Mutuo 100% per acquisto in asta

assistenza e consulenza per acquisto immobili in asta

 

Gigafactory, parti sociali in pressing sul ministro Urso


TERMOLI. Le segreterie nazionali delle principali organizzazioni sindacali del settore metalmeccanico – Fim-Cisl, Fiom-Cgil, Uilm-Uil, Fismic-Confsal, Uglm e Aqcf-R – hanno inviato nella giornata di oggi, mercoledì 25 giugno 2025, una richiesta formale di incontro urgente al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit), indirizzata in particolare al Capo di Gabinetto e al Ministro Adolfo Urso. La missiva sollecita un confronto immediato sulla situazione del progetto di Gigafactory previsto a Termoli, alla luce delle recenti e gravi incertezze che gravano sul futuro del sito produttivo molisano.

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita

 

Al centro della richiesta vi è la necessità di chiarimenti urgenti da parte delle società Stellantis e Acc (Automotive Cells Company), le due realtà coinvolte nella riconversione industriale dello stabilimento termolese, inizialmente destinato alla produzione di batterie elettriche nell’ambito della transizione ecologica del comparto automotive. Secondo quanto evidenziato nella comunicazione sindacale, a quasi un anno dalla sospensione ufficiale del progetto della Gigafactory non è ancora stato definito – né tanto meno presentato – un piano industriale chiaro e ufficiale da parte delle aziende coinvolte.

Una lacuna che, secondo le segreterie nazionali, diventa ancor più grave se letta alla luce della cessazione definitiva delle produzioni dei motori Fire, storicamente legati allo stabilimento di Termoli, e della conseguente significativa riduzione delle attività e delle ore lavorate. Nonostante i segnali di allarme lanciati da mesi dai lavoratori e dai sindacati, Stellantis e Acc non hanno ancora comunicato una strategia di medio-lungo periodo, lasciando nel limbo circa 2.000 dipendenti diretti che attualmente risultano ancora formalmente in organico, di cui duecento avviati a uscire entro settembre.

Il documento evidenzia come l’assenza di informazioni certe e di un cronoprogramma industriale alimenti un clima di crescente preoccupazione tra le maestranze, le famiglie e l’intero territorio. L’attesa per il rilancio dello stabilimento, che avrebbe dovuto rappresentare uno degli snodi strategici del piano europeo di transizione all’elettrico, sta invece generando un effetto paralizzante sul piano occupazionale, economico e sociale.

La Gigafactory di Termoli, annunciata nel 2021 come una delle tre grandi fabbriche europee del consorzio Acc (frutto della collaborazione tra Stellantis, Mercedes-Benz e TotalEnergies), avrebbe dovuto contribuire alla produzione di celle e moduli per batterie destinate ai veicoli elettrici di nuova generazione. Un investimento ritenuto fondamentale non solo per la tenuta occupazionale del sito molisano, ma anche per il ruolo strategico dell’Italia nella filiera industriale europea della mobilità elettrica.

Ora però, a fronte del silenzio delle aziende e della perdurante incertezza, i sindacati chiedono con forza che il Mimit convochi al più presto un tavolo di confronto, alla presenza di tutti gli attori coinvolti, per ottenere risposte concrete, dettagliate e vincolanti. “Non è più rinviabile – scrivono le segreterie nazionali – un chiarimento sul futuro dei lavoratori oggi dipendenti da Stellantis e sulla sorte di un intero progetto industriale che non può essere cancellato senza conseguenze”.

La tua casa dei sogni ti aspetta

partecipa alle aste immobiliari!

 

La lettera è firmata dai rappresentanti nazionali delle sigle sindacali: Stefano Boschini per Fim, Simone Lodi per Fiom, Gianluca Ficco per Uilm, Roberto Di Maulo per Fismic-Confsal, Aantonio Spera per Uglm e Giovanni Serra per Aqcf-R. Tutti uniti in un appello che va ben oltre la rivendicazione sindacale e che assume i contorni di un’emergenza sociale e istituzionale.

La vertenza Termoli, già da tempo al centro dell’attenzione mediatica e politica regionale, rischia ora di diventare uno dei nodi simbolici della transizione ecologica mancata. Dopo gli annunci, gli investimenti promessi e i piani di rilancio sbandierati a livello europeo, la realtà sembra allontanarsi sempre più da quelle aspettative. E a farne le spese rischiano di essere ancora una volta i lavoratori e il tessuto produttivo del Mezzogiorno.

Il Governo, chiamato direttamente in causa, dovrà ora dimostrare di voler esercitare un ruolo attivo nella gestione di una crisi industriale che non può essere affrontata con il silenzio o con rinvii. Il tempo delle attese è finito, concludono i sindacati: “Servono atti concreti, chiarezza e una visione industriale che garantisca futuro e dignità ai lavoratori di Termoli”.

Iniziativa che giunge a due giorni dall’insediamento del nuovo amministratore delegato del gruppo Stellantis, Antonio Filosa.



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Aste immobiliari

l’occasione giusta per il tuo investimento.

 

Source link

Vuoi acquistare in asta

Consulenza gratuita