Un consorzio olandese intende dare vita un centro europeo di supercalcolo per l’intelligenza artificiale nei Paesi Bassi. La proposta arriva da De Groot Family Office, una società di investimento di proprietà di Han de Groot, che è anche il promotore principale di AI Gigafactory.Nl, insieme alla società energetica Eneco.
Le carte in mano ai Paesi Bassi nella partita dell’AI
Più nello specifico, l’obiettivo è ospitare una delle nuove AI Gigafactory europee, parte del programma InvestAI dell’Ue, che dovrebbe mobilitare fino a 20 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati per infrastrutture di intelligenza artificiale sovrane europee.
La proposta olandese, si legge in una nota, offrirebbe “un vantaggio unico” in quanto garantirebbe un accesso diretto all’energia eolica del Mare del Nord. Collocando l’AI Gigafactory in un punto di approdo dell’energia eolica e vicino a un impianto di generazione di energia di riserva flessibile, il progetto, supportato da un’ampia coalizione di importanti partner pubblici e privati, ridurrà al minimo il carico sulla rete nazionale olandese.
“Proprio come i treni hanno bisogno delle rotaie, l’intelligenza artificiale non può esistere senza infrastrutture”, ha commentato Han de Groot, secondo cui i Paesi Bassi, oltre alle energie rinnovabili, dispongono di tutti gli altri ingredienti per essere leader in questo campo: infrastrutture digitali di livello mondiale, a partire dall’Amsterdam Internet Exchange, università e istituti di ricerca pubblici di primo piano, un fiorente ecosistema tecnologico con aziende come Asml e Adyen. “Per un progetto di questa portata strategica, un sostegno politico visibile è fondamentale. Altri Paesi stanno mobilitando i propri governi nazionali. Se i Paesi Bassi vogliono competere seriamente, dobbiamo dimostrare di fare sul serio, insieme”.
Il programma della Commissione europea
Il progetto, come accennato, si inserirebbe nel programma InvestAI: la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen aveva annunciato a febbraio che l’Unione intende agevolare un investimento di 200 miliardi di euro nelle tecnologie di intelligenza artificiale. E parte di questa dotazione è proprio il già citato fondo per le gigafabbriche, valutato 20 miliardi di euro. All’epoca era stato comunicato che il fondo finanzierà lo sviluppo di quattro gigafabbriche in tutta l’Ue specializzate nell’addestramento di modelli di AI complessi e di grandi dimensioni che richiederanno un’ampia infrastruttura di calcolo.
“Vogliamo replicare la storia di successo del laboratorio del Cern di Ginevra, che ospita il più grande acceleratore di particelle al mondo e permette alle menti migliori e più brillanti del mondo di lavorare insieme.”, aveva commentato von der Leyen. “Vogliamo che lo stesso accada nelle nostre gigafabbriche di AI“.
La vision di von der Leyen
Secondo la Commissione, le strutture sosterranno innovazioni in settori quali la medicina o la scienza e saranno dotate di circa 100mila chip di intelligenza artificiale di “ultima generazione”, ovvero quattro volte il numero delle fabbriche di intelligenza artificiale attualmente in fase di costruzione.
“L’AI migliorerà la nostra assistenza sanitaria, stimolerà la nostra ricerca e innovazione e rafforzerà la nostra competitività. Vogliamo che l’intelligenza artificiale sia una forza per il bene e per la crescita. Lo stiamo facendo attraverso il nostro approccio europeo, basato sull’apertura, la cooperazione e l’eccellenza dei talenti. Ma il nostro approccio deve ancora essere sovralimentato. Per questo motivo, insieme ai nostri Stati membri e ai nostri partner, mobiliteremo capitali senza precedenti attraverso InvestAI per le gigafabbriche europee. Questo partenariato pubblico-privato unico nel suo genere consentirà a tutti i nostri scienziati e a tutte le nostre imprese, non solo alle più grandi, di sviluppare i modelli di grandi dimensioni più avanzati necessari per rendere l’Europa un continente dell’intelligenza artificiale“.
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