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Dall’urbanistica alle imprese, la sfida di «Napoli 2050»: il Corriere dialoga con la città


di
R. E.

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L’evento domani, mercoledì, dalle 17.30 a Villa D’Oria d’Angri. Una serie di dialoghi che hanno lo scopo di immaginare il futuro a partire da infrastrutture, innovazione, turismo e sostenibilità

L’ultimo triennio per il Mezzogiorno è da ricordare con il segno più dinanzi alle percentuali del Pil. In controtendenza, soprattutto a causa della frenata delle produzioni industriali nel Nord del Paese, il Prodotto interno lordo meridionale è aumentato complessivamente dell’8,6% tra il 2022-2024 al Sud, contro il 5,6% del Centro-Nord. I dati Svimez ci aiutano a capire i margini, i contorni di una ripresa e di uno sviluppo possibile. Ma anche le difficoltà. Il punto di partenza. Il divario storico è tutt’altro che appianato. E in una fase di crisi internazionale come quella attuale anche le poche certezze, ovvero gli asset strategici, scricchiolano. Le imprese manufatturiere, infatti, subiscono uno stop. L’automotive, settore trainante, in Campania non traina più l’economia.
Nel Mezzogiorno, la riduzione delle esportazioni «è più pronunciata che nelle altre aree, ma il suo impatto sulla dinamica del Pil meridionale è contenuto in ragione di un contributo meno rilevante apportato dalla domanda estera alla crescita dell’area». Il risultato del Sud, spiega Svimez, «è in buona parte da attribuire al crollo dell’export di autoveicoli, in riduzione del 39,7% sul 2023, ai prodotti della raffinazione (-13%) e alla riduzione delle esportazioni dell’aerospazio che scendono del 9,9%. In negativo le esportazioni del settore dell’elettronica che si contraggono del 22%. Supera gli 11,5 miliardi l’export agroalimentare meridionale, con un aumento medio superiore al 10%». Una mano la danno le opere pubbliche, finanziate con fondi del Pnrr. Tant’è che l’occupazione cresce. Ma non i salari. 

«Napoli 2050» sarà l’occasione per discutere di economia, sviluppo, innonvazione, urbanistica, ma soprattutto di visione. Di futuro. Perché siamo convinti anche il peggior o il miglior dato economico non riescano mai a comprendere profondamente la realtà di una città e di una regione.
Lo faremo domani, mercoledì 25 giugno, a partire dalle 17.30 a Palazzo Doria d’Angri sulla collina di Posillipo. Corriere della Sera e Corriere del Mezzogiorno hanno pensato a un evento per Napoli e la Campania con le firme del Corsera, dal vicedirettore Venanzio Postiglione al responsabile dell’Economia, Nicola Saldutti, a Enzo d’Errico responsabile del Corriere del Mezzogiorno che guideranno il pomeriggio partenopeo. Con il presidente e ad del gruppo Seda Antonio D’Amato si affronterà il tema del fare impresa oggi tra Sud e scenari internazionali. Il direttore Svimez, Luca Bianchi, ci fornirà le chiavi per poi discutere di innovazione, urbanistica, turismo e formazione con l’assessora al Turismo, Teresa Armato, l’ad Gesac Roberto Barbieri, il presidente della Triennale di Milano Stefano Boeri e Giorgio Ventre direttore Apple Academy. Infine di futuro si dialogherà con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi e Raffaele Fitto, vicepresidente della Commissione europea e commissario per la Coesione. 




















































Per partecipare all’evento ci si può accreditare sul sito  https://eventi.corriere.it/locali/evento/napoli-2050-costruiamo-insieme-il-futuro-della-citta/

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24 giugno 2025

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