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Innovazione, la scalata del Lazio. Roberta Angelilli: «Strategia vincente»


Il Lazio scala quindici posizioni in tre anni e si piazza al 34° posto in Europa nel Teha Regional Innosystem Index, una ricerca effettuata nel contesto dell’HinnoTech Report 2025 di Teha, acronimo che sta per The European House – Ambrosetti. Uno studio che ha analizzato i risultati di 242 regioni europee sul terreno dell’innovazione. Sono stati presi in considerazione parametri come il talento innovativo, il capitale umano, le infrastrutture e le tecnologie digitali, lo sviluppo economico. Il distretto del Lazio è nella “top 50” dunque in Europa. Una performance rilevante, se pensiamo che nel 2022 il Lazio era al 49° posto. Adesso, per quanto riguarda l’Italia, è seconda dietro alla Lombardia (sedicesimo posto in Europa, ma perde quattro posizioni rispetto a tre anni fa). Il Lazio precede Emilia-Romagna (51esima), Veneto (73esima), Toscana (75esima) e Piemonte (96esima). La Calabria, invece, conferma di essere una delle peggiori a livello europeo, collocandosi al 228esimo posto su 242.

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Roberta Angelilli, vicepresidente e assessore a sviluppo economico, commercio, artigianato, industria, internazionalizzazione della Regione Lazio, rileva: «Il Lazio ha mostrato di avere forte vocazione e talenti orientati all’innovazione e ai settori deep tech, facendo un balzo in avanti in pochi anni. La spinta verso nuove tecnologie e soluzioni innovative, si traduce in maggiore competitività per le imprese anche nello scenario internazionale. Per questo stiamo investendo importanti risorse per rendere il Lazio una delle regioni più attrattive per le startup in Europa». Aggiunge: «A livello europeo il Lazio ha scalato in pochi anni ben 15 posizioni e in Italia è seconda dopo la Lombardia. La Regione investirà oltre 100 milioni di euro per le startup e le piccole e medie imprese innovative. Con la strategia del Venture Capital. Il nostro piano punta a creare un ecosistema favorevole all’innovazione, per sostenere la nascita e la crescita delle imprese nate dalla ricerca». Quindi prosegue Roberta Angelilli: «Le quattro misure di Venture Capital, gestite da Lazio Innova, prevedono investimenti diretti nelle startup, il sostegno a fondi dedicati e il finanziamento agli acceleratori. È inoltre prevista l’apertura di un nuovo Acceleratore Clean Deep-Tech entro il 2025 e i nostri Spazi Attivi saranno punti di riferimento per collegare imprese, ricerca e territorio. Ulteriori 110 milioni di euro sono previsti dal bando Step volto allo sviluppo di tecnologie critiche deep tech, a cui potranno accedere anche le grandi imprese. Abbiamo anche introdotto per la prima volta il voucher digitalizzazione destinati a tutte le imprese con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro che ha riscosso un grande successo, sia perché molto utile, sia perché abbiamo azzerato la burocrazia con un bando semplificato al massimo».

Argomenta la Angelilli: «Stanno funzionando bene alcune misure che abbiamo consolidato. A partire dai voucher internazionalizzazione: 50.000 euro alle micro imprese, 100.000 alle piccole, 150.000 alle medie. E sono strumenti che tutti richiedono, a mio giudizio per una ragione soprattutto: sono semplicissimi, è fondamentale rispettare requisiti parametrati sul progetto innovativo e la burocrazia è ai minimi termini. Possiamo sintetizzare così: la Regione Lazio non si spaventa sul terreno dell’innovazione. Anzi, ci sentiamo fortemente stimolati. Peraltro sulle start up le “missioni” che abbiamo effettuato a New York ed Osaka sono state un successo enorme. Ritengo che sia nostro dovere aprire gli scenari europei e mondiali ai giovani talenti. Le politiche sull’innovazione oggi devono essere chiare perché hanno una vocazione strategica». Conclude Roberta Angelilli: «In ogni caso siamo in un momento particolarmente positivo. Il Lazio è in crescita. La recente analisi di Banca d’Italia ci mostra una regione in evoluzione che guarda allo sviluppo in chiave sostenibile, con un’affermazione significativa sul mercato globale. E tutto questo grazie all’innovazione, alla competenza e all’affidabilità. Tutto questo dimostra altresì la bontà del Piano industriale varato. Lo scenario è assolutamente confortante e premia l’impegno che la Regione Lazio sta profondendo in termini di incentivi e di investimenti sul territorio. Il Lazio ha il secondo Prodotto interno lordo italiano. E la sensazione forte è che ci siano importanti margini di ulteriore crescita».



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