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Armi e mercato: martedì al vertice NATO industria bellica e goverrni discutono di investimenti


La riunione più importante durante il vertice NATO all’Aia è prevista per mercoledì mattina. In quell’occasione, tutti i capi di governo dei Paesi membri si incontreranno e discuteranno a porte chiuse per due ore e mezza.

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Parallelamente, martedì si terrà un importante sottovertice: i ministri della Difesa dei paesi NATO si riuniranno con esperti e rappresentanti dell’industria nella cosiddetta Defense Industry Forum. Tema principale: come rafforzare la collaborazione tra la NATO e il settore industriale.

Il ministro della Difesa olandese, Brekelmans, sarà il padrone di casa del forum, al quale sono state invitate oltre 400 persone.

Il forum è diventato solo dallo scorso anno una parte ufficiale del vertice NATO. All’epoca ricevette poca attenzione, anche se si discussero temi importanti come il sostegno all’Ucraina. Fu proprio lì che l’allora segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, firmò un accordo per l’acquisto di nuovi missili.

Non è stato reso noto nel dettaglio cosa verrà discusso questa volta né chi, oltre ai ministri, sarà presente. Tuttavia, si presume che grandi aziende come il cantiere navale olandese Damen Shipyards e la compagnia di difesa Thales parteciperanno. Anche aziende più giovani, come Avy e Fiber Optics, attive nel settore dei droni, avrebbero ricevuto un invito.

Non verranno firmati accordi, ma per l’industria della difesa è importante capire in quale direzione si muoverà la NATO e dove verranno fatti investimenti. D’altra parte, per la NATO è utile conoscere le tecnologie già disponibili sul mercato. Secondo gli esperti, l’obiettivo del forum è costruire relazioni, fare networking e individuare spazi di collaborazione.

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Per la prima volta dopo anni, i budget della difesa verranno significativamente aumentati. Mercoledì, si prevede che i capi di governo approveranno l’innalzamento della soglia di spesa NATO al 5% del PIL. Questo comporterà nuovi fondi per l’industria militare, rendendo il forum ancora più rilevante.

“In realtà, ci sono diversi elementi cruciali”, spiega l’esperto di difesa Tim Sweijs del The Hague Centre for Strategic Studies. “Bisogna stimolare la produzione per colmare le lacune. Per farlo, è fondamentale che il finanziamento sia ben organizzato.”

Nei Paesi Bassi, non tutte le aziende del settore militare riescono ad accedere facilmente a prestiti bancari. “Non riguarda solo le piccole imprese, ma anche le grandi.” Le banche sono riluttanti a finanziare aziende che operano nel settore degli armamenti, temendo anche che un ritorno alla pace possa rendere gli investimenti poco redditizi.

Sweijs spiega che gli Stati membri della NATO intendono acquistare congiuntamente equipaggiamento militare. Una strategia sensata sulla carta, ma che può generare attriti: “Un Paese come la Francia vorrà ovviamente favorire la propria industria, così come faranno Regno Unito e Germania. Serve quindi coraggio politico per arrivare a un’intesa.”

Altro tema chiave del vertice è la necessità di accelerare l’innovazione tecnologica in ambito militare. “In Europa e negli Stati Uniti tutto procede ancora troppo lentamente”, afferma Sweijs. “Un progetto può richiedere anche 15 anni. Ma la guerra in Ucraina ci ha insegnato che la capacità di adattamento rapido è vitale. La NATO deve osare e sviluppare nuovi sistemi, anziché affidarsi solo a tecnologie nate nel secolo scorso.”

 



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