ad aziende e imprenditori. Il coinvolgimento non riguarda solo l’industria della difesa in senso stresso, ma anche il ruolo delle startup innovative, scale up e realtà del tech.
Meloni: “Un satellite più strategico di un carro armato”
E dunque quello dell’industria e la chiamata agli imprenditori è stato il grande tema di questo summit. Meloni nel suo intervento a margine ha spiegato che nel conflitto tra Russia e Ucraina lcuni dei più grandi risultati ottenuto dal fronte ucraino “sono stati portati a casa con droni che costano poche migliaia di euro e che distruggono strumenti tecnologici che costano molto di più. Andiamo verso un mondo dove un satellite può essere più strategico di un carro armato. E su questo una discussione va fatta, il tema non è solo quanto investiamo ma su cosa investiamo e verso quale mondo stiamo andando”.
L’impatto dell’aumento della spesa per la difesa sulle imprese italiane
Parlando dell’aumento della spesa per la difesa, Meloni ha evidenziato che “una parte importante di queste risorse verrà usata per rafforzare le imprese italiane“, realizzando “un circolo virtuoso” se si sarà in grado di sfruttare le opportunità in fatto di investimenti e produzione maggiorata. Per Meloni “il grande tema che dobbiamo affrontare è la capacità delle nostre aziende di rispondere a un impegno importante e questa sarà la prossima sfida. Però non va fatto un ragionamento solamente in termini di costi, ma va fatto anche in termini di ritorno e di proiezione sull’economia”.
L’idea è di rivolgersi all’industria nazionale: “Vogliamo farlo in Italia con aziende italiane, dipende dalla capacità delle aziende di rispondere”.
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