Finanziamenti personali e aziendali

Prestiti immediati

 

L’Umbria cresce, ma adesso serve più produttività: il report di Acacia Group sui bilanci 2024 delle imprese del territorio


L’economia dell’Umbria cresce e sostanzialmente viene promossa.
Le imprese del territorio infatti crescono per fatturato, utile netto, ebitda aggregato e anche nell’occupazione. Potrebbero fare meglio nella produttività e negli investimenti. Questa, in sintesi, la dettagliata analisi condotta da Francesco Pace, ceo di Acacia, gruppo impegnato nel costante e puntale lavoro di mettere a disposizione tutte le informazioni commerciali che riguardano imprese e società italiane.

Microcredito

per le aziende

 

Nelle scorse ore infatti Acacia Group ha elaborato un totale di 150 mila bilanci italiani relativi all’esercizio 2024, mentre lo studio condotto sull’Umbria conta un campione – per ora parziale – di 968 bilanci. Un ampio spaccato, altamente rappresentativo. In attesa di quelli depositati in Camera di Commercio, questo spaccato permette comunque un’analisi che esprime la tendenza delle imprese italiane e umbre.
I dati più importanti delle imprese umbre: +6,5% di fatturato nel 2024 rispetto al 2023 (media italiana +5,2%), + 9% di utile netto (in Italia +7,5%); + 8,3% di ebitda aggregato e +3,2% di addetti (contro +1,9% nazionale). “Questi dati confermano una robusta crescita economico aziendale, trainata dal turismo (+6,4% presenze) e dalle costruzioni, spinte anche dal Pnrr e dalla ricostruzione post sisma” sottolinea Pace.
Tutto positivo? Non proprio, qualche criticità esiste perché in alcuni comparti l’Umbria ha rallentato: bassa spesa privata in innovazione, scarso utilizzo della capacità produttiva (73% contro il 76% nazionale) e, per il secondo anno consecutivo, le cessazioni di imprese hanno superato le iscrizioni. Ampliando lo sguardo, buono il dato dell’export (+5,3% nel complesso grazie ad agroalimentare, moda e meccanica riferito a 2024 su 2023) con un +11,6% di esportazioni verso gli Usa che restano mercato strategico ma legato alla pressione dei dazi. Il Pil dell’Umbria nel 2024 si attesta sul +0,7% in linea con la media nazionale, mentre l’occupazione sale del 3,2%. Stenta – e parecchio – invece sul fronte della digitalizzazione con la media dei comuni dell’Umbria sotto quella nazionale (17,9% contro 32,7%).

L’Umbria – continua nell’analisi Pace – conferma di possedere un tessuto produttivo dinamico e resiliente. L’evoluzione positiva dei dati economici – fatturato, utile, ebitda, occupazione – è un segnale incoraggiante. Tuttavia, l’elasticità premiale delle politiche regionali deve puntare con fermezza su: investimenti in sostenibilità; diversificazione geografica dell’export, bilanciare la dipendenza dagli Usa; recuperare terreno sulla produttività; favorire l’insediamento di nuove imprese, invertendo il trend negativo tra iscrizioni e cessazioni; colmare il divario digitale, soprattutto nei territori interni”. Pace spiega come “negli ultimi cinque anni, l’Umbria ha dimostrato una straordinaria capacità di resilienza e adattamento. Dopo l’impatto della pandemia, le imprese regionali hanno saputo reagire con prontezza, puntando su digitalizzazione, sostenibilità, internazionalizzazione e valorizzazione delle competenze locali”.
Il tessuto imprenditoriale, costituito per oltre il 90% da Pmi, ha compiuto una transizione significativa: è cresciuta la solidità finanziaria media, con un miglioramento costante dei margini e un calo delle situazioni di sofferenza; sono aumentati gli investimenti in macchinari e tecnologie, favoriti anche da misure nazionali come il credito d’imposta 4.0; il sistema produttivo ha saputo creare occupazione, nonostante le turbolenze globali. Il tasso di attività imprenditoriale si mantiene stabile, e si registrano segnali positivi sul fronte del credito e degli investimenti, in particolare nel manifatturiero, nell’agroalimentare e nei servizi legati alla cultura e al turismo.
Nonostante questo, i numeri parlano chiaro: l’Umbria è una regione che cresce, investe, assume e guarda al futuro con determinazione. Il vero nodo da sciogliere è quello della produttività e degli investimenti privati in innovazione. Nonostante l’ottimismo dei numeri, la sfida non è solo crescere, ma crescere meglio, in modo strutturale e competitivo. Il ‘coraggio delle scelte’ delle imprese umbre è il vero motore di una rinascita economica concreta, fatta di risultati misurabili e di una visione condivisa di sviluppo” conclude l’analisi Pace.



Source link

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura